Terapia
La terapia varia a secondadel tipo di disturbo e dei sintomi presenti nel quadro clinico e deve modificarsi a seconda dell’evoluzione del soggetto autistico. Il percorso terapeutico, in generale, dovrebbe prevedere l’attivazione di una serie di interventi finalizzati ad arricchire l’interazione sociale, a incrementare la comunicazione e a facilitare l’ampliamento degli interessi rendendo più flessibili gli schemi di azione. Questo coinvolgendo attivamente i genitori e gli altri educatori presenti nel contesto ambientale del bambino.
Nel trattamento delle persone con diagnosi di autismo può emergere la necessità di ricorrere a una terapia farmacologica, per ridurre l’intensità dei sintomi che possono accompagnare questa condizione. Non esiste un’indicazione specifica di quali farmaci utilizzare per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.
Ansia sociale e depressione accompagnano spesso la condizione autistica i farmaci generalmente utilizzati per questi sintomi sono antipsicotici tipici e atipici. Nell’autismo è frequente riscontrare anche la presenza di sintomi neurologici, come l’epilessia. In questo caso si usano farmaci anticonvulsivanti. È da tenere, comunque, in considerazione che una terapia farmacologica, da sola, non è sufficiente a modificare la componente comportamentale caratteristica del disturbo.
È importante prima di intraprendere un trattamento farmacologico verificare se specifici cambiamenti negli ambienti quotidian o nelle abitudini , e soprattutto l’inserimento in protocolli di intervento comportamentali ed educativi, possano migliorare i sintomi indesiderati senza dovere ricorre all’uso di farmaci. Gli interventi psicoeducativi fanno riferimento a una cornice teorica di stampo cognitivo-comportamentale e sono finalizzati a modificare il comportamento generale per renderlo funzionale ai compiti della vita di ogni giorno. La maggior parte di questi interventi si basano sulla tecnica ABA per l’autismo (Applied Behavioural Analysis). https://www.unicusano.it/blog/didattica/master/metodo-aba/
Secondo numerose linee guida nazionali ed internazionali la Terapia Cognitivo Comportamentale rappresenta ad oggi l’intervento di prima scelta per molti disturbi psichiatrici, tra cui i disturbi dello spettro autistico. La Terapia Cognitivo-Comportamentale è indicata come raccomandazione anche per l’Autismo Lieve (Sindrome di Asperger e autismo ad alto funzionamento) per il trattamento della rabbia e la comorbidità con i disturbi d’ansia e dell’umore. Un intervento Cognitivo-comportamentale si divide in più fasi: la valutazione della natura e del grado del disturbo dell’umore, l’educazione emotiva, la ristrutturazione cognitiva, la gestione dello stress, l’automonitoraggio e la programmazione delle attività per esercitarsi e mettere in pratica le nuove strategie e abilità cognitive. Una parte centrale dell’intervento consiste nell’insegnamento di abilità comportamentali, cognitive ed emotive (coping skills) utili a modificare pensieri e comportamenti, causa di stati emotivi negativi, come ansia, depressione e rabbia.