UNO SGUARDO ALLA STAMPA

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI MARZO

Giovani e servizi di salute mentale: organizzazione dei servizi e compliance alle cure

Una recente ricerca indaga la salute mentale dei giovani di 8 paesi europei che hanno ricevuto cure da differenti servizi di salute mentale. I servizi di salute mentale sono in Italia, ed in altri paesi europei, organizzati a seconda dell’età dell’utenza che sono preposti ad assistere Questa organizzazione comporta che i giovani che iniziano un percorso devono, man mano che crescono, lasciare il servizio che li ha presi in carico per affidarsi alle cure di un altro servizio. Questa organizzazione in servizi destinati ai bambini, agli adolescenti ed agli adulti può creare una discontinuità nel percorso di cura che i pazienti intraprendono

State of mind https://www.stateofmind.it/2023/03/servizi-salute-mentale-giovani/

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI OTTOBRE

In Italia un tentato suicidio ogni 14 ore

Un suicidio in media ogni 16 ore e un tentato suicidio ogni 14. Sono i dati che l’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, ha fornito alla vigilia della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio, del 10 settembre. Dal lavoro dei ricercatori è emerso che in Italia da gennaio ad agosto 2022 ci sono stati 351 suicidi e 391 tentati suicidi. Dal report emerge inoltre che le categorie più a rischio sono le forze dell’ordine (oltre 40 suicidi da inizio anno) e i detenuti (oltre 30). Il maggior numero di suicidi si è registrato al Nord (133), seguito dal Sud (131) e al Centro (87). Popular Science https://www.popsci.it/in-italia-un-tentato-suicidio-ogni-14-ore.html

 

Disturbo disforico premestruale: cosa c’è di nuovo

Recentemente sono stati pubblicati degli studi che indagano la correlazione esistente tra disturbo disforico premestrualee presenza di pensieri autolesionistici e tra questo disturbo e la presenza di alterazioni cerebrali a livello corticale.Il disturbo disforico premestruale è un disturbo dell’umore che si manifesta tra i sintomi della sindrome premestruale (Greene R, Dalton K. 1953) ed è classificato, nella quinta edizione del DSM, come un disturbo depressivo. È caratterizzato, oltre che da umore depresso, da irritabilità e labilità emotiva. L’intensità di questi sintomi può essere tale da influenzare significativamente l’attività lavorativa e le interazioni sociali di chi ne soffre (Castrucci, 2020). State of Mind

 https://www.stateofmind.it/2022/10/pmdd-autolesionismo-alterazioni-cerebrali/

 

Autismo, studio svedese: “Nessun legame causale con le infezioni contratte dalla madre durante la gravidanza”

In passato la ricerca ha suggerito che i bambini nati da madri che hanno contratto l’influenza o un’altra infezione durante la gravidanza possono avere maggiori probabilità di avere l’autismo. Un nuovo studio, pubblicato di recente su The Lancet Psychiatry, ha però dimostrato che l’infezione potrebbe non essere la causa. “Non abbiamo trovato alcuna evidenza che suggerisca che le infezioni contratte dalle madri durante la gravidanza possano causare autismo nel bambino”, ha affermato l’autore Martin Brynge, dottorando presso il Dipartimento globale di Sanità pubblica del Karolinska Institute di Solna, in Svezia. Nurse Times

https://nursetimes.org/autismo-studio-svedese-nessun-legame-causale-con-le-infezioni-contratte-dalla-madre-durante-la-gravidanza/146652

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI SETTEMBRE

La riabilitazione cognitiva: dai presupposti neurofisiologici all’intervento clinico

L’utilizzo della stimolazione e riabilitazione cognitiva si fonda sulla convinzione che gli interventi riabilitativi, possono promuovere effetti fisiologici positivi (Bernardi L., Sleight P., Bandinelli G. et al 2001). In alcuni casi è stato possibile dimostrare gli effetti fisiologici di alcuni interventi di tipo non farmacologico (Bernardi L., Sleight P., Bandinelli G. et al 2001). Anche se la dimostrazione scientifica non è sempre possibile per tutti gli interventi utilizzati in riabilitazione cognitiva, la spiegazione del perché un intervento riabilitativo non farmacologico può comunque generare degli effetti fisiologici positivi è legata al concetto che in ogni individuo le variabili fisiche, psichiche e sociali devono considerarsi racchiuse in un sistema complesso da trattarsi come un tutt’uno (Engel G. 1977) State of Mind:  https://www.stateofmind.it/2022/09/riabilitazione-cognitiva/

 

Prevalenza di ideazione suicidaria del 7,5% tra i bambini

Lo rileva un articolo condotto dai ricercatori della McGill University e pubblicato dalla rivista The Lancet Psychiatry. Un numero elevato di bambini nella popolazione generale può sperimentare idee suicide e comportamenti autolesionistici. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche sul suicidio infantile e bisogna mettere a punto strategie preventive adeguate allo sviluppo. I ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi degli studi esistenti per quantificare la prevalenza di ideazione suicidaria e comportamenti autolesionistici tra i bambini di età pari o inferiore a 12 anni. Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/prevalenza-di-ideazione-suicidaria-del-75-tra-i-bambini.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

Omosessualità e genetica? Gli studi smentiscono ogni correlazione

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI LUGLIO

Ipotiroidismo negli anziani e aumento del rischio di demenza

Secondo uno studio pubblicato su Neurology e guidato da Chien-Hsiang Wang, della Brown University di Providence (USA), gli anziani con problemi di ipotiroidismo corrono un rischio maggiore di sviluppare demenza. Per l’indagine, il team ha analizzato dati sanitari relativi a 7.843 persone con nuova diagnosi di demenza a Taiwan, confrontandole con lo stesso numero di soggetti senza demenza. I ricercatori hanno analizzato chi aveva una storia di ipotiroidismo o di ipertiroidismo, la condizione patologica caratterizzata dalla tiroide che produce troppo ormone accelerando il metabolismo. Tra le persone considerate, 101 avevano ipotiroidismo e 133 ipertiroidismo. DottNet http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=106154

Fibromialgia e depressione, due disturbi concatenati

È stata riscontrata un’associazione bidirezionale tra FM e depressione: infatti, se da un lato la depressione aumenta il rischio di FM che sarà diagnosticata più avanti nel corso della vita, dall’altro la FM stessa aumenta il rischio di sviluppare la depressione. Nello studio di Kassam et al. del 2006, su un’ampia coorte di adulti (115.160 individui), la prevalenza annuale di disturbo depressivo maggiore (MDD, major depressive disorder) è risultata tre volte più alta in pazienti con diagnosi di FM rispetto al gruppo controllo. I pazienti con un dolore persistente hanno maggiori probabilità di soddisfare i criteri diagnostici della depressione rispetto a quelli privi di dolore. Inoltre, le probabilità di sviluppare la depressione sono più alte nei pazienti che presentano più siti colpiti da dolore rispetto a quelli che ne hanno di meno. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32530796/fibromialgia-e-depressione-due-disturbi-concatenati/?tkg=1

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI GIUGNO

Contro ansia e depressione negli stati di demenza, per la medicina la  psicoterapia sarebbe molto più efficace dei farmaci

Uno studio uscito di recente sul Cochrane database of systematic reviews, avrebbe dimostrato, per la prima volta, l’efficacia maggiore dei trattamenti psicologici rispetto ai farmaci. In pratica lo studio sostiene che la psicoterapia potrebbe essere più efficace dei farmaci nella cura di ansia e depressione nei malati di demenza. La ricerca ha analizzato ed elaborato i risultati di 29 studi di trattamenti psicologici su persone con un lieve deficit cognitivo o affette da demenza. In totale sono stati analizzati i casi di oltre 2.600 pazienti. Secondo il dottor Orgeta il principale autore dell’indagine, lo studio dimostrerebbe che i trattamenti psicologici potrebbero essere più efficaci di quelli farmacologici. Proiezioni di borsa https://www.proiezionidiborsa.it/contro-ansia-e-depressione-negli-stati-di-demenza-per-la-medicina-una-sorprendente-terapia-sarebbe-molto-piu-efficace-dei-farmaci/

 

 

Sigarette e disturbi mentali: un legame pericoloso

Sono stati condotti diversi studi epidemiologici riguardo all’abitudine del fumo tra i pazienti psichiatrici (Emerson e Turnbull, 2005). Per quel che concerne l’abitudine al fumo e il tabagismo le ricerche rivelano che la percentuale di fumatori nelle patologie psichiatriche è alta, in particolare per gli individui psicotici e quelli depressi (Cooper et al., 2007), ma esiste anche una correlazione con i disturbi d’ansia (Galletti, 2021). L’osservazione clinica porta a ritenere che esista un legame forte tra disturbi mentali e tabagismo. Nei pazienti psichiatrici la dipendenza dal fumo rappresenta, oltre che un fattore di rischio per malattie polmonari, cardiovascolari e neoplastiche, con una riduzione dell’aspettativa di vita, anche un ostacolo all’effetto della terapia farmacologica (Prochaska, 2011). State of Mind
https://www.stateofmind.it/2022/06/tabagismo-disturbi-psichiat

Un genitore su tre nega l’obesità del proprio figlio

Presentati al Congresso Europeo sull’Obesità, ECO 2022, gli ultimi dati dello studio ACTION TEENS su abitudini, percezioni e comportamenti rispetto alla cura dell’obesità nei giovani. Un genitore su tre fatica a riconoscere l’obesità del proprio figlio e un adolescente su quattro non si rende conto di essere obeso.1 Questo è ciò che emerge, principalmente, dai nuovi dati dello studio internazionale ACTION TEENS, condotto in dieci paesi nei vari continenti, Italia inclusa, e presentato oggi da Novo Nordisk al Congresso Europeo sull’Obesità (ECO) 2022. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32530404/un-genitore-su-tre-nega-l-obesita-del-proprio-figlio-/?tag=11356040620&tkg=1&cnt=1

L’insonnia e i suoi effetti sulla salute mentale

L’insonnia è la forma più comune di interruzione del sonno, che può presentarsi come difficoltà nell’addormentamento o nella fase iniziale o nella fase intermedia, o in entrambi i casi. Queste interruzioni causano poi problemi durante il giorno. È ben nota l’associazione tra insonnia ed esperienze psicotiche nella popolazione generale . Le linee guida raccomandano l’uso della terapia cognitivo comportamentale (CBT), come trattamento di prima linea per l’insonnia. A rafforzare queste raccomandazioni vi sono due studi sulla valutazione che gli effetti clinici della CBT hanno avuto sullo stato psicofisico della popolazione.   Il primo è uno studio pilota prospettico, randomizzato, condotto in cieco. Uno studio qualitativo più che quantitativo, considerando il numero esiguo di soggetti inclusi. Dottnet  https://www.dottnet.it/articolo/32530615/l-insonnia-e-i-suoi-effetti-sulla-salute-mentale/?tkg=1

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI MAGGIO

Imparare ad ascoltare: significato dei deliri nella psicosi

Per offrire un’assistenza clinica efficace alle persone con psicosi potrebbe essere importante tenere conto dell’esperienza soggettiva e del significato dei deliri. Questo, secondo i ricercatori delle università di Birmingham, York e Melbourne, potrebbe anche aiutare a correggere gli squilibri e le ingiustizie persistenti nella salute mentale. I risultati dello studio che hanno condotto sono stai pubblicati dalla rivista The Lancet Psychiatry. Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/imparare-ad-ascoltare-significato-dei-deliri-nella-psicosi.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Un nuovo studio rivela l’impatto emotivo e psicologico dell’infertilità

Una nuova ricerca pubblicata su Reproductive Biomedicine ha scoperto che gli impatti dell’infertilità sono diversi e molto profondi; con ben il 60% delle persone che crede che la diagnosi e il trattamento abbiano avuto un impatto significativo sulla loro salute mentale. Inoltre, un paziente su tre ha anche rivelato che dopo la diagnosi di infertilità ha avuto problemi di coppia. Di questi, oltre la metà (55%) ritiene che la diagnosi e l’esperienza vissuta abbiano causato una tensione emotiva. Gravidanza online https://www.gravidanzaonline.it/news/infertilita-impatto-emotivo-salute-mentale-dei-pazienti

 

I disturbi depressivi associati a cambiamenti nelle cellule immunitarie

Le caratteristiche fisiopatologiche dei disturbi depressivi includono spesso un’infiammazione di basso grado e un’elevata produzione di glucocorticoidi. In un nuovo studio pubblicato dalla rivista Translational Psychiatry, ricercatori della Technische Universität Dresden, dell’Università di Zurigo e del Max Planck Institutes for the Science of Light e del Max-Planck-Zentrum für Physik und Medizin Erlangen stabiliscono per la prima volta un legame tra disturbi depressivi e cambiamenti nella morfologia delle cellule immunitarie. Hanno eseguito uno studio caso-controllo trasversale utilizzando la caratterizzazione morfologica basata su immagini di campioni di sangue non manipolati facilitando la citometria di deformabilità in tempo reale (RT-DC). Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/i-disturbi-depressivi-associati-a-cambiamenti-nelle-cellule-immunitarie.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

L’ergoterapia in psichiatria: il caso “D.” e l’esperienza di Alteya

Gli interventi di ergoterapia o terapia occupazionale promuovono la salute ed il benessere attraverso l’occupazione. Si tratta di azioni di tipo riabilitativo che usano come mezzo principale il fare. La finalità dell’intervento è quella di migliorare l’adattamento fisico, psicologico e sociale delle persone che hanno una disabilità. L’ergoterapia viene, da tempo, utilizzata con vantaggio in psichiatria ed in psicoterapia, ambiti in cui si ritrovano diversi modelli teorici e di prassi (Donatello M., Toffolo 2001). Nella  RSA Villa Albani, una struttura pubblica, appartenente alla Asl Roma 6, in cui i servizi residenziali ed assistenziali sono gestiti dalla cooperativa sociale onlus Alteya; accoglie pazienti con patologie psichiatriche e fornisce un’assistenza che si rifà al modello bio-psico-sociale, tra i vari progetti realizzati, quelli per evitare l’utilizzo massivo di farmaci e per migliorare la qualità di vita dei pazienti, prevedono l’uso dell’ergoterapia. La realizzazione di questi interventi è stata preceduta da uno studio pilota, realizzato per ottimizzare l’intervento terapeutico in un caso di schizofrenia. State of mind  https://www.stateofmind.it/2022/05/ergoterapia-psichiatria-alteya/

 

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI APRILE

Il 2 per cento di casi di demenza negli anziani è legato a problemi della vista

Circa un caso di demenza su cinquanta potrebbe essere prevenuto semplicemente correggendo i difetti della vista. È la conclusione a cui giunge uno studio condotto dall’University of Michigan di Ann Arbor e pubblicato su Jama Neurology. La ricerca ha analizzato l’impatto di diversi fattori di rischio sul decadimento cognitivo analizzando i dati clinici e sugli stili di vita di circa 17 mila americani. Lo studio ha confermato il ruolo di fattori già noti. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32530305/il-2-per-cento-di-casi-di-demenza-negli-anziani-e-legato-a-problemi-della-vista-/?tag=11347958930&tkg=1&cnt=2

 

 

Ecopipam per la sindrome di Tourette

Uno studio presentato all’American Academy of Neurology dimostra l’efficacia del farmaco ecopipam per il trattamento della sindrome di Tourette. Il farmaco, che blocca il recettore della dopamina-1, riduce i tic, è sicuro e ben tollerato. A differenza di altri farmaci, ecopipam non causa aumento di peso, ansia, depressione o discinesia tardiva.
Donald Gilbert, docente di Pediatria e Neurologia alla University of Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, spiega: «I risultati suggeriscono che potrebbe essere disponibile un farmaco con un nuovo meccanismo d’azione che è efficace nel sopprimere i tic senza causare aumento di peso o effetti collaterali neuropsichiatrici indesiderati».«Con i tic durante l’infanzia c’è il rischio di lesioni, come al collo, quindi è bene avere qualcosa che renda queste manifestazioni meno gravi e meno socialmente compromettenti in ambito scolastico» Italia Salute https://www.italiasalute.it/news.asp?id=7544

Interventi sociali per le persone con gravi malattie mentali

I ricercatori della School of Health Sciences, University of Melbourne hanno condotto una revisione sistematica della letteratura sugli interventi sociali per le persone con malattie mentali gravi pubblicata dal 2016. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista World Psychiatry. Le persone che vivono con malattie mentali gravi sono in genere socialmente emarginate. Gli interventi che mirano a migliorare la loro partecipazione sociale ed economica sono di importanza cruciale per i medici, i responsabili politici e gli stessi pazienti. Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/interventi-sociali-per-le-persone-con-gravi-malattie-mentali.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

 

Covid, l’ansia per la pandemia ha provocato un diffuso calo del desideri

Lo ha dimostrato uno studio italiano e pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology. Lo studio svolto in Italia ha dimostato che oltre il 35% degli italiani ha riportato uncambiamento dell’attività sessuale durante i mesi di lockdown. Solo l’8% degli italiani ha aumentato la frequenza dell’attività sessuale durante la pandemia e il 27% ha invece diminuito. Una coppia su cinque, durante il periodo tra marzo e maggio 2020, ha dichiarato di fare meno sesso rispetto a prima. Sono soprattutto gli uomini e i più giovani ad aver lamentato un calo del desiderio a causa dell’avvento del Covid. Notizie.it Salute e benessere https://www.notizie.it/covid-l-ansia-per-la-pandemia-ha-provocato-un-diffuso-calo-del-desiderio/

Mortalità associata a disturbi mentali e condizioni mediche

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista JAMA Psychiatry, la presenza di disturbi mentali e comorbidità fisiche è associata a un’aspettativa di vita più breve. Gli autori hanno analizzato la mortalità associata alla comorbilità tra un’ampia gamma di disturbi mentali e condizioni mediche generali. Lo studio di coorte basato sulla popolazione ha coinvolto 5.946.800 di individui nati in Danimarca dal 1900 al 2015 e residenti nel paese all’inizio del follow-up (1 gennaio 2000 o data di nascita, a seconda di quale sia avvenuta successivamente). Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/mortalita-associata-a-disturbi-mentali-e-condizioni-mediche.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

L’ottimismo fa bene alla salute

La salute psicologica ha un effetto importante sulle patologie cardiovascolari: uno stato mentale positivo è stato associato ad una riduzione del rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Lo ha evidenziato un recente studio pubblicato nel 2022 su “The American journal of medicine”. Pertanto, un approccio globale da parte dei clinici sarebbe vantaggioso per la cura dei pazienti che soffrono di patologie cardiovascolari.    Popular Science https://www.popsci.it/lottimismo-da-bene-alla-salute.html

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI MARZO

L’ottimismo fa bene alla salute

La salute psicologica ha un effetto importante sulle patologie cardiovascolari: uno stato mentale positivo è stato associato ad una riduzione del rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Lo ha evidenziato un recente studio pubblicato nel 2022 su “The American journal of medicine”. Pertanto, un approccio globale da parte dei clinici sarebbe vantaggioso per la cura dei pazienti che soffrono di patologie cardiovascolari.    Popular Science https://www.popsci.it/lottimismo-da-bene-alla-salute.html

 

Ansia, negli uomini porta a declino precoce della salute cardiometabolica

Gli uomini che tendono ad essere ansiosi sembrano essere a maggior rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche (CMR – cardiometabolic risk) da giovani. È quanto ha osservato uno studio pubblicato sul Journal of American Heart Association e guidato da Lewina Lee, del Veterans Affairs Boston Healthcare System (USA). La ricerca ha analizzato i dati relativi a 1.561 uomini che tra il 1975 e il 2015 hanno completato la scala Eysenck Personality Inventory-Short Form e la Worries Scale, per valutare lo stato di preoccupazione, e che si sono sottoposti alla misurazione di sette biomarkers di rischio cardiometabolico, ogni tre o cinque anni, con valutazione di pressione sanguigna, colesterolo totale e a digiuno, trigliceridi, indice di massa corporea, glicemia e velocità di eritrosedimentazione (VES). Popular science https://www.popsci.it/ansia-negli-uomini-porta-a-declino-precoce-della-salute-cardiometabolica.html

 

Occorre un’azione congiunta contro depressione: il rapporto del Lancet

La Commissione sulla depressione di Lancet e la World Psychiatric Association chiedono una risposta per ridurre il carico globale della depressione. Si stima che il 5% della popolazione adulta in tutto il mondo in ogni anno conviva con la depressione. Nei paesi ad alto reddito, circa la metà delle persone che soffrono di depressione non viene diagnosticata o curata, e questa percentuale sale all’80-90% nei paesi a basso e medio reddito. La pandemia di Covid-19 ha poi creato ulteriori sfide con l’isolamento sociale, il lutto, l’incertezza, le difficoltà e l’accesso limitato all’assistenza sanitaria che hanno messo a dura prova la salute mentale di milioni di persone. Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/occorre-unazione-congiunta-contro-depressione-il-rapporto-del-lancet.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

La solitudine dei sibiling, i fratelli e sorelle di bambini con disabilità

Il termine sibling usato per lo più nella letteratura medica sta a indicare i fratelli o sorelle di bambini affetti da patologie o disabilità. Si tratta di una popolazione consistente, basti pensare che un recente studio inglese stima che circa il 7-17% dei soggetti in età pediatrica ha un fratello con una malattia cronica. Per quanto riguarda l’Italia, invece, nella popolazione pediatrica, ossia da 0 a 16 anni, un bambino su 200 è affetto da una patologia complessa, per un totale di circa 50.000 bambini.

Secondo la Sip (Società italiana di pediatria) è fondamentale per le famiglie con bimbi disabili che i pediatri offrano sostegno, e intercettino anche eventuali sintomi di disagio nei sibling. Gravidanzaonline https://www.gravidanzaonline.it/news/sibiling-fratelli-sorelle-di-bambini-con-disabilita-solitudine

I segni che annunciano l’Alzheimer Si può prevedere la malattia anche con 15 anni di anticipo

Uno studio pubblicato su The Lancet Digital Health ha svelato l’esistenza di numerosi segnali associabili all’insorgenza della malattia, fra cui stanchezza cronica, depressione, stress e frequenti cadute.
I ricercatori hanno notato spesso l’insorgenza di queste patologie nei 15 anni precedenti alla diagnosi di Alzheimer.
Gli scienziati si sono basati sui dati di due diversi database relativi a pazienti in cura da medici di famiglia in Francia e Regno Unito, ricavandone i casi totali di demenza e verificando quindi il legame fra la comparsa dell’Alzheimer e ben 123 patologie. Italia Salute https://www.italiasalute.it/news.asp?id=6867

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI FEBBRAIO

Quoziente intellettivo ed effetto Flynn inverso: cosa dicono gli studi scientifici

In molti hanno cercato di dare una spiegazione all’effetto Flynn inverso, cioè la riduzione del QI nella popolazione; numerose sono state le ipotesi proposte e diversi studi scientifici se ne sono occupati.

Il quoziente intellettivo (QI) è un numero che esprime il rapporto tra il livello intellettivo di una persona, misurato attraverso appositi test, e quello della media dei soggetti appartenenti alla sua stessa condizione socio-culturale e fascia di età. Il QI viene considerato come una misura dell’intelligenza o dello sviluppo cognitivo di un individuo .Dal 1938 fino a circa il 1985, in tutto il mondo industrializzato, il QI della popolazione è stato in crescita (Flynn J. 1987). Il primo ad osservare questo fatto fu James Robet Flynn ed il fenomeno prese allora il nome di effetto Flynn. A partire dai primi anni duemila si è cominciata a rilevare una tendenza inversa, il quoziente intellettivo, con il passare degli anni, anziché aumentare nella popolazione, diminuisce. A questo avvenimento è stato dato il nome di effetto Flynn inverso(Teasdale T., Owen D. 2005).
State of Mind  https://www.stateofmind.it/2022/03/effetto-flynn-inverso-intelligenza/

Demenze. Iss: “4.500 migranti in cura nel 2019, ma i servizi sono poco preparati alle diversità linguistiche e culturali”

Solo una minoranza dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze ha a disposizione materiale informativo sulle demenze tradotto in altre lingue, test cognitivi cross-culturali, o la possibilità di attivare servizi di interpreti e mediatori culturali. Questi i risultati di un’indagine realizzata nell’ambito del progetto ImmiDem coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=102689&fr=n

Cervello, velocità di elaborazione delle informazioni rimane la stessa tra i 20 e i 60 anni secondo nuovo studio

Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Human Behaviou condotto da un team di psicologi dell’Università di Heidelberg, la velocità con cui il cervello elabora le informazioni cognitive rimane più o meno la stessa tra i 20 e i 60 anni. I ricercatori Mischa von Krause e Stefan Radev si sono concentrati sui dati di un esperimento on-line che ha visto la partecipazione di più di un milione di persone per giungere ad un interessante conclusione riguardante la velocità delle elaborazioni del cervello. Questi risultati contrastano con la teoria secondo la quale la velocità dell’elaborazione delle informazioni da parte del cervello inizia a diminuire lentamente già nel corso della prima età adulta. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/cervello-velocita-di-elaborazione-delle-informazioni-rimane-la-stessa-tra-i-20-e-i-60-anni-secondo-nuovo-studio/

Solitudine diffusa in molti Paesi

Un’analisi pubblicata dal BMJ mostra la presenza di livelli problematici di solitudine in molti paesi. I risultati identificano importanti lacune nei dati, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, e sostanziali variazioni geografiche nei livelli di solitudine, con i paesi dell’Europa settentrionale che mostrano costantemente livelli inferiori rispetto ad altre regioni. Le prove esistenti mostrano che la solitudine non influisce solo sulla salute mentale e sul benessere, ma è anche collegata a una serie di problemi di salute fisica. Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/solitudine-diffusa-in-molti-paesi.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

Disturbi dello spettro autistico: baby talk e corteccia cerebrale temporale

Un recentissimo studio rivela l’esistenza di una ridotta reattività della corteccia temporale superiore in alcuni bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, alterazione collegata all’incapacità dei bambini di rispondere al baby talk ovvero il linguaggio usato dagli adulti che si relazionano ai bambini. I dati dello studio dati suggeriscono che la stimolazione verbale dei bambini con disturbi dello spettro autistico può portare buoni risultati e che, quanto emerso dallo studio, potrebbe aprire la strada a nuovi interventi terapeutici. State of Mind https://www.stateofmind.it/2022/02/autismo-baby-talk/

 

Coronavirus, guariti rischiano disturbi mentali entro un anno

Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal. Il rischio per chi ha contratto il Covid e più alto del 60%. Per le persone che hanno avuto il coronavirus c’è il 60% di rischio in più di sviluppare disturbi mentali entro un anno dall’infezione. Lo dice una ricerca pubblicata sul British Medical Journal, che evidenzia come il rischio sia maggiore tra chi ha contratto una forma severa della malattia, ma emerga anche tra coloro che non hanno avuto bisogno di ricovero in ospedale. Nurse Times https://nursetimes.org/coronavirus-guariti-rischiano-disturbi-mentali-entro-un-anno/137011

Ansia, negli uomini porta a declino precoce della salute cardiometabolica

Uno studio pubblicato sul Journal of American Heart Association e guidato da Lewina Lee, del Veterans Affairs Boston Healthcare System (USA) ha rivelato che gli uomini che tendono ad essere ansiosi sembrano essere a maggior rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche (CMR – cardiometabolic risk) da giovani. La ricerca ha analizzato i dati relativi a 1.561 uomini che tra il 1975 e il 2015 hanno completato la scala Eysenck Personality Inventory-Short Form e la Worries Scale, per valutare lo stato di preoccupazione, e che si sono sottoposti alla misurazione di sette biomarkers di rischio cardiometabolico, ogni tre o cinque anni, con valutazione di pressione sanguigna, colesterolo totale e a digiuno, trigliceridi, indice di massa corporea, glicemia e velocità di eritrosedimentazione (VES). Popular Scince https://www.popsci.it/ansia-negli-uomini-porta-a-declino-precoce-della-salute-cardiometabolica.html

Ipocondria da covid, a lanciare l’allarme sono gli esperti della Società italiana di psichiatria (Sip).

L’allarme arriva dagli esperti della Società italiana di psichiatria. Incombe la minacciadi una nuova forma di ipocondria, quella da Covid. Per combatterla, unitamente a un percorso di cura specialistico nei casi più gravi, “alcuni accorgimenti possono concorrere a disinnescare l’escalation nelle manifestazioni compulsive dei sintomi e a ridimensionarne il peso: basta fare riferimento ai grandi fenomeni del passato come la peste, la Spagnola o la prima guerra mondiale: questo modo di parlare agli italiani rischia di rendere le persone più sensibili invece di responsabilizzare e rendere più attivi i comportamenti che possono limitare la diffusione del virus”. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32529489/psichiatri-incombe-la-minaccia-di-una-ipocondria-da-covid/?tag=11281965733&tkg=1&cnt=2

 

Salute, ansia e nebbia mentale post Covid: ecco perchè

Un articolo di Newscientist fa il punto della situazione riassumendo ciò che è emerso dagli studi condotti finora: questi sintomi non sarebbero la conseguenza diretta di un attacco del virus al cervello, ma piuttosto un danno collaterale della risposta immunitaria scatenata per combattere l’infezione. Esistono già virus che colpiscono e danneggiano il cervello, come quello del morbillo, della polio o dell’influenza. Tuttavia non sarebbe questo il caso del SARS-CoV-2: se è vero infatti che il coronavirus può entrare nel cervello, non sembra replicarsi o danneggiarne i tessuti e le cellule. Quotidiano di Ragusa https://www.quotidianodiragusa.it/2022/02/10/salute-e-benessere/salute-ansia-e-nebbia-mentale-post-covid-ecco-perche/

 

Prevedere il rischio di suicidio analizzando i post di Facebook

In uno studio pubblicato su Nature un gruppo di ricercatori dell’University of Jerusalem, ha messo a punto un nuovo metodo, basato sull’analisi, tramite apprendimento automatico, dell’attività delle persone sui social network, Facebook in particolare. Gli scienziati hanno messo a punto dei modelli di reti neurali artificiali in grado di prevedere il rischio di suicidio a partire dal linguaggio usato quotidianamente dagli utenti dei social. Sono stati inclusi nell’analisi 83.292 post scritti da 1.002 utenti Facebook e sono state prese in considerazione le informazioni psico-sociali disponibili sugli utenti. Popular Science https://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/prevedere-il-rischio-di-suicidio-analizzando-i-post-di-facebook.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Basta sperimentazione animale, anche l’Università di Pisa alla ricerca di metodi alternativi

I finanziamenti arrivano dal Ministero della Salute: l’Università di Pisa, assieme a quella di Genova, li impiegherà nella ricerca di nuovi metodi per sostituire la sperimentazione animale. L’interesse scientifico per questo tema, già presente dal 2017 con la fondazione del Centro 3R. La scelta del Ministero – spiega la professoressa Arti Ahluwalia dell’Università di Pisa – ha premiato due istituzioni che da anni hanno a cuore e si occupano di questi temi. Vtrend https://vtrend.it/basta-sperimentazione-animale-anche-luniversita-di-pisa-alla-ricerca-di-metodi-alternativi/

C’è anche il bullismo alimentare

Il bullismo è una piaga che colpisce tantissimi bambini e ragazzi, a volte con modalità sorprendenti. È il caso dei dati contenuti in uno studio pubblicato sul Journal of Pediatric Psychology, secondo cui i bambini e i ragazzi allergici a volte sono sottoposti ad atti di bullismo alimentare. In sostanza, i bulli – che conoscono la loro condizione – li costringono a mangiare i cibi di cui sono intolleranti o allergici.
Uno dei bambini che ha partecipato alla ricerca ha subito una reazione allergica dopo essere stato costretto a mangiare l’alimento vietato. Italia Salute  https://www.italiasalute.it/news.asp?id=14580

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI GENNAIO

Cure materno infantili e pandemia. Mamme europee messe a dura prova. I risultati di uno studio in 20 Paesi europei

Difficoltà di accesso ai servizi, mancanza del partner in sala parto e restrizioni nell’allattamento, segnalate dalle oltre 24mila neomamme che hanno aderito alla ricerca. Lo studio, che ha raccolto anche il punto di vista di 3mila operatori sanitari, è stato pubblicato su Lancet ed è coordinato dal Centro Collaboratore Oms per la Salute Materno Infantile dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=101910

 

Diabete e depressione. Un ‘effetto collaterale’ per 700 mila italiani diabetici. “Bisogna monitorarli”

Lo confermano i dati di un recente studio italiano discussi in occasione del XXIII congresso nazionale virtuale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia, secondo cui il 17% delle persone che si ammalano di diabete sviluppa prima o poi depressione. Si tratta di circa 700 mila italiani che oltre ad avere troppi zuccheri nel sangue hanno anche un disturbo dell’umore, che si manifesta con maggiore probabilità nelle pazienti donne e negli anziani, in chi ha altre patologie e in chi abita in contesti rurali. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=101849

Depressione da Covid-19, ne è affetto 1 adolescente su 4

Un bombardamento fatto di regole, di divieti e d’informazione spesso contrastante, che oggi porta Jama Pediatrics a dire che 1 adolescente su 4, solo in Italia, soffre di depressione da Covid.
La ricerca scientifica è stata condotta in tutto il mondo su 80mila giovani, in 29 diversi studi, ed ha dimostrato la presenza di sintomi clinici di depressione nei giovani, mentre altri presentano un disturbo d’ansia. Sputinik https://it.sputniknews.com/20220126/depressione-da-covid-19-ne-e-affetto-1-adolescente-su-4-14784922.html

Efficacia del gaming nella depressione giovanile

Un’analisi condotta dall’Università di Birmingham e pubblicata dalla rivista BJPsych Open suggerisce che l’uso di giochi seri come forma di intervento terapeutico possa ridurre i livelli di depressione tra i giovani.  I ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi sull’efficacia degli interventi di gioco per il trattamento della depressione o dell’ansia in individui di età compresa tra 12 e 25 anni. I giochi usati a scopo terapeutico per la salute mentale possono essere di diverse categorie: ci sono gli exergame (giochi che implicano lo sforzo fisico come forma di esercizio), i giochi di realtà virtuale (che utilizzano simulazioni generate al computer di un ambiente tridimensionale, consentendo interazione dell’utente), i giochi basati sulla terapia cognitiva, giochi di intrattenimento (volti a dare al giocatore un senso di piacere, che potrebbe aiutare con la motivazione e l’apprendimento), il biofeedback (monitoraggio elettronico di un funzione che viene restituita all’individuo, solitamente come mini-gioco, per un migliore controllo volontario di detta funzione fisiologica) e giochi di allenamento cognitivo (volti a migliorare alcune funzioni cognitive, come la memoria). Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/efficacia-del-gaming-nella-depressione-giovanile.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Psichiatri: sale l’ansia, effetto pandemia fai da te

Tamponi a casa, corsa a cure improprie e lockdown auto-imposti: attenzione alla pandemia ‘fai-da-te’, che ha portato ad un aumento dei disturbi d’ansia tra gli italiani, e le persone con disagio psichico sono più a rischio. L’allerta arriva da psichiatri ed esperti in occasione del web forum internazionale ‘Pills of Psyichiatry and Neurology – Psychiatric and Neurological issues in the Covid-19 era’, organizzato dall’Università di Brescia e dalla Fondazione Internazionale Menarini. Tra tamponi fai-da-te, diagnosi fai-da-te e anche cure fai-da-te, gli italiani stanno infatti vivendo una nuova fase ‘auto-gestita’ della pandemia. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32529433/psichiatri-sale-l-ansia-effetto-pandemia-fai-da-te/?tkg=1

 

 

 

Giovani. Durante la pandemia sono aumentati i casi di anoressia

Uno studio canadese – pubblicato da JAMA Network Open – indica che l’incidenza e gravità dell’anoressia nervosa di nuova insorgenza sono aumentate nei bambini e negli adolescenti durante la pandemia di COVID-19. I ricercatori del Montreal Children’s Hospital – guidati da Holly Agostino – hanno esaminato i dati relativi a 1.883 bambini dai 9 ai 18 anni con nuova diagnosi di anoressia nervosa o anoressia nervosa atipica durante la prima ondata della pandemia di COVID-19, da marzo a novembre 2020, e nei precedenti cinque anni, dal gennaio 2015 al febbraio 2020. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=101457&fr=n

Studio, la plasticità del cervello parte dal microbiota intestinale

Lo studio, dal titolo “The gut microbiota of environmentally enriched mice regulates visual cortical plasticity”, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Cell Reports” ed è frutto di una collaborazione tra Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Istituto di Neuroscienze del Cnr, Fondazione Stella Maris e Università di Milano. “La plasticità cerebrale o neuronale è la capacità del nostro cervello di cambiare in risposta a stimoli provenienti dall’ambiente esterno e/o in risposta alle nostre esperienze. Il cervello è più plastico, e quindi prone a modificarsi durante l’età giovanile, mentre i suoi circuiti sono più stabili e quindi resistenti al modificarsi durante l’età adulta. Nel nostro studio abbiamo cercato di capire se segnali provenienti dal microbiota intestinale potessero riattivare la plasticità nel cervello adulto – spiegano Paola Tognini e Tommaso Pizzorusso.  MSN https://www.msn.com/it-it/salute/medicina/studio-la-plasticitÃ%C2%A0-del-cervello-parte-dal-microbiota-intestinale/ar-AASKjYq?srcref=rss

Malattie mentali: i pazienti aderiscono meno ai farmaci per patologie croniche

L’aderenza alle terapie per malattie croniche è significativamente più bassa tra i pazienti che soffrono di malattie mentali, secondo uno studio italiano pubblicato dalla rivista BJPsychOpen. I ricercatori hanno condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione, utilizzando i database dell’assistenza sanitaria in Lombardia. Hanno identificato i pazienti trattati con agenti ipotensivi, ipolipemizzanti o ipoglicemizzanti. Tra questi,  55.162 soffrivano di una grave malattia mentale, stavano ricevendo cure per depressione, schizofrenia, disturbo bipolare o disturbo di personalità. I ricercatori hanno osservato che i pazienti con grave malattia mentale avevano una probabilità inferiore del 24%, del 10% e del 25% di aderire rispettivamente agli agenti ipotensivi, ipolipemizzanti o antidiabetici rispetto a una coorte di riferimento. Rispetto alla coorte di riferimento, i 9.250 pazienti con diabete e malattie mentali gravi avevano una probabilità ridotta del 18% di soddisfare le raccomandazioni per la gestione clinica del diabete.  Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/malattie-mentali-i-pazienti-aderiscono-meno-ai-farmaci-per-patologie-croniche.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Qualità e quantità del sonno: quanto si dovrebbe dormire?

Secondo una ricerca della Washington University School of Medicine, il cattivo sonno può causare una degenerazione del cervello. Ecco, dunque, perchédormire bene e il giusto diventa prezioso per prevenire patologie cerebrali in età matura. Lo studio americano, in particolare, individua una durata ideale del sonno nel quale le capacità cognitive restano stabili. Il campione di soggetti studiato ha coinvolto cento volontari dai 75 anni per circa quattro anni e mezzo. È emerso che il sonno ‘perfetto’ è tra le 5,5 e le 7,5 ore. MSN https://www.msn.com/it-it/salute/health/qualitÃ%C2%A0-e-quantitÃ%C2%A0-del-sonno-quanto-si-dovrebbe-dormire/ar-AASCBbq?srcref=rss

I neuroni bussola ci aiutano ad orientarci tra i pensieri

Sono stati pubblicati, dalla rivista scientifica internazionale Communications Biology, i risultati di uno studio dell’Università di Trento che ha portato ad una nuova scoperta: gli stessi neuroni che indicano la direzione del movimento nello spazio fisico si attivano anche per orientarci tra i concetti nello spazio astratto delle idee. Grazie agli studi di neuroimaging magnetico funzionale si è potuto stabilire che nell’uomo i neuroni coinvolti nell’orientamento utilizzano due tipi di codici per la navigazione. A livello dell’ippocampo usano il codice a distanza mentre nella corteccia entorinale un codice a griglia (MorganLK et al. 2011; Nielson DM et al. 2015; Doeller CF, et al. 2010). I neuroni che utilizzano questi codici permettono di identificare la disposizione dell’ambiente e la posizione degli oggetti. I ricercatori dell’Università di Trento, in passato, hanno già dimostrato che questi due codici vengono attivati anche in contesti non spaziali e precisamente quando un individuo “naviga” in uno spazio astratto come quello delle forme visive o degli odori o quando si fa riferimento a simboli come le parole (Constantinescu, AO et al. 2016; Viganò  S. et al. 2021). State of Min
https://www.stateofmind.it/2022/01/neuroni-bussola-orientamento/

ADHD: percorsi di valutazione e cura nei centri italiani

Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD, dall’inglese Attention Deficit and Hyperactivity Disorder) è un disturbo del neurosviluppo che spesso persiste anche in età adulta. In un articolo pubblicato dalla Rivista di Psichiatria, gli specialisti del Dipartimento di Psichiatria di Bolzano, dell’Università di Bologna e dell’Università Europea di Roma, notano come la situazione italiana riguardo alla gestione di questo disturbo mostri ancora delle criticità, nonostante gli alti tassi di prevalenza. “La creazione del Registro Nazionale Italiano per l’ADHD nell’infanzia è stato redatto solo nel 2007, come tentativo di colmare un gap culturale lungo 40 anni”, scrivono. A differenza di quanto avviene nel resto d’Europa, i servizi che trattano il disturbo nell’età adulta non hanno a disposizione linee guida utili a supportare la gestione clinica di questa condizione. Inoltre, i possibili farmaci, efficaci sulla base della letteratura scientifica, sono off-label o non consentiti per la popolazione adulta. “Questa situazione riflette la necessità di una maggiore chiarezza dei modelli operativi italiani”, aggiungono. Popular science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/adhd-percorsi-di-valutazione-e-cura-nei-centri-italiani.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

La fibrillazione atriale provoca declino cognitivo e demenza

La fibrillazione atriale, la più comune tra le aritmie cardiache, causa declino cognitivo e demenza, anche in assenza di eventi clinici evidenti, come il classico ictus cerebrale. E’ il risultato a cui sono giunti i ricercatori della Città della Salute e dal Politecnico di Torino sulla base di quanto emerso  in studio appena pubblicato su Europace. Dottnet https://www.dottnet.it/articolo/32527285/la-fibrillazione-atriale-provoca-declino-cognitivo-e-demenza/?tag=11117063513&tkg=1&cnt=1

 

Associazione tra sintomi ipomaniacali, disturbo bipolare e altre malattie mentali

In uno studio pubblicato dalla rivista JAMA Psychiatry, i ricercatori del Regno Unito e della Svezia ha esaminato l’architettura genetica e ambientale dei sintomi ipomaniacali in un campione di giovani non clinici e ha valutato la loro associazione con il disturbo bipolare diagnosticato. Lo studio di coorte ha utilizzato i dati fenotipici e genetici dallo studio Child and Adolescent Twin Study in Svezia. Sono state incluse nello studio 8.568 coppie di gemelli di 18 anni. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/associazione-tra-sintomi-ipomaniacali-disturbo-bipolare-e-altre-malattie-mentali.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI DICEMBRE

LaLega Italiana Contro l’Epilessia(LICE), in collaborazione con l’Area Sanità e Salute di ISTUD ha promosso una ricerca narrativa per conoscere e far conoscere le esperienze di inserimento lavorativo e occupazione delle persone con  epilessia, un tema di grande interesse perché strettamente legato alla qualità della vita di chi convive con questa condizione patologica. Il progetto è stato avviato nei primi mesi del 2021 e, attraverso un’apposita pagina web, in poche settimane sono state raccolte 147 narrazioni, ricche di spunti ed elementi per comprendere come sensibilizzare e preparare maggiormente il mondo lavorativo a questa condizione. Osservatorio malattie Rare https://www.osservatoriomalattierare.it/malattie-rare/epilessia/18139-epilessia-le-storie-di-inserimento-lavorativo-di-chi-soffre-della-patologia

Studio olandese: l’anestesia generale non mette a rischio le funzioni cognitive degli anziani

Lo rivela uno studio, condotto dagli esperti del Maastricht University Medical Center, nei Paesi Bassi, poi discusso ed analizzatato di recente durante il congresso annuale dell’European Society of Anaesthesiology and Intensive Care (ESAIC) Doversi sottoporre a differenti interventi chirurgici, con relativa anestesia generale, non avrebbe un impatto decisivo sulle funzioni cognitive. Dottnet  https://www.dottnet.it/articolo/32529242/studio-olandese-l-anestesia-generale-non-mette-a-rischio-le-funzioni-cognitive-degli-anziani/?tag=11267600047&tkg=1&cnt=3

LA SCIENZA SPIEGA PERCHE’ MANGIARE CIOCCOLATO FA BENE A CHI E’ DEPRESSO

Consumare cioccolato tutti i giorni comporta benefici per il nostro organismo che si riflettono anche sull’umore. Una nuova ricerca di un team della Seoul National University, del Korea Food Research Institute e della Chungnam National University suggerisce che il cioccolato fondente abbia effetti prebiotici, ristrutturando la diversità e la composizione del microbioma intestinale, che a sua volta potrebbe migliorare l’umore attraverso l’asse intestino-cervello. MeteoWeb https://www.meteoweb.eu/2021/12/cosa-succede-al-corpo-se-mangiamo-cioccolato-tutti-i-giorni/1749992/

 

L’impatto dei disturbi da uso di alcol e altre sostanze sulla mortalità nei pazienti con disturbi alimentari

I diversi tipi di disturbi da uso di sostanze hanno un effetto additivo sull’eccesso di mortalità nei pazienti con disturbi alimentari. La prevenzione e il trattamento di questi disturbi è quindi indispensabile per ridurre la mortalità. Lo suggerisce uno studio pubblicato dalla rivista The American Journal of Psychiatry. Gli autori hanno valutato l’associazione dei disturbi da uso di alcol e di altri disturbi da uso di sostanze con la mortalità nell’anoressia nervosa, nella bulimia nervosa e nei disturbi alimentari non specificati rispetto ai soggetti di controllo abbinati. Lo studio ha incluso 20.759 pazienti con disturbi alimentari e 83.036 soggetti di controllo. I rapporti di rischio sono stati calcolati per confrontare il rischio di mortalità per tutte le cause tra pazienti con disturbi alimentari e soggetti di controllo con e senza diagnosi di disturbi da uso di sostanze (abuso o dipendenza da alcol, cannabis o droghe pesanti). Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/limpatto-dei-disturbi-da-uso-di-alcol-e-altre-sostanze-sulla-mortalita-nei-pazienti-con-disturbi-alimentari.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Meta-analisi su interventi psicosociali e psicologici per la prevenzione delle ricadute nella schizofrenia

Una meta-analisi pubblicata dalla rivista The Lancet Psychiatry ha valutato l’efficacia, l’accettabilità e la tollerabilità degli interventi psicosociali e psicologici per la prevenzione delle ricadute nella schizofrenia.Gli autori hanno selezionati e analizzato 72 studi, per un totale di 10.364 partecipanti. Gli studi randomizzati controllati inclusi confrontavano l’efficacia di 20 diversi interventi psicologici che venivano forniti principalmente come aggiunta agli antipsicotici. Popular Science  http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/meta-analisi-su-interventi-psicosociali-e-psicologici-per-la-prevenzione-delle-ricadute-nella-schizofrenia.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Nel cervello dei pazienti con esperienze psicotiche

Le esperienze percettive anomale sono relativamente comuni nella popolazione generale. L’evidenza indica che la chiave per distinguere gli individui con esperienze psicotiche persistenti, che quindi hanno bisogno di cure, è la valutazione, da parte del soggetto delle proprie esperienze anomale. In uno studio pubblicato dal rivista di Nature, npj Schizophrenia, i ricercatori hanno caratterizzato i circuiti neurali alla base della percezione (come minacciose o non minacciose) che le persone con o senza bisogno di cure hanno delle esperienze psicotiche. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/nel-cervello-dei-pazienti-con-esperienze-psicotiche.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

La rabbia può aumentare il rischio di avere un ictus

L’ictus puo’  essere scatenato dalla rabbia, dai turbamenti emotivi e dagli sforzi fisici troppo intensi. E’ questa la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori della National University of Ireland a Galway con un lavoro che e’  valso la pubblicazione sullo European Heart Journal. Lo studio ha analizzato i pazienti che hanno sofferto di ictus ischemico (il tipo piu’  comune, che si verifica quando un coagulo di sangue blocca o restringe un’arteria che porta al cervello) e di  emorragia intracerebrale (meno comune e che comporta sanguinamento all’interno del tessuto cerebrale stesso). Popular Science http://www.popsci.it/la-rabbia-puo-aumentare-il-rischio-di-avere-un-ictus.html

In Europa tre adolescenti si suicidano ogni giorno: è la seconda causa di morte

E’ quanto emerge dal rapporto Unicef  su “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente”. Solo gli incidenti stradali causano più decessi tra i giovani di quell’eta’. In Italia si stima che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze soffrano di problemi di salute mentale. In Europa 9 milioni di adolescenti (tra i 10 e i 19 anni) convivono con un disturbo legato alla salute mentale e il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani con 3 ragazzi al giorno che si tolgono la vita. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32528648/in-europa-tre-adolescenti-si-suicidano-ogni-giorno-e-la-seconda-causa-di-morte-/?tag=11221637700&tkg=1&cnt=1

 

Scoperti gruppi di batteri intestinali specifici che differiscono tra i mattinieri e i dormiglioni

Lo rileva una ricerca dell’Universita’ di Haifa, pubblicata su The Faseb Journal. Sono stati raccolti campioni fecali da 91 individui per estrarre e sequenziare il Dna batterico.  L’analisi delle sequenze di Dna di ciascun campione ha consentito l’identificazione di tutte le specie batteriche intestinali e la quantificazione della loro abbondanza. Il cronotipo dei partecipanti è stato determinato in base ai tempi di sonno auto-riferiti durante il fine settimana (svegliarsi senza sveglia). Il confronto dei batteri intestinali nei mattinieri e nei tiratardi ha rivelato due principali gruppi batterici la cui abbondanza differiva tra i cronotipi (Alistipes (elevato nei mattinieri) e Lachnospira (elevato in chi era tiratardi). DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32529014/scoperti-gruppi-di-batteri-intestinali-specifici-che-differiscono-tra-i-mattinieri-e-i-dormiglioni/?tag=11243654665&tkg=1&cnt=1

 

Traumi infantili lasciano segni a lungo termine sulla salute

Chi ha vissuto traumi durante l’infanzia è più a rischio di sviluppare problemi di salute mentali e altre patologie. Lo suggerisce una ricerca dell’Università di Auckland (Nuova Zelanda), che ha analizzato 2.888 risposte a un sondaggio sulla violenza in famiglia condotto nel 2019 e associato le avversità dell’infanzia alle condizioni mentali e al maggiore rischio di sviluppo di malattie croniche, dall’asma alle patologie del sistema cardiaco.Lo studio ha preso in esame gli effetti di 8 tipologie di traumi infantili (come abuso emotivo, fisico o sessuale, presenza di famigliari in carcere o con malattie mentali, divorzio dei genitori). Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32528860/traumi-infantili-lasciano-segni-a-lungo-termine-sulla-salute/?tkg=1

 

Frequenza scolastica come indicatore della salute mentale

Una scarsa frequenza scolastica dovuta ad assenze (autorizzate o non autorizzate) o ad esclusione (laddove un preside vieti allo studente di frequentare un certo numero di lezioni) potrebbe essere indicatore di una cattiva salute mentale, secondo i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori di diversi centri del Regno Unito e pubblicato dalla rivista The Lancet Psychiatry. Nello studio di coorte, retrospettivo, condotto a livello nazionale, gli scienziati hanno misurato l’associazione tra un’ampia gamma di disturbi dello sviluppo neurologico e mentale diagnosticati e l’autolesionismo registrato all’età di 24 anni e la frequenza scolastica.  Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/frequenza-scolastica-come-indicatore-della-salute-mentale.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI NOVEMBRE

Collegamento tra maggiore umidità e tassi di suicidio più alti trovato da scienziati

Un collegamento tra il livello di umidità relativa e i tassi di suicidio tra donne e giovani è stato trovato da un team di ricercatori che ha pubblicato i risultati dello studio su Scientific Reports. Lo studio è stato condotto da un team internazionale di ricercatori e il comunicato che lo annuncia parla di “scoperte chiave sorprendenti”, anche in relazione ai cambiamenti climatici in corso. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/collegamento-tra-maggiore-umidita-e-tassi-di-suicidio-piu-alti-trovato-da-scienziati/

Sla, la presenza di un malato in casa provoca danni emotivi ai bambini

La presenza della malattia, infatti, pur non soffrendone direttamente, può rendere meno sicuro il bambino. A dirlo è la ricerca Baobab (dal nome dell’albero del libro ‘Il piccolo principe’ di Antoine de Saint-Exupery) pubblicata su Scientific Reports, frutto di un lavoro voluto da Aisla, l’Associazione Italiana sclerosi laterale amiotrofica, con il sostegno di Fondazione Mediolanum onlus e che è stata condotta dalla Scuola di Psicologia dell’Università di Padova. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32528979/sla-la-presenza-di-un-malato-in-casa-provoca-danni-emotivi-ai-bambini/?tkg=1

Lo sport sconfigge l’ansia

Lo ribadisce un nuovo studio dell’Università di Göteborg pubblicato sul Journal of Affective Disorders.
La ricerca ha preso in esame 286 soggetti con sintomi ansiosi, disturbo che colpisce circa 3 milioni di italiani.
I partecipanti sono stati divisi in 2 gruppi che hanno seguito sessioni di allenamento 3 volte alla settimana sotto la supervisione di un esperto. Le sessioni si basavano su un circuito di 45 minuti, che includeva allenamento aerobico e anaerobico, con rilassamento e stretching finali.  Italia salute https://www.italiasalute.it/news.asp?id=14536

 

Scoperto gene che può influenzare cicli sonno-veglia

È stata effettuata dai ricercatori della Northwestern University la scoperta di un nuovo gene che sembra essere molto collegato ai cicli giornalieri, quelli di sonno-veglia della durata di circa 24 ore. I ricercatori riferiscono che il gene sembra avere un ruolo in un particolare percorso molecolare che regola il cosiddetto “orologio circadiano centrale”.Fanno esperimenti su topi carenti di fibre e scoprono effetti sul cervello. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/scoperto-gene-che-puo-influenzare-cicli-sonno-veglia/

 

 

Una dieta troppo povera di fibre può essere collegata anche ad un deterioramento cognitivo e a perdite sinaptiche della microglia nell’ippocampo e ad avere un ruolo in questo collegamento sarebbe il microbioma intestinale secondo un interessante studio pubblicato sulla rivista Microbiome.
Questo nuovo studio, basato su esperimenti con topi, mostra ancora una volta quanto i batteri nell’intestino siano importanti anche per il funzionamento del cervello. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/fanno-esperimenti-su-topi-carenti-di-fibre-e-scoprono-effetti-sul-cervello/

Salute, studio: accumulo Pfas modifica funzione cellule nervose

“Per la prima volta si è dimostrato che nell’uomo” i Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche utilizzate a livello industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi, “possono modificare la funzione delle cellule nervose”. Lo afferma Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia dell’Università di Padova e coordinatore dello studio ‘Impairment of human dopaminergic neurons at different developmental stages by perfluoro-octanoic acid (Pfoa) and differential human brain areas accumulation of perfluoroalkyl chemicals’, recentemente pubblicato sulla rivista ‘Environment International’ sugli effetti dei Pfas sul sistema nervoso.  Mns https://www.msn.com/it-it/salute/medicina/salute-studio-accumulo-pfas-modifica-funzione-cellule-nervose/ar-AAQQNS5?srcref=rss

 

Stress in gravidanza, cure materne ne annullano gli effetti

Uno studio dell’IRCCS Medea, appena pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry per la prima volta indaga il ruolo delle cure materne nell’associazione tra livelli di stress della mamma in gravidanza e risposta allo stress del neonato.
Uno studio italiano suggerisce che la qualità della relazione che si instaura tra la mamma e il suo bambino dopo la nascita sia un fattore in grado di eliminare gli effetti negativi dell’esposizione a un alto livello di stress in gravidanza sul neonato. Italia salute https://www.italiasalute.it/news.asp?id=4536

Alzheimer, l’ansia nell’anziano potrebbe essere un sintomo precoce

Secondo uno studio pubblicato su The American Journal of Psychiatry da Nancy Donovan del Brigham and Women’s Hospital a Boston, l’ansia nell’anziano potrebbe essere un sintomo precoce di Alzheimer che si manifesta già anni prima dell’esordio della demenza. Notizie.it https://www.notizie.it/alzheimer-lansia-nellanziano-potrebbe-essere-un-sintomo-precoce/

 

 

 

Ansia può subentrare anche in un ambiente considerato sicuro

Pubblicato su Communications Biology uno studio che tramite scansioni cerebrali,  ha scoperto che l’ansia può subentrare in una persona che soffre di disturbo d’ansia anche quando si trova in un luogo che considera sicuro. Benjamin Suarez- Jimenez, professore assistente al Del Monte Institute for Neuroscience dell’Università di Rochester, il primo autore dello studio, spiega che i risultati che ha raggiunto nel corso di alcuni esperimenti di realtà virtuale suggeriscono che le cause dei disturbi d’ansia probabilmente vanno al di là di una mancanza di consapevolezza dell’ambiente o del fatto che si può ignorare il proprio livello di sicurezza. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/ansia-puo-subentrare-anche-in-un-ambiente-considerato-sicuro/

Tabacco e salute mentale: un legame pericoloso

Uso del tabacco e salute mentale: una connessione davvero pericolosa. A evidenziarlo è l’Oms Europa che ha pubblicato una nuova scheda informativa in cui sottolinea “l’urgente necessità di affrontare queste connessioni: 2 persone su 3 con gravi condizioni di salute mentale sono fumatori attuali, il che ha un enorme impatto sulla salute”. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32528855/tabacco-e-salute-mentale-un-legame-pericoloso/?tkg=1

L’attività fisica accende gli interruttori della longevità sana

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Miami, della Wellness Foundation e dell’Università Tor Vergata di Roma ha individuato gli interruttori della longevità sana che l’attività fisica andrebbe ad accendere. Si tratta dei cosiddetti geni SIRT responsabili della produzione di proteine, chiamate appunto Sirtuine (ne esistono in totale 7) che avrebbero effetti sorprendenti sulla durata e sulla qualità della vita. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32528809/l-attivita-fisica-accende-gli-interruttori-della-longevita-sana-/?tag=11231065380&tkg=1&cnt=2

 

Attività fisica e alcol, la scoperta del nuovo studio

I ricercatori della Loughborough University hanno svolto uno studio su 60 partecipanti per capire come l’esercizio fisico poteva influenzare il desiderio di alcol giungendo a conclusioni molto interessanti. Lo studio, realizzato da ricercatori della Loughborough University, ha infatti scoperto che l’attività fisica riduce in modo significativo il desiderio di assumere alcol. Almeno questo è quello che è accaduto ai 60 studenti universitari, sia femmine che maschi, con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni e provenienti dalle Midlands britanniche, che hanno partecipato allo studio. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/attivita-fisica-e-alcol-la-scoperta-del-nuovo-studio/

Non è vero che le donne sono più emotive degli uomini

Le donne non sono più emotive degli uomini. A smentire gli stereotipi è uno studio dell’Universita’ del Michigan pubblicata su Scientific Reports, che ha preso in esame, per 75 giorni, i comportamenti di 142 uomini e 112 donne (di cui 84 che assumevano contraccettivi orali) tra i 18 e i 38 anni di eta’ . Popular Science http://www.popsci.it/non-e-vero-che-le-donne-sono-piu-emotive-degli-uomini.html

Quando si ha fame, si prova meno dolore: la spiegazione

Lo studio è stato premiato il 30 ottobre con l’Eppendorf & Science Prize for Neurobiology 2021 e sarà pubblicato sul numero di novembre di Science. Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha  scoperto che, davanti al bisogno primario di nutrirsi, la sensazione di dolore di attenua. Potenzialmente l’essere umano prova le sensazioni di fame e dolorecontemporaneamente. Il team di ricercatori ha esaminato proprio l’interazione tra queste percezioni. “Abbiamo scoperto che la fame – ha detto Alhadeff – attraverso l’attivazione di una piccola popolazione di neuroni ipotalamici nel cervello, sopprime fortemente il dolore”. libero/Tecnologia https://tecnologia.libero.it/fame-meno-dolore-spiegazione-49869

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI OTTOBRE

I bambini ricordano le parole e sviluppano il linguaggio mentre dormono

Uno studio, pubblicato suCurrent Biology ha evidenziato come i bambini ricordano le nuove parole acquisite e sviluppano il linguaggio mentre dormono. Il team di ricercatori del Center for Mind and Brain della University of California ha, dunque, osservato per la prima volta l’attivazione di specifiche aree del cervello durante il sonno mentre i bambini ascoltano inconsapevolmente parole apprese da poco. Gravidanzaonline https://www.gravidanzaonline.it/news/i-bambini-ricordano-le-parole-e-sviluppano-il-linguaggio-mentre-dormono

Mens sana in corpore sano: l’effetto benefico dell’irisina muscolare nella malattia di Alzheimer

Una ricerca condotta dal team del Massachusetts General Hospital ha studiato come l’irisina, un ormone scoperto recentemente che viene prodotto dall’organismo durante l’esercizio fisico, abbia effetti benefici nel morbo di Alzheimer. State of mind https://www.stateofmind.it/2021/10/malattia-alzheimer-irisina/

Ormone della felicità modifica capacità di ricordare persone

Una ricerca pubblicata su Nature dimostra che essere più  bravi a ricordare le persone che si incontrano, anche dopo una breve presentazione dipende dalla serotonina, ormone che ha un ruolo nel consolidamento della memoria sociale. I ricercatori ha osservato come il cervello forma il ricordo di una nuova conoscenza e hanno dimostrato che si possono migliorare selettivamente questi ricordi sociali con molecole mirate. Popular Science http://www.popsci.it/ormone-della-felicita-modifica-capacita-di-ricordare-persone.html

La proteina fibrillare acida della glia (GFAP) è un biomarcatore dell’Alzheimer

 

Secondo uno studio condotto da ricercatori svedesi e pubblicato da JAMA Neurology i livelli nel sangue della proteina fibrillare acida della glia (GFAP) possano rappresentare un sensibile biomarcatore di patologia della beta-amiloide nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer e siano significativamente più attendibili dei livelli della proteina nel liquido cerebrospinale (CSF). DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32528684/la-proteina-fibrillare-acida-della-glia-gfap-e-un-biomarcatore-dell-alzheimer-/?tkg=1

Comunicare nel sonno: una ricerca ci dice che è possibile

La ricerca inerente alla possibilità di comunicare durante il sonno è stata pubblicata nella rivista Current Biology ed ha interessato lo studio di 36 partecipanti da parte di quattro gruppi di ricerca indipendenti di diversi Paesi: Francia, Germania, Stati Uniti e Paesi Bassi. Tra i partecipanti erano presenti sia “esperti” di sogni lucidi sia chi ne aveva fatto meno esperienza. Ma cosa si intende per sogni lucidi? Essi rappresentano quei sogni in cui il sognatore è consapevole dello stato onirico in cui si trova. Non solo, un partecipante tra i “frequentatori” di questi sogni era anche affetto da narcolessia Ad essi il compito di comunicare durante il sonno. Ultima Voce https://www.ultimavoce.it/comunicare-nel-sonno-una-ricerca-ci-dice-che-e-possibile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=comunicare-nel-sonno-una-ricerca-ci-dice-che-e-possibile

 

 

Mangiare tanta frutta e verdura migliora il benessere mentale di bimbi e ragazzi? “Vero, ma no a comportamenti ossessivi e ipercontrollanti”

Pubblicato sul British Medical Journal: Nutrition Prevention & Health il risultato di un nuovo studio dell’università dell’East Anglia, guidato dalla dottoressa Ailsa Welch. La ricerca ha analizzato i dati di circa 7.500 bambini della scuola secondaria e di oltre 1.200 bambini della scuola primaria nel Norfolk, in Gran Bretagna. In particolare, è stata esaminata l’associazione tra fattori nutrizionali e benessere mentale, misurato attraverso test che hanno riguardato l’allegria, i momenti di relax e i rapporti interpersonali. È stata così trovata una forte associazione tra alimentazione sana e punteggi di benessere più alti. Il fatto quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/21/mangiare-tanta-frutta-e-verdura-migliora-il-benessere-mentale-di-bimbi-e-ragazzi-vero-ma-no-a-comportamenti-ossessivi-e-ipercontrollanti/6363369/

 

 

 

 

“Allucinazioni generano sensazioni corporee”/ Studio: “Paura, frustrazione e…”

Pubblicato sulla rivista scientifica “The Lancet”il risultato di uno studio svoltosi durante un periodo di sette mesi nel 2018 presso il Leicestershire and Rutland’s Psychosis Intervention and Early Recovery service, nel Regno Unito: Le allucinazioni generano sensazioni corporee.Gli studiosi hanno effettuato una premessa: solitamente, la ricerca si concentra tipicamente sulle allucinazioni unimodali, specialmente sulle allucinazioni verbali uditive. Questo lavoro ha tuttavia indicato che la voce-ascolto “può co-occorrere all’interno di un più ampio novero di sensazioni e le allucinazioni multimodali possono essere più comuni di quanto si pensasse in precedenza”. Il  Sussidiario http://“Allucinazioni generano sensazioni corporee”/ Studio: “Paura, frustrazione e…”

Lavorare sull’aspetto emotivo per recuperare olfatto e gusto dopo il Covid

Ricordare momenti felici di vita vissuta, legati a odori e sapori, per recuperare olfatto e gusto dopo essersi ammalati di Covid. E’ l’intuizione della professoressa Arianna Di Stadio, ricercatore onorario presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra, docente di Neuroscienze all’Università di Perugia, che ha coordinato uno studio sulla connessione tra perdita di memoria e anosmia e ageusia nella sindrome del long Covid, sottomesso per la pubblicazione ad una rivista scientifica. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32528627/lavorare-sull-aspetto-emotivo-per-recuperare-olfatto-e-gusto-dopo-il-covid/?tkg=1

 

 

 

Salute mentale. L’ammissione dell’Oms: “Mancati quasi tutti gli obiettivi per il 2020”

Il nuovo rapporto, pubblicato in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che si è celebrata ieri, evidenzia la carenza globale di investimenti. Nel 2020, solo il 51% dei 194 Stati membri ha riferito che la propria politica per la salute mentale era in linea con gli strumenti sui diritti umani, ben al di sotto dell’obiettivo dell’80%. E solo il 52% dei paesi ha raggiunto l’obiettivo relativo ai programmi di promozione e prevenzione. L’estensione del piano d’azione per la salute mentale al 2030 offre nuove opportunità di progresso. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=98909&fr=n

Un adolescente su 7 ha un disturbo mentale

A lanciare l’allarme è l’Unicef attraverso il rapporto “La Condizione dell’infanzia nel mondo – Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani”, presentato il 5/10/21. Più di un adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato e tra questi 89 milioni sono ragazzi e 77 milioni ragazze. Un disagio che a volte può diventare insopportabile e che porta quasi 46.000 adolescenti ogni anno a togliersi la vita ogni anno, più di uno ogni 11 minuti.  Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/10/05/un-adolescente-su-7-ha-un-disturbo-mentale-_30dd13e1-077e-405a-94ff-bd4bab7208d7.html

Sonno e attività fisica serale: quale nesso?

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Sydney ha ribadito gli effetti benefici dell’esercizio fisico sul sonno. Un’attività fisica seguita secondo le linee guida dell’Oms aiuta, per esempio, a combattere l’insonnia, problema di cui soffre in Italia 1 persona su 4. Nelle persone che svolgono 300 minuti di attività fisica moderata alla settimana o 150 di esercizio intenso (o una combinazione di entrambi), si riscontra una più elevata qualità del sonno. Cinquecolonne https://www.cinquecolonne.it/sonno-e-attivita-fisica-serale-quale-nesso.html

Disabilità e depressione: i sintomi depressivi variano in base al tipo di disabilità

Uno studio pubblicato dalla rivista Scientific Reports ha valutato la relazione longitudinale tra disabilità e sintomi depressivi, confrontando quattro tipi di disabilità in individui residenti in comunità in Corea del Sud.Sono stati coinvolti 3.347 soggetti affetti disabilità. La sintomatologia depressiva è stata valutata in base al fatto che il partecipante avesse manifestato sintomi depressivi per più di due settimane durante l’ultimo anno.I ricercatori hanno osservato che i sintomi depressivi differiscono a seconda del tipo di disabilità e concludono che tali differenze dovrebbero riflettersi negli interventi clinici per affrontare le esigenze psichiatriche specifiche delle persone con disabilità diverse. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/disabilita-e-depressione-i-sintomi-depressivi-variano-in-base-al-tipo-di-disabilita.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI SETTEMBRE

È possibile “disimparare” il dolore con un nuovo trattamento psicologico

Un nuovo trattamento psicologico viene descritto in uno studio pubblicato su JAMA Psychiatry e nel relativo comunicato dell’Università del Colorado a Boulder. I ricercatori hanno sottoposto vari pazienti che soffrivano di mal di schiena cronico ad un nuovo trattamento psicologico della durata di quattro settimane denominato Pain Reprocessing Therapy (PRT), traducibile con “terapia di rielaborazione del dolore”. A seguito del trattamento due terzi dei pazienti riferivano di non provare più il dolore o quasi mentre la maggior parte di essi riferiva di provare sollievo fino ad un anno dalla fine dello stesso trattamento. Secondo il comunicato si tratta di una prova “evidente” che anche un trattamento psicologico può fornire sollievo duraturo per il dolore cronico. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/e-possibile-disimparare-il-dolore-con-un-nuovo-trattamento-psicologico/

Bambini che mangiano più frutta e verdura mostrano migliore salute mentale in studio inglese

Pubblicato su BMJ Nutrition, Prevention & Health uno studio realizzato da ricercatori della University of East Anglia secondo il quale I bambini che sono soliti mangiare più verdura e frutta mostrano anche una migliore salute mentale. I ricercatori hanno svolto le proprie analisi sugli alunni di diverse scuole secondarie scoprendo che quei bambini che di solito consumavano cinque o più porzioni di frutta e di verdura ogni giorno mostravano punteggi più alti per quanto riguarda il benessere mentale. Quest’ultimo è considerato, dalla ricercatrice responsabile dello studio, Ailsa Welch della Norwich Medical School della suddetta università, come un problema molto importante per i giovani, uno di quelli che possono avere conseguenze molto negative sul lungo periodo. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/bambini-che-mangiano-piu-frutta-e-verdura-mostrano-migliore-salute-mentale-in-studio-inglese/

Sintomi depressivi anticipano malattie fisiche/ Studio “Attenti a disturbi endocrini”

Pubblicati sulla rivista scientifica Psychotherapy and Psychosomatics i   risultati di una revisione sistematica sui disturbi dell’umore e d’ansia come manifestazioni precoci di disturbi fisici. Le malattie che si celano dietro ai  disturbi dell’umore possono essere di diverso tipo. Uno stato di irritabilità prolungata, sottolinea la coautrice Fiammetta Cosci, “può anticipare la comparsa di un quadro depressivo maggiore, ma anche precedere la diagnosi di malattie fisiche quali l’iperparatiroidismo o perfino un infarto del miocardio. Allo stesso tempo, tuttavia, può accadere anche il contrario, ovvero che una malattia causi una condizione di insofferenza psicologica. È indispensabile, dunque, andare a fondo e scoprire cosa vogliono dire i segnali che il corpo ci lancia. Il Sussidiario https://www.ilsussidiario.net/news/sintomi-depressivi-anticipano-malattie-fisiche-studio-attenti-a-disturbi-endocrini/2227674/

 

 

Collegamento tra resistenza all’insulina e maggior rischio di disturbo depressivo maggiore trovato da ricercatori

Uno studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry condotto da un team di ricercatori di Stanford ha rivelato un collegamento tra la resistenza all’insulina e un rischio aumentato di disturbo depressivo maggiore. Secondo Natalie Rasgon, professoressa di psichiatria e scienze comportamentali, la resistenza all’insulina può essere collegata a quasi un raddoppio del rischio di disturbo depressivo maggiore anche se non si è mai sperimentata la depressione. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/collegamento-tra-resistenza-allinsulina-e-maggior-rischio-di-disturbo-depressivo-maggiore-trovato-da-ricercatori/

 

Efficacia degli interventi psicologici per ridurre il tasso di recidiva di reati

Pubblicato  dalla rivista The Lancet Psychiatry uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Oxford che conclude che gli interventi psicologici ampiamente implementati per le persone in carcere per ridurre i reati dopo il rilascio devono essere migliorati. Le comunità terapeutiche e gli interventi che garantiscono la continuità delle cure nei contesti comunitari dovrebbero essere prioritari per la ricerca futura e lo sviluppo di nuovi trattamenti dovrebbe concentrarsi sull’affrontare i fattori di rischio modificabili per la recidiva. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/efficacia-degli-interventi-psicologici-per-ridurre-il-tasso-di-recidiva.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

Alzheimer, scoperta possibile causa: è la dispersione di proteine tossiche nel cervello

Ricercatori australiani hanno individuato una causa probabile della malattia di Alzheimer, aprendo la strada a nuove forme di prevenzione e di trattamento della più prevalente forma di demenza nel mondo. Lo studio dell’Università Curtin di Perth, guidato dal direttore del Curtin Health Innovation Research Institute, John Mamo, indica come causa probabile una dispersione dal sangue nel cervello di particelle grasse portatrici di proteine tossiche. NurseTimes https://nursetimes.org/alzheimer-scoperta-possibile-causa-e-la-dispersione-di-proteine-tossiche-nel-cervello/128326

 

Ansia ed esercizio fisico, la scoperta inaspettata degli scienziati

Un team di ricercatori del Dipartimento i Scienze Mediche Sperimentali dell’Università di Lund, Svezia, ha  collegamento il collegamento tra ansia ed attività fisica scoprendo che effettivamente l’esercizio fisico è d’aiuto per ridurre i rischi di sviluppare l’ansia fino ad un buon 60%.
I ricercatori hanno analizzato i dati di un gruppo di atleti che hanno preso parte, tra il 1989 e il 2010, a quella che è la più grande gara di sci di fondo al mondo in termini di distanza, quella di Vasaloppet. Hanno poi confrontato questi dati con quelli di centinaia di migliaia di non sciatori raccolti durante lo stesso periodo.Le analisi mostravano che gli sciatori mostravano un rischio “significativamente inferiore”, come riferito nel comunicato, di sviluppare l’ansia. Come spiega Tomas Deierborg, le persone con uno stile di vita più attivo prese in esame nel corso del periodo di follow-up (21 anni) mostrano un rischio più basso, fino al 60%, di sviluppare disturbi d’ansia. Il collegamento sembrava sussistere sia per gli uomini che per le donne. Notizie Scientifiche  https://notiziescientifiche.it/ansia-ed-esercizio-fisico-la-scoperta-inaspettata-degli-scienziati/

 

Scoperto il funzionamento dell’interruttore cerebrale della sazietà


Un gruppo di ricercatori della Queen Mary University di Londra e della Hebrew University di Gerusalemme ha recentemente pubblicato, sulla rivista Science, i risultati di uno studio che ha permesso di descrivere la struttura ed il funzionamento del recettore per la melanocortina (MC4). Questo viene considerato l’interruttore cerebrale della sazietà. State of Mind di Lucilla Castrucci
https://www.stateofmind.it/2021/09/sazieta-obesita-genetica/

LA VOCE DELLA MAMMA ACCENDE IL CERVELLO DEI BAMBINI

Pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of the Sciences un interessante studio effettuato da un team di ricercatori della Stanford University. Lo scopo  dello studio è verificare come e in quale misura la voce della mamma ha  effetto sul cervello del proprio figlio.  Si è partiti dall’ipotesi  che i bambini più reattivi alla voce della mamma, avrebbero potuto essere più socievoli. la voce della mamma, secondo gli studiosi, va a influenzare anche il comportamento dei bambini. Un bambino più reattivo, faceva anche amicizia in maniera più semplice rispetto ai meno reattivi, e avevano un’abilità di comunicare più spiccata. Mamme  https://www.mamme.it/la-voce-della-mamma-accende-cervello-dei-bambini/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-voce-della-mamma-accende-cervello-dei-bambini

 

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE  DI AGOSTO

 

Sindrome dell’intestino corto, una patologia senza riconoscimento

Colpisce tra 0,4 e 6 casi ogni milione di abitanti e si stima che in Italia ci siano 800 pazienti, di cui 150 bambini. È la sindrome dell’intestino corto (Sbs), una patologia rara che costituisce la causa principale dell’insufficienza intestinale cronica benigna, una condizione in cui l’intestino non riesce  più ad assorbire nutrienti in maniera sufficiente.“Nonostante la patologia sia stata inserita nel registro europeo delle malattie rare, questo riconoscimento non è ancora stato recepito da servizio sanitario italiano, con l’unica eccezione della Regione Piemonte”, ha spiegato Sergio Felicioni, presidente dell’associazione “Un filo per la vita” durante la virtual media academy dedicata ai giornalisti e organizzata da Takeda, azienda farmaceutica specializzata in patologie gastrointestinali. Popular Science http://www.popsci.it/sindrome-dellintestino-corto-una-patologia-senza-riconoscimento.html

 

Neuroni del ‘libero arbitrio’: la scoperta/ Dove sono nel cervello e come agiscono

Pubblicato recentemente sulla rivista “Neuron” uno studio dei ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze della Washington Universirty sui neuroni del libero arbitrio che sarebbero di due diversi tipi: uno per quelle cose che ci danno beneficio e uno invece per quelli che ci promettono guai. I neuroni sarebbero posti a cavallo fra la corteccia cerebrale prefontale ventro laterale (vIPEC), nonché nella corteccia cingolare anteriore (ACC). Quelli della prima area valutano pro e contro, e vengono utilizzati per risolvere problemi complessi che riguardano anche le emozioni. Quelli invece della seconda ci dicono cosa possiamo scegliere. Il sussidiario  https://www.ilsussidiario.net/news/neuroni-del-libero-arbitrio-la-scoperta-dove-sono-nel-cervello-e-come-agiscono/2215198/

 

 

 

Obesità e cancro, esiste un preciso collegamento

Uno studio pubblicato sulla rivista Cell condotto dai ricercatori di Harvard mette in correlazione l’obesità e il tumore partendo dalla risposta del sistema immunitario: i topi che erano stati portati all’obesità tramite una dieta ricca di grassi hanno prodotto più cellule tumorali che cellule immunitarie CD8+T, i linfociti che maggiormente si attivano in caso di tumore e che vengono anche stimolati nelle immunoterapie. MSN Italia https://www.msn.com/it-it/salute/health/obesitÃ%C2%A0-e-cancro-esiste-un-preciso-collegamento/ar-AANTkYM?srcref=rss

La realtà virtuale per aiutare chi è colpito da ictus: a Ferrara la sperimentazione IIT

Un progetto di ricerca per testare la realtà virtuale immersiva come nuovo strumento riabilitativo per il recupero motorio delle braccia in persone colpite da ictus cerebrovascolare: è la sperimentazione che sta portando avanti il centro di riabilitazione San Giorgio di Ferrara in collaborazione con l’Istituto italiano di Tecnologia di Genova. Secondo i ricercatori, “i vantaggi riscontrati sono molteplici”: dalla possibilità di proporre esercizi di riabilitazione variegati e collegati a specifiche ambientazioni (dunque meno ripetitivi e noiosi per i pazienti) a quella di svolgere la riabilitazione a casa, contando sul controllo del medico da remoto. Tutto questo consente una maggiore comodità per il paziente e, allo stesso tempo, una minore frequentazione dell’ambiente ospedaliero, gettando le basi per future soluzioni alternative alla prestazione in presenza. La Repubblica https://www.repubblica.it/tecnologia/2021/08/27/news/la_realta_virtuale_per_aiutare_chi_e_colpito_da_ictus_a_ferrara_la_sperimentazione_iit-315511104/?rss

 

Depressione, anche microbi nell’intestino possono esserne responsabili secondo studio

E’ stato pubblicato su Frontiers of Nutrition uno studio di un team di ricercatori della Case Western Reserve University, dell’University Hospitals Cleveland Medical Center (UH), del BIOHM Health LLC e del Louis Stokes Cleveland VA Medical Center. Esaminando vari studi passati sulla salute mentale sul collegamento tra l’intestino e il cervello, i ricercatori sono giunti alla conclusione che queste prove suggeriscono che per comprendere diversi dei motivi che possono portare alla depressione bisogna analizzare anche il microbioma, in particolare quello dell’intestino. Gli stessi ricercatori premettono, comunque, che ulteriori ricerche andranno eseguite per comprendere maggiormente questo eventuale collegamento. Notizie scientifiche  https://notiziescientifiche.it/depressione-anche-microbi-nellintestino-possono-esserne-responsabili-secondo-studio/

 

 

Sindrome da stanchezza cronica, scoperti cambiamenti biochimici collegati

Secondo lo studio  pubblicato su JCI Insigh di un team di ricercatori guidato da Karl Johan Tronstad dell’Università di Bergen esistono dei cambiamenti biochimici nel sangue delle persone che soffrono di encefalopatia mialgica ed è probabili che uesta patologia sia collegata ad un metabolismo dell’energia cellulare alterato. Come tratto comune nei campioni di sangue dei pazienti affetti dalla patologia i ricercatori hanno trovato cambiamenti nei metaboliti energetici, molecole collegate al metabolismo energetico delle cellule. Questi cambiamenti, di solito, si verificano quando il corpo è soggetto ad uno sforzo oppure quando non può usufruire di un apporto energetico sufficiente. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/sindrome-da-stanchezza-cronica-scoperti-cambiamenti-biochimici-collegati/

 

La stimolazione transcranica cancella le dipendenza

La stimolazione magnetica transcranica (Tms)spiega all’ANSA il dottor Augusto Consoli, neuropsichiatra che collabora con la Clinica Santa Caterina da Siena a seconda dell’area del cervello su cui agisce, e del quadro clinico del paziente, rallenta i processi degenerativi tipici delle patologie neurologiche; ripristina il funzionamento dei circuiti cerebrali preposti al controllo dell’umore nei pazienti con depressione; riduce il desiderio di assunzione nei pazienti assuefatti a sostanze psicostimolanti, come la nicotina o altre sostanze e farmaci”. Dott Nett  https://www.dottnet.it/articolo/32527806/la-stimolazione-transcranica-cancella-le-dipendenze/?tkg=1

Attenzione all’ansia correlata alla salute nei  bambini e negli adolescenti

 

Uno studio pubblicato dal Journal of Child Psychology and Psychiatry dimostra che già durante l’infanzia e l’adolescenza i bambini possono soffrire di sintomi d’ansia correlata a paure per la propria salute. Se non ricevono l’aiuto corretto, il disagio può cronicizzarsi e diventare un problema permanente.  I bambini con malattie fisiche riconosciute all’età di 11 anni hanno un rischio particolarmente aumentato di sviluppare sintomi di ansia per la salute più tardi nell’adolescenza. “Una maggiore consapevolezza tra gli operatori sanitari delle conseguenze psicologiche della malattia fisica nei bambini e nei giovani può quindi fornirci un importante potenziale di prevenzione”, osserva Rask. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/attenzione-allansia-correlata-alla-salute-nei-bambini-e-negli-adolescenti.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019

 

Autismo, bimb rispondono bene a stimolo pupazzi

Uno studio dello Yale Child Study Center, pubblicato sulla rivista Autism Research evidenzia che i pupazzi possono attirare e mantenere l’attenzione dei bambini con disturbo dello spettro autistico, aumentando il potenziale per lo sviluppo di terapie più coinvolgenti che rafforzano l’impegno sociale e facilitano l’apprendimento. http://I pupazzi possono attirare e mantenere l’attenzione dei bambini con disturbo dello spettro autistico, aumentando il potenziale per lo sviluppo di terapie più coinvolgenti che rafforzano l’impegno sociale e facilitano l’apprendimento.

 

 

I probiotici sono l’arma contro il decadimento e l’invecchiamento del cervello. Lo studio del Cnr

Uno studio di un team di ricercatori del Cnr-Ibbc (Istituto di biochimica e biologia cellulare ), pubblicato su Pharmacological Research, che ha individuato un mix di 8 ceppi batterici vivi in grado di contrastare i processi neuro-infiammatori e di stimolare la neurogenesi adulta. L’invecchiamento del cervello e il suo decadimento possono essere combattuti con l’uso di probiotici. Lo conferma uno studio del Cnr. Un intestino sano aiuta il cervello. I probiotici hanno effetti positivi nel combattere la perdita di funzionalità cerebrale causata da infezioni, traumi o dall’invecchiamento. C’è infatti un’interazione tra la flora batterica intestinale e il sistema neoso centrale. Secolo d’Italia https://www.secoloditalia.it/2021/08/i-probiotici-sono-larma-contro-il-decadimento-e-linvecchiamento-del-cervello-lo-studio-del-cnr/

 

La bellezza nel cervello: ecco come reagiamo di fronte a un paesaggio

Una ricerca realizzata al Max Planck Institut di Francoforte, pubblicata sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, spiega il passaggio dalla semplice visione di un’immagine piacevole alla percezione del suo impatto estetico. I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica su un gruppo di volontari per verificare le reazioni del cervello di fronte ad un paesaggio, mostrando loro dei filmati, che sono più vicini alla realtà di una fotografia:”Siamo rimasti sorpresi osservando che non si registravano reazioni solo nelle aree cerebrali relative al sistema della ricompensa – quelle che ci fanno provare piacere quando osserviamo qualcosa di bello o viviamo un’esperienza piacevole – ma anche in alcune aree collegate alla visione”, spiega Aise Ilkay Isik, una delle autrici dello studio. Liberohttps://blog.libero.it/wp/p0ppy/2021/08/04/perche-ci-piace-la-bellezza-un-paesaggio-perche-vivere-nella-natura-ci-star-bene/amp/

Allenare il cervello per gestire il deficit di attenzione

Uno studio pubblicato dalla rivista Clinical Neurophysiology dagli  scienziati dell’Università di Ginevra (UNIGE) e degli Ospedali universitari di Ginevra (HUG), valuta la possibilità di usare una tecnica, il “neurofeedback”, per allenare l’attenzione dei pazienti con ADHD. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è caratterizzato da difficoltà di concentrazione, aumento della distraibilità, impulsività e iperattività. Oggi, l’ADHD viene trattato con farmaci che possono avere effetti collaterali indesiderati. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/allenare-il-cervello-per-gestire-il-deficit-di-attenzione.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

“Un integratore su due non si scioglie nell’organismo”: lo studio su “Il Salvagente”

Secondo uno studio, condotto dalla professoressa Fabiana Quaglia, ordinario di Tecnologia e legislazione farmaceutiche all’Università degli studi di Napoli Federico II, dipartimento di Farmacia laboratori di Tecnologie farmaceutiche, che il Salvagente presenta in esclusiva, metà degli integratori che sono stati analizzati in laboratorio attraversano il nostro organismo assolutamente intatti. In pratica non rilasciano alcuna sostanza e si rivelano del tutto inutili. Huffingtonpost https://www.huffingtonpost.it/entry/un-integratore-su-due-non-si-scioglie-nellorganismo-lo-studio-su-il-salvagente_it_6107e80ce4b0fd216c27dfe1

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI LUGLIO

Un programma di supporto a distanza per ridurre ansia e depressione nei pazienti immunocompromessi

Uno studio internazionale pubblicato su Lancet Rheumatology rivela che  un programma di supporto online ha portato ad un miglioramento dell’ansia e della depressione nelle persone affette da una rara malattia autoimmune, che verosimilmente, visto l’aumentato rischio di contrarre una forma grave di Covid-19, hanno sperimentato un isolamento più importante durante la pandemia.  Popular science  http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/un-programma-di-supporto-a-distanza-per-ridurre-ansia-e-depressione-nei-pazienti-immunocompromessi.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C0

 

 

App e dispositivi indossabili per monitorare l’umore depresso

In un recente studio, pubblicato dalla rivista Nature Translational Psychiatry, i ricercatori della University of California San Diego School of Medicine hanno usato una combinazione di parametri, che possono essere misurati da dispositivi indossabili, per generare previsioni personalizzate dell’umore depresso. Sono stati presi in considerazione diversi fattori legati ai sintomi soggettivi di un individuo, come il sonno, l’esercizio fisico, la dieta, lo stress, le prestazioni cognitive e l’attività cerebrale. 

http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/app-e-dispositivi-indossabili-per-monitorare-lumore-depresso.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

 

 

L’Italia spicca in Ue per la minor quota di persone in sovrappeso

L’Italia è il Paese dell’Unione ad aver la percentuale più bassa di persone in sovrappeso. Lo certifica Eurostat. In tutti gli Stati è stato comunque rilevato che ad essere in sovrappeso sono più gli uomini delle donne. Ad eccezione di quelli di età pari o superiore a 75 anni, più è anziana la fascia di età, maggiore è la quota di persone in sovrappeso registrata. Tra i risultati emerge inoltre che la percentuale di persone in sovrappeso diminuisce all’aumentare del livello di istruzione. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32528096/l-italia-spicca-in-ue-per-la-minor-quota-di-persone-in-sovrappeso/?tag=11175411134&tkg=1&cnt=1

 

VULNERABILITÀ PSICOLOGICHE NEL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO

La letteratura ha identificato diverse variabili che possono contribuire a una vulnerabilità psicologica nei disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo. Queste variabili includono: percezione di controllo, valutazioni cognitive, credenze cognitive e distorsioni. La probabilità di sviluppare una certa vulnerabilità psicologica per i disturbi mentali è correlata alle prime esperienze di vita.Una di queste vulnerabilità è la mancanza del “controllo percepito” su circostanze di vita stressanti. I bambini e le loro famiglie sperimentano diversi gradi di difficoltà. La presenza di questi fattori di stress può porre le basi per lo sviluppo di un disturbo ossessivo-compulsivo o un disturbo correlato.Tuttavia, i ricercatori hanno appreso che non sono solo gli stessi fattori di stress a creare queste vulnerabilità psicologiche. Anche il modo in cui le persone apprendono a fronteggiare i fattori di stress è importante. Psicoline  https://www.psiconline.it/articoli/psicopatologia/vulnerabilita-psicologiche-nel-disturbo-ossessivo-compulsivo.html

Le dipendenze negli adolescenti e l’ influenza del covid

Uno studio italo spagnolo – il primo nei paesi occidentali a indagare l’effetto della quarantena sulle vite degli adolescenti – per contestualizzare le dipendenze che interessano questa fascia d’età. Nella letteratura mondiale, c’era già un corrispettivo studio nell’epicentro dell’epidemia – svolto su un campione di Wuhan a inizio 2020 con criteri simili a questo – ma per via delle sostanziali differenze nei modelli culturali e famigliari, questo non poteva considerarsi attendibile per il paragone con i paesi occidentali. Anche in questo caso, il punto di partenza sono state le famiglie, unico punto di riferimento costante per i ragazzi durante il lungo periodo di isolamento sociale. Il campione analizzato in entrambi i Paesi è stato di 1143 genitori (caregiver primari) tra 18 e 66 anni, di cui 712 italiani reclutati in 94 città italiane. Buonenotizie https://www.buonenotizie.it/inchieste-buonenotizie/2021/07/22/le-dipendenze-negli-adolescenti-e-linfluenza-del-covid/nutricati/

Demenza: un’alimentazione più ricca e varia può contribuire alla riduzione del rischio, anche in età molto avanzata

Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health pubblicato sull’autorevole rivista Clinical Nutrition, l’alimentazione, insieme ad altri fattori di rischio modificabili, potrebbe avere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di demenza non solo durante la mezza età, ma anche nei grandi anziani (80 o più anni). Meteoweb https://www.meteoweb.eu/2021/07/demenza-unalimentazione-piu-ricca-e-varia-puo-contribuire-alla-riduzione-del-rischio/1707193/

 

Sindrome dell’intestino irritabile, i problemi psicologici possono peggiorare la prognosi

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) ha una patofisiologia non completamente compresa. Uno studio pubblicato sul Journal of Gastroenterology rivela come in questo disturbo vi sono evidenze del coinvolgimento di una comunicazione disturbata tra l’intestino e il cervello. La valutazione psicologica e l’accesso alla terapia per i pazienti con un forte burden psicologico potrebbe migliorare la prognosi dell’IBS, conclude il team dello studio: “A meno che la salute psicologica non venga valutata formalmente nella pratica clinica, questo sottogruppo di pazienti con IBS e un forte burden psicologico, la cui prognosi è peggiore, non verrà identificato e i loro problemi non saranno affrontati. Pertanto, riteniamo che questa debba essere parte della valutazione di routine dei pazienti con IBS”. Quotidianosanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=9706

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI GIUGNO

I disturbi aimentari hanno origine nel cervello, lo suggerisce un nuovo studio

Pubblicato su JAMA Psychiatry uno studio checollega fattori biologici e comportamentali che interagiscono per influire negativamente sui comportamenti alimentari. I ricercatori hanno scoperto che i comportamenti dei disturbi alimentari, come il binge-eating, (ndr: ingozzarsi di cibo in maniera compulsiva) alterano il processo di risposta alla ricompensa del cervello e i circuiti di controllo dell’assunzione di cibo. Questi meccanismi possono rafforzare i comportamenti alimentari. Quotidian post

https://www.quotidianpost.it/i-disturbi-aimentari-hanno-origine-nel-cervello-lo-suggerisce-un-nuovo-studio/

IL RUOLO DEL SISTEMA IMMUNITARIO DURANTE LA GRAVIDANZA E L’IMPATTO SUL CERVELLO DEL FETO

I ricercatori della Oregon Health & Science University hanno cercato di ampliare le conoscenze attuali sul campo eseguendo uno studio longitudinale sugli effetti dell’infiammazione materna durante la gravidanza sula formazione di reti neurali neonatali e la memoria di lavoro a due anni di età. Il gruppo di ricerca, guidato da Marc D. Rudolph, ha utilizzato un approccio su più fronti: hanno inizialmente valutato l’attività immunitaria materna testando l’interluchina-6, utilizzando quindi una combinazione di risonanza magnetica funzionale sui neonati e metodologie di apprendimento automatico per valutare la sua rilevanza nella creazione di reti neurali. Psicoline https://www.psiconline.it/articoli/benessere-e-salute/il-ruolo-del-sistema-immunitario-durante-la-gravidanza.html

 

ADOLESCENTI, ANZIANI E LE INTERAZIONI SOCIALI. QUALCOSA IN COMUNE.

I risultati pubblicati da Nature Human Behaviour mostrano che l’attenzione sociale subisce un cambiamento legato all’età, che ha potenziali implicazioni sul modo in cui possiamo interpretare con successo le interazioni sociali nella vita quotidiana e per tutta la durata della vita. Interpretare l’espressione facciale, il tono di voce e i gesti degli altri è un elemento vitale dell’interazione sociale che ci consente di fare rapide inferenze sugli stati mentali degli altri, come le loro intenzioni, emozioni, desideri e credenze. Un’interazione sociale di successo stimola l’assunzione di prospettiva e l’empatia insieme ad altre abilità sociali essenziali e svolge un ruolo importante nel migliorare il nostro benessere. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/adolecenti-anziani-e-le-interazioni-sociali-qualcosa-in-comune.html

Mattinieri più protetti da depressione e ansia secondo nuovo studio

Un nuovo studio, pubblicato su Molecular Psychiatry,conferma anche che quelle persone che sono più mattiniere, e che molto probabilmente sono programmate a livello genetico per esserlo, sono maggiormente protette contro la depressione maggiore e in generale godono di un maggior benessere psicofisico. Secondo gli scienziati ciò è dovuto al fatto che la nostra società è stata progettata per essere attiva durante le ore di luce e quindi è più “allineata” con le persone più mattiniere. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/mattinieri-piu-protetti-da-depressione-e-ansia-secondo-nuovo-studio/

Esiste una correlazione tra il nevroticismo e il morbo di Parkinson?

Un recente studio dell’Università della Florida, realizzato in collaborazione con due istituti italiani del CNR, ha stabilito l’esistenza di una correlazione tra un aumento del rischio di sviluppare il morbo di Parkinson ed il tratto di personalità detto “nevroticismo”
State of Mind  https://www.stateofmind.it/2021/06/nevroticismo-parkinson/

 

Nuova ricerca svela: i bambini iniziano a ricordare a partire dai 2 anni e mezzo

Una ricerca della Memorial University of Newfoundland, pubblicata sulla rivista Memory rivela che I primi ricordi della propria vita risalgono all’età di due anni e mezzo. Lo studio ha caratterizzato un totale di 992 partecipanti e i ricordi di 697 di loro sono stati confrontati con quelli dei genitori. Nel complesso, è emerso che i ricordi dei bambini vengono datati prima dai genitori. In particolare, più le memorie sono lontane nel tempo più si fa fatica a collocarle correttamente nell’età giusta, soprattutto se avvenute nei primi quattro anni di vita. È un effetto che gli studiosi definiscono telescoping. Giornale di Sicilia https://gds.it/articoli/societa/2021/06/15/nuova-ricerca-svela-i-bambini-iniziano-a-ricordare-a-partire-dai-2-anni-e-mezzo-c3dcbeec-6c5e-4303-95c2-0b2a6e881afe/?utm_source=immediafeed&utm_medium=feed&utm_campaign=hp_sicilia

 

Alzheimer, la presenza di un cane può aiutare i malati

Uno studio realizzato da un gruppo di lavoro multidisciplinare coadiuvato da Fausto Quintavalla, docente del Dipartimento di Scienze medico-veterinarie dell’Università di Parma, e pubblicato sulla rivista internazionale Animals dimostra che la presenza di un cane, indipendentemente dalla taglia e dalla razza, stimola a interagire le persone con la malattia di Alzheimer (la causa più comune di demenza nell’uomo: 500mila nuovi casi in Italia nel 2020), riducendo il loro isolamento sociale e la solitudine. Nurse times https://nursetimes.org/alzheimer-la-presenza-di-un-cane-puo-aiutare-i-malati/122970

Parlare due lingue può apportare benefici ai bambini affetti da autismo

Pubblicati dalla rivista Autism Research i risultati di uno studio dell’Università di Ginevra (UNIGE, Svizzera), in collaborazione con le Università della Tessaglia (Grecia) e di Cambridge (Gran Bretagna), che suggerisce  che il bilinguismo può aiutare i bambini autistici a compensare parzialmente alcuni deficit. I ricercatori hanno anche valutato l’eventuale impatto del livello socio-economico delle famiglie dei bambini: i bilingui vivevano per lo più in un ambiente socio-economico inferiore rispetto ai monolingui. “Possiamo quindi affermare che nei bilingui emergono benefici, anche quando c’è uno svantaggio socio-economico”. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/parlare-due-lingue-puo-apportare-benefici-ai-bambini-affetti-da-autismo.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

Suicidio: il rischio aumenta tra i malati di cancro anche in assenza di malattie psichiatriche

Uno studio di Hong-Kong pubblicato dalla rivista Psycho-Oncology mostra che le persone che soffrono di cancro sono a maggiore rischio di suicidio. Le caratteristiche di queste persone sono diverse da quelle di coloro che tentano il suicidio nella popolazione generale. Popular science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/suicidio-il-rischio-aumenta-tra-i-malati-di-cancro-anche-in-assenza-di-malattie-psichiatriche.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

 

 

Testicoli e cervello hanno più in comune di quello che credi

In una pubblicazione suOpen Biology un team di ricercatori portoghesi in collaborazione con un team britannico, hanno rivelato un numero sorprendente di somiglianze tra i testicoli e il cervello umano.Il primo punto di confronto è il tessuto. Le cellule cerebrali possono essere separate in due gruppi: neuroni e cellule gliali, che a loro volta comprendono quattro tipi di cellule che supportano l’attività dei neuroni. Gli scienziati hanno fatto un’analogia simile per le cellule testicolari.  Il cervello e i testicoli sono isolati dal resto del corpo. Si tratta di un privilegio immunitario, rispettivamente ciò avviene tramite la barriera emato-encefalica e i testicoli ematologici. Salute Lab https://www.salutelab.it/testicoli-e-cervello-hanno-piu-in-comune-di-quello-che-credi/?refresh_ce

 

Un cervello iper-connesso alla base della misofonia

Una ricerca, dell’Università  di Newcastle pubblicata sul Journal of Neuroscience ha evidenziato che chi ha una reazione eccessiva a rumori come quello di altre persone che masticano o tamburellano le dita ha la misofonia, una ridotta tolleranza ad alcuni particolari suoni e che la chiave di questa reazione è  in una iper-connessione di alcune aree del cervello, in particolare la corteccia uditiva e le aree della corteccia premotoria ventrale responsabili del movimento del viso, della bocca e della gola. Popular science http://www.popsci.it/un-cervello-iper-connesso-alla-base-della-misofonia.html

Scienza, individuato il meccanismo con cui rafforziamo i ricordi dormendo

Uno studio recente, pubblicato su Nature Communications, ha individuato come, mentre dormiamo, il cervello produce particolari schemi di attività. Quando alcuni di queste si intrecciano, le esperienze precedenti vengono riattivate, aiutando a cementare i ricordi. Come noto, mentre dormiamo vengono riattivate delle informazioni precedentemente apprese. Questo ci consente di conservare i ricordi a lungo termine. In Terris  https://www.interris.it/salute-e-benessere/scienza-individuato-meccanismo-rafforziamo-ricordi-dormendo/

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI MAGGIO

Scienza, individuato il meccanismo con cui rafforziamo i ricordi dormendo

Uno studio recente, pubblicato su Nature Communications, ha individuato come, mentre dormiamo, il cervello produce particolari schemi di attività. Quando alcuni di queste si intrecciano, le esperienze precedenti vengono riattivate, aiutando a cementare i ricordi. Come noto, mentre dormiamo vengono riattivate delle informazioni precedentemente apprese. Questo ci consente di conservare i ricordi a lungo termine. In Terris  https://www.interris.it/salute-e-benessere/scienza-individuato-meccanismo-rafforziamo-ricordi-dormendo/

 

 

Durante la pandemia è aumentato il numero dei fumatori. Lo rileva uno studio dell’ISS

Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità rivela che la pandemia ha significativamente cambiato le abitudini rispetto al fumo: dopo una riduzione pre lockdown c’è stato un aumento dei fumatori a maggio 2021, del 26%. Il numero di sigarette fumate al giorno nella rilevazione di maggio 2021 è mediamente di 10,8 sigarette al giorno. Ancora, a maggio 2021 usa la sigaretta elettronica il 9,1 % della popolazione, con un numero medio di 30 “svapate” al giorno, mentre la percentuale di utilizzatori di e-cig pre lockdown era dell’8,1%. Lo studio rileva, inoltre, che il 4,7% di chi non aveva mai fumato sigarette tradizionali, ad aprile 2020, durante il primo lockdown duro, è diventato fumatore. Art Newshttps://www.art-news.it/durante-la-pandemia-e-aumentato-il-numero-dei-fumatori-lo-rileva-uno-studio-delliss/

I BAMBINI RENDONO GLI ADULTI PRO-SOCIALI

UNA RICERCA, CONDOTTA DA PSICOLOGI SOCIALI DELL’UNIVERSITÀ DI BATH E DELL’UNIVERSITÀ DI CARDIFF E FINANZIATA DALL’ECONOMIC AND SOCIAL RESEARCH COUNCIL (ESRC), HA ESAMINATO COME LA PRESENZA DEI BAMBINI INFLUENZA LE MOTIVAZIONI ED I COMPORTAMENTI COMPASSIONEVOLI DEGLI ADULTI. La scoperta che la presenza del bambino motiva gli adulti a essere più pro-sociali può incoraggiare un’integrazione più esplicita o implicita dei bambini in contesti in cui gli adulti prendono importanti decisioni a lungo termine. Attraverso ulteriori studi sul ruolo dei bambini nella motivazione pro-sociale, possiamo capire meglio quando e come i bambini influenzano le motivazioni sociali degli adulti, con ampie ramificazioni per ulteriori sviluppi nell’inclusione dei bambini nelle sfere di attività e nel processo decisionale degli adulti.

Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/i-bambini-rendono-gli-adulti-pro-sociali.html

 

Troppa fame? Tutta colpa dei geni

Secondo lo studio condotto dagli scienziati della Mrc Metabolic Diseases Unit dell’Università di Cambridge e della Mrc Integrated Epidemiology Unit dell’Università di Bristol, appena pubblicato su Nature Medicine se abbiamo sempre fame, il motivo potrebbe essere scritto nel nostro DNA. Una mutazione che accomuna una persona su 340, oltre 23 milioni al mondo, causa una maggiore probabilità di essere grassi sin dalla prima infanzia, arrivando a raggiungere da adulti una media di 17,7 chili in più rispetto al peso forma.La colpevole è la melanocortina 4, anche detta Mc4r: un recettore proteico che comunica ai centri dell’appetito quanto grasso abbiamo in magazzino. La Repubblica https://www.repubblica.it/salute/2021/05/28/news/se_abbiamo_sempre_fame_e_colpa_della_genetica-303045970/?rss

Nello stile di vita degli Tsimane il segreto per rallentare l’invecchiamento del cervello

Secondo uno studio pubblicato su The Journals of Gerontology: Series A da un folto team internazionale di ricercatori,«Gli indigeni Tsimane dell’Amazzonia boliviana sperimentano meno atrofia cerebrale rispetto ai loro coetanei americani ed europei. La diminuzione dei volumi cerebrali con l’età è del 70% più lenta rispetto alle popolazioni occidentali».  I  ricercatori ricordano che l’accelerata perdita di volume cerebrale può essere un segno di demenza. Sebbene nei Paesi industrializzati abbiamo accesso alle moderne cure mediche, siamo anche più sedentari e con una dieta ricca di grassi saturi. Invece, gli Tsimane, che hanno scarso o nessun accesso all’assistenza sanitaria, sono estremamente attivi fisicamente e consumano una dieta ricca di fibre che comprende verdure, pesce e carne magra. Green Report https://www.greenreport.it/news/scienze-e-ricerca/nello-stile-di-vita-degli-tsimane-il-segreto-per-rallentare-linvecchiamento-del-cervello/

 

Realtà virtuale per alleviare dolore cronico, team di scienziati ci crede

Un’interfaccia cervello-computer per curare o comunque tenere a bada il dolore cronico? E’ il progetto a cui stanno lavorando alcuni ricercatori dell’Università dell’Anglia orientale i quali intendono usare le nuove tecnologie di realtà virtuale almeno per alleviare i sintomi di questa condizione cronica. Secondo i ricercatori, infatti, la realtà virtuale può ridurre il dolore nelle persone e quello che gli stessi ricercatori vogliono scoprire è se ciò può avvenire anche in caso di dolore cronico, ossia quel tipo di dolore che praticamente è sempre presente. Ne soffrono, solo per fare qualche esempio, i soggetti con sindrome fibromialgia e quelli a cui è stata eseguita l’operazione chirurgica relativa alla sostituzione totale di ginocchio. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/realta-virtuale-per-alleviare-dolore-cronico-team-di-scienziati-ci-crede/

 

Anche il dolore puo’ portare alla morte

Il dolore può causare un’infiammazione che può uccidere, secondo una nuova ricerca della Rice University. Lo studio “Grief, Depressive Symptoms and Infammation in the Spousally Bereaved” che è pubblicato su  Psychoneuroendocrinology, esamina l’impatto che il dolore ha sulla salute umana. Lo ricerca  si basa su precedenti ricerche del laboratorio di Chris Fagundes, un assistente Professore di scienze psicologiche presso la Rice University e autore principale dello studio, che ha indagato i fattori di rischio per l’infiammazione. Medi Magazin https://www.medimagazine.it/anche-il-dolore-puo-portare-alla-morte/

 

Invecchiamento accelerato in anziani che perdono udito causa minor attività fisica

Uno studio pubblicato su JAMA Network Open e realizzato dal National Institute on Aging dei National Institutes of Health di Baltimora afferma che la perdita dell’udito sarebbe collegata ad un livello di attività fisica più basso e dunque ad un invecchiamento accelerato. Lo studio ha infatti analizzato i dati di 291 persone adulte con un’età tra i 60 e i 69 anni, 139 dei quali erano maschi. Il 16,5% dei partecipanti era caratterizzato da una lieve perdita dell’udito mentre il 7,6 aveva una perdita di udito da moderata a maggiore. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/invecchiamento-accelerato-in-anziani-che-perdono-udito-causa-minor-attivita-fisica/

Leggere fa bene alla salute: uno studio dimostra perché riduce lo stress

Da  uno studio condotto da Mindlab Internazionale presso l’Università del Sussex è emerso che leggere combatte lo stress al 68%, la musica al 61%, la tazza di tè al 54% e le passeggiate al 42%. Secondo quando hanno affermato i ricercatori del Mindlab Internazionale, anche solo sei minuti di lettura allentano la tensione muscolare e rallentano il battito cardiaco. È emerso, dunque, che oltre ai benefici a livello intellettuale, leggere faccia bene alla salute fisica; il motivo sembra molto semplice: la lettura permette di concentrarsi e distrarsi, allo stesso tempo, dalla fonte di stress, di più rispetto alle passeggiate o della tazza di tè. Velvet https://velvetgossip.it/2021/05/22/leggere-fa-bene-alla-salute-e-riduce-lo-stress-lo-dice-la-scienza/

 

La prevenzione del declino cognitivo: il ruolo delle nuove app

Recentemente sono stati pubblicati i risultati di una ricerca, coordinata dall’Università di Torino e finanziata dall’Unione Europea, che valuta i benefici della stimolazione cognitiva attraverso le app. Queste propongono esercizi mentali utilizzando vari giochi, inoltre incoraggiano l’attività fisica e consigliano un corretto stile di vita. State of mind https://www.stateofmind.it/2021/05/prevenzione-declino-cognitivo-app/

 

Il segreto dei centenari sono geni che fermano danni al Dna

Uno studio  dell’Università  di Bologna pubblicato sulla rivista eLife rivela che Il segreto dei centenari potrebbe nascondersi in formidabili meccanismi di riparazione del Dna che, rallentando l’accumularsi di errori genetici, ritarderebbero l’invecchiamento delle cellule del corpo rendendo gli individui più  longevi. Gli esperti hanno confrontato il Dna di 81 super-centenari di 105-110 anni con quello di un gruppo di controllo di 68enni. È emerso che i super-centenari presentano delle varianti genetiche in 7 geni chiave per i meccanismi di riparazione del Dna. Popular Science http://www.popsci.it/il-segreto-dei-centenari-sono-geni-che-fermano-danni-al-dna.html

 

 

OMS, lavorare oltre le 55 ore settimanali aumenta il rischio di decesso: Lo studio

Lavorare più di 55 ore alla settimana non fa bene alla nostra salute, aumentando il rischio di decesso. È quanto sostiene una ricerca dell’OMS e dell’Organizzazione internazionale del lavoro, pubblicata oggi su Environment International. In particolare la probabilità di incorrere in un ictus aumenta del 35%, mentre per una cardiopatia ischemica del 17%, se paragonata ad una settimana lavorativa di 35-40 ore. Impronta Unika https://www.improntaunika.it/oms-lavorare-oltre-le-55-ore-settimanali-aumenta-il-rischio-di-decesso-lo-studio/

 

 

La salute mentale potrebbe svolgere un ruolo nel recupero dopo un attacco cardiaco

Uno studio che sarà presentato alla 70esima sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology rivela che la depressione e l’ansia potrebbero svolgere un ruolo significativo nel rischio di subire un secondo evento cardiaco entro cinque anni dal primo attacco di cuore nei giovani e negli adulti di mezza età. Secondo i ricercatori si tratta del primo lavoro che valuta in modo completo l’influenza della salute mentale sulle prospettive dei giovani sopravvissuti a un attacco di cuore. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/la-salute-mentale-potrebbe-svolgere-un-ruolo-nel-recupero-dopo-un-attacco-cardiaco.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Attenzione all’ansia correlata alla salute nei bambini e negli adolescenti

Già durante l’infanzia e l’adolescenza i bambini possono soffrire di sintomi d’ansia correlata a paure per la propria salute. Uno studio, pubblicato dal Journal of Child Psychology and Psychiatry, mostra anche che i bambini con malattie fisiche riconosciute all’età di 11 anni hanno un rischio particolarmente aumentato di sviluppare sintomi di ansia per la salute più tardi nell’adolescenza. “Una maggiore consapevolezza tra gli operatori sanitari delle conseguenze psicologiche della malattia fisica nei bambini e nei giovani può quindi fornirci un importante potenziale di prevenzione”, osserva Rask. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/attenzione-allansia-correlata-alla-salute-nei-bambini-e-negli-adolescenti.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

 

Tassi di obesità infantile in Europa allarmano OMS

Un nuovo report per quanto riguarda i casi di sovrappeso e di obesità dei bambini europei è stato emesso dall’ufficio europeo dell’organizzazione mondiale della sanità
Secondo il report un bambino su tre con un età compresa tra i sei e i nove anni è in sovrappeso o obeso in Europa con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo che mostrano i tassi più alti di obesità, anche se proprio quest’ultimi stanno mostrando di poter invertire questa tendenza nei confronti degli altri paesi. Notiziescientifiche https://notiziescientifiche.it/tassi-di-obesita-infantile-in-europa-allarmano-oms/

 

Shopping compulsivo, prime linee guida per disturbo

Un nuovo studio guidato dalla Flinders University, pubblicato sul Journal of Behavioral Addictions per la prima volta costruisce ‘un’ossatura’ per diagnosticare il disturbo da shopping compulsivo, un aiuto promettente per le persone che faticano a gestire il proprio comportamento di spesa. Le nuove linee guida, confermano che acquisti compulsivi ed eccessivi possono essere così gravi da costituire un disturbo, offrendo a ricercatori e medici nuove opportunità per sviluppare interventi più mirati per questa condizione debilitante. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/05/10/shopping-compulsivo-prime-linee-guida-per-disturbo_42884a3a-acbb-4e4e-872c-3960ccfbd05f.html

 

La demenza può essere scoperta dal comportamento di guida

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Geriatrics, è possibile prevedere in modo coerente la demenza e l’MCI utilizzando i dati di  guida e le informazioni demografiche. Lo studio ha utilizzato i dati di The Longitudinal Research on Aging Drivers (LongROAD), che ha monitorato 3000 conducenti anziani per un massimo di quattro anni, nel corso dei quali 33 soggetti sono stati diagnosticati con decadimento cognitivo lieve e 31 con demenza. Club Alfa https://www.clubalfa.it/353324-demenza-puo-essere-scoperta-comportamento-guida

 

IL VOLTO RIFLESSO NELLO SPECCHIO. INCONSCIAMENTE È GRATIFICANTE.

Uno studio pubblicato su Cerebral Cortex ha cercato di compredere il motivo per il quale alla vista del nostro volto riflesso le regioni sottocorticali rispondono in modo diverso rispetto a quando guardiamo altri volti. Quando il proprio volto sembra più bello a causa del trucco, del ritocco di bellezza o del contesto, viene attivato il percorso di ricompensa della dopamina, come l’area tegmentale ventrale (VTA) e il nucleo accumbens (NA), ma questo effetto non si verifica per i volti degli altri. Invece, l’amigdala, che genera una risposta di paura, viene attivata sul volto dell’altro sconosciuto. Sembra che di questa risposta fisiologica alla visione del proprio volto, l’uomo non ne sia cosciente. I ricercatori hanno scoperto che il riflesso del proprio viso attiva una componente centrale del percorso di ricompensa della dopamina, illuminando così i meccanismi alla base della nostra potente capacità di dare automaticamente la priorità all’elaborazione del nostro viso. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/il-volto-riflesso-nello-specchio-incosciamente-e-gratificante.html

 

Asma nei neonati, scoperto lievito nell’intestino che ne aumenta rischio

Uno studio pubblicato sulla rivista eLife, dimostra come il rischio di asma nei neonati può aumentare anche per un aumento eccessivo della crescita di un particolare lievito nel suo intestino. Nella ricerca si prende in considerazione una fase molto importante della vita, ossia quella relativa alle settimane e ai mesi successivi alla nascita. Proprio in questo periodo il sistema immunitario tende a rinforzarsi e a svilupparsi in maniera sana così come il microbioma intestinale. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/asma-nei-neonati-scoperto-lievito-nellintestino-che-ne-aumenta-rischio/

 

Integrazione multisensoriale e rappresentazione corporea: uno studio dimostra la capacità dei neonati di identificare il proprio corpo ed i suoi confini

Un recente studio internazionale dimostra la capacità dei neonati di essere in grado, poco dopo la nascita, di percepire il proprio corpo come entità separata dal mondo esterno. Questa ricerca prova che sono sufficienti pochi giorni di vita per raggiungere un’integrazione multisensoriale efficiente. La capacità di identificare il proprio corpo ed i suoi confini è fondamentale per la sopravvivenza ed è legata ad una buona integrazione multisensoriale (Nerini A., Stefanili C., Mercurio C. 2009). Imparare a discriminare gli stimoli esterni, che si verificano vicino al corpo, da quelli che si verificano lontano da esso, permette di interagire in maniera maggiormente sicura con l’ambiente circostante (Fajen, B. R., & Turvey, M. T. 2003). State of Mind
: https://www.stateofmind.it/2021/05/integrazione-multisensoriale-neonati/

 

 

Empatia, come imparare a usarla per allontanare la solitudine

Uno studio dell’università di San Diego in California su anziani che vivono nel corrispettivo statunitense delle nostre Residenze Sanitarie Assistite dimostra come l’empatia ci salva  dalla solitudine.L’85 per cento dei partecipanti alla ricerca ha riferito di sentirsi solo, ma l’entità della solitudine percepita è risultata molto soggettiva anche a parità di condizioni e contatti sociali: ne sentiva maggiormente il peso chi aveva avuto lutti, chi non aveva sufficienti abilità di socializzazione e chi si sentiva privo di uno scopo nella vita, la capacità di provare empatia è risultata al contrario protettiva dai brutti pensieri connessi alla solitudine. Gli anziani che quando si sentivano soli reagivano occupandosi degli altri, cercando di fare qualcosa per qualcuno di cui percepivano il disagio, non provavano altrettanto malessere di chi invece si ripiegava su se stesso perché incapace di comprendere le sofferenze altrui. Corriere della Sera https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/21_aprile_30/empatia-come-imparare-usarla-allontanare-solitudine-ea5b1954-939e-11eb-a162-c78b02fef827.shtml

 

Pandemia: l’uso di internet migliora l’umore delle persone di mezza età

L’uso frequente di internet durante la pandemia ha portato benefici per la salute mentale degli adulti tra i 55 e i 75 anni, secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Surrey e pubblicato dalla rivista Healthcare.  Internet è stato ed è ancora uno strumento fondamentale per rimanere in contatto con amici e familiari, durante i blocchi imposti dall’emergenza sanitaria. I ricercatori hanno intervistato 3.491 persone mentre erano in atto misure di distanziamento sociale in tutta l’Inghilterra. Le domande riguardavano la frequenza e il tipo di utilizzo di Internet, come la ricerca di informazioni o la comunicazione. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/pandemia-luso-di-internet-migliora-lumore-delle-persone-di-mezza-eta.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI APRILE

Ictus e demenza: danno alla retina possibile campanello d’allarme

Il danno alla retina può rappresentare un segnale precoce di un aumentato rischio di ictus, demenza e mortalità. È quanto ha osservato uno studio presentato all’American Stroke Association International Stroke Conference 2021 da Michelle Lin, della Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida.I ricercatori americani hanno esaminato l’associazione tra retinopatia e ictus, demenza e rischio di mortalità precoce in adulti compresi nell’indagine annuale US National Health and Nutrition Examination Surveys (NHANES). I partecipanti hanno fornito informazioni sulla loro storia medica e sullo stato di salute e si sono sottoposti a scansione della retina. Popular Science http://www.popsci.it/ictus-e-demenza-danno-alla-retina-possibile-campanello-dallarme.html

Pfas. Agiscono a livello celebrare favorendo lo sviluppo di disturbi come l’Alzheimer. Lo rivela uno studio dell’Aou di Padova

Lo studio, dell’Università di Padova,  è stato condotto in due fasi. La prima su persone decedute e residenti nelle aree più esposte agli inquinanti, che ha dimostrato la correlazione tra l’esposizione agli inquinanti e le concentrazioni nel cervello. La seconda osservando, in laboratorio, gli effetti dell’esposizione ai Pfas di cellule staminali nervose. “Gli inquinanti si legano ai neuroni e ne modificano il funzionamento”, spiega Foresta, secondo cui bisognerà ora indagare se “le interferenze possano verificarsi già a livello dello sviluppo embrionale del sistema nervoso”. Quotiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=94955&fr=n

 

I PROCESSI PSICOLOGICI SOTTOSTANTI IL NEVROTICISMO

Come notano Robert Klein e Michael Robinson nell’ articolo pubblicato sul “Journal of Personality”, si sa molto poco sui processi psicologici che sono alla base del tratto di personalità definito nevroticissimo. I due autori hanno condotto quattro studi, al termine dei quali hanno presentato prove coerenti con quella che chiamano l’ipotesi del “rumore mentale”. Secondo i due ricercatori, “le persone nevrotiche hanno sistemi di controllo mentale più rumorosi e caotici”. I quattro studi hanno coinvolto centinaia di studenti universitari, che hanno compilato questionari di personalità e poi hanno preso parte a un semplice compito di monitoraggio, in cui dovevano usare un mouse o un joystick per tracciare un bersaglio sullo schermo in movimento orizzontale con il cursore. Psicoline https://www.psiconline.it/articoli/psicopatologia/i-processi-psicologici-sottostanti-il-nevroticismo.html

 

La musica migliora il sonno degli anziani

Pubblicato sulla rivista American Geriatrics Society  uno studio condotto dagli scienziati della National Chiao Tung University, che hanno eseguito cinque indagini randomizzate per valutare l’impatto della musica sul sonno delle persone in età avanzata. Stando ai risultati del team, gli anziani che ascoltano musica tendono a essere associati a una qualità del sonno significativamente migliore rispetto a chi non si dedica a queste pratiche. La predilezione per la musica rilassante, inoltre, sembrava indurre sonni più tranquilli e più profondi rispetto all’ascolto di melodie più ritmate. Il Corriere Nazionale https://www.corrierenazionale.net/2021/04/25/la-musica-migliora-il-sonno-degli-anziani/

 

 

 

Sei nevrotico? Rischi il Parkinson: scoperto il legame tra personalità e insorgenza della patologia neurodegenerativa

Pubblicata su Movement Disorders Una nuova ricerca con partecipazione dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irib) di Cosenza e l’Istituto per le bioimmagini e fisiologia molecolare (Cnr-Ibfm) di Milano, indica che anche il tratto di personalità “nevroticismo” è costantemente associato a un maggiore rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Grazie alla possibilità di usare i dati della UK Biobank, in questo studio sono stati reclutati e seguiti per circa 12 anni mezzo milione di individui, di età compresa tra 40 e 69 anni tra il 2006 e il 2010. Durante le valutazioni longitudinali sono comparsi nel campione 1.142 casi di Parkinson. Meteo Web http://www.meteoweb.eu/2021/04/sei-nevrotico-rischi-parkinson/1667472/

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE ALTERA IL FLUSSO CEREBRALE E PROVOCA DECLINO COGNITIVO E DEMENZA

E’ il risultato di un importante studio appena pubblicato su Europace, la prestigiosa rivista scientifica internazionale di aritmologia cardiaca, ed è diventata la prima notizia della Newsletter della Società Europea di Cardiologia. La ricerca è stata condotta da un gruppo multidisciplinare composto da cardiologi e ricercatori dell’ospedale Molinette della Città della Salute e dell’Università di Torino – professor Matteo Anselmino, dottor Andrea Saglietto, dottoressa Daniela Canova – e da un team di ingegneri del Politecnico di Torino – professor Luca Ridolfi e professoressa Stefania Scarsoglio. Salute H 24 https://www.saluteh24.com/il_weblog_di_antonio/2021/04/la-fibrillazione-atriale-altera-il-flusso-cerebrale-e-provoca-declino-cognitivo-e-demenza.html

Maternità: un nuovo studio smentisce il legame tra epidurale ed autismo

Lo studio, pubblicato online su JAMA Pediatrics, aiuta a risolvere le questioni sollevate da un precedente rapporto ampiamente criticato sull’argomento.“Non abbiamo trovato prove di alcun legame reale tra il sottoporsi all’epidurale e il mettere il tuo bambino a maggior rischio di disturbo dello spettro autistico”, ha detto l’autore senior dello studio, Alexander Butwick, MD, professore associato di anestesiologia, perioperatorio e medicina del dolore a Stanford. Lo studio dovrebbe aiutare a rassicurare sia i medici che le donne incinte sul profilo di sicurezza favorevole dell’epidurale, ha aggiunto. Quotian Post  https://www.quotidianpost.it/maternita-un-nuovo-studio-smentisce-il-legame-tra-epidurale-ed-autismo/

Più della metà di ricoverati per COVID-19 soffre di deterioramento cognitivo fino a 4 mesi dopo la dimissione

Uno studio apparso sulla rivista European Neuropsychopharmacology afferma che tra il 59 e il 65% delle persone che sono state ricoverate a seguito di infezione da COVID-19 soffre di disturbi cognitivi definiti come “clinicamente significativi” quattro mesi dopo la dimissione. Si tratta, come riferisce il comunicato stesso, di uno studio di piccola portata che ha visto le analisi dei dati di sui 29 pazienti e quindi questo collegamento dovrà essere dimostrato uno studio più ampio. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/piu-della-meta-di-ricoverati-per-covid-19-soffre-di-deterioramento-cognitivo-fino-a-4-mesi-dopo-in-piccolo-studio/

 

Sculacciata come violenza grave: lo studio di Harvard, il cervello dei piccoli non fa distinzioni

I ricercatori di Harvard, scrive il Sun, hanno scoperto che nei bambini puniti con le sculacciate risposta neurale in più aree della corteccia prefrontale (PFC) era più accentuata. Questa parte del cervello è responsabile di molte funzioni, tra cui il comportamento e le attività cognitive. Lo scopo dello studio era scoprire se la sculacciata avesse un impatto sullo sviluppo del cervello. Gli esperti hanno analizzato i dati di un ampio studio su bambini di età compresa tra i tre e gli 11 anni. Blitz https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/sculacciata-violenza-harvard-3264672/

L’ESPRESSIONE DEL DOLORE E LA SUA CREDIBILITÀ DIPENDONO DAL GENERE

Pubblicato dal Journal of Pain uno studio dell’Università di Miami. I ricercatori hanno scoperto che quando i pazienti di sesso maschile e femminile esprimevano la stessa ‘quantità’ di dolore, gli osservatori consideravano il dolore delle pazienti di sesso femminile meno intenso e con maggiori probabilità di beneficiare della psicoterapia rispetto ai farmaci rispetto al dolore degli uomini, esponendo un significativo pregiudizio di genere del paziente che potrebbe portare una disparità nei trattamenti. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/l-espressione-del-dolore-e-la-sua-credibilita-dipendono-dal-genere.html

Impossibilità di provare piacere collegata a demenza ad esordio precoce secondo studio

Pubblicato su Brain uno studio secondo cui l’anedonia, l’impossibilità di provare piacere, può essere considerata come una caratteristica chiave nella demenza ad esordio precoce secondo lo studio redatto da ricercatori dell’università di Sydney. I ricercatori hanno notato una degenerazione marcata, un’atrofia, nelle zone frontali e striatali, zone collegate ad una ricerca di ricompensa ridotto, in pazienti con demenza frontotemporale.
Si tratta del primo studio, come riferisce il comunicato pubblicato sul sito dell’Università di Sydney,che mostra il collegamento tra l’anedonia profonda nelle persone con demenza ad esordio precoce. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/impossibilita-di-provare-piacere-collegata-a-demenza-ad-esordio-precoce-secondo-studio/

 

 

 

“Guanto elettronico” aiuta a parlare, traduce gesti in frasi

Un ‘guanto ipertecnologico’ di comunicazione “aumentativa alternativa” che aiuta a comunicare, le persone con esiti da ictus ed emiplegici che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi, in particolar modo la forma orale: il dispositivo, prototipo in sperimentazione anche con giovani e giovanissimi con disturbi dello spettro autistico, si presenta come un guanto indossabile, capace di tradurre i gesti delle mani in parole o frasi in tempo reale. Si tratta di “E-Glove” (“Enhanced Gesture transLation for imprOving Vocal Experiences”), potenziale strumento di comunicazione per chi ha difficoltà o menomazioni dal punto di vista del linguaggio e dell’espressività. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/04/15/guanto-elettronico-aiuta-a-parlare-traduce-gesti-in-frasi_bd544da9-f9cf-4d38-a347-a3aa8cf794be.html

Insonnia può aumentare pensieri suicidi negli schizofrenici secondo studio

Pubblicato  sul Journal of Clinical Psychiatry, un nuovo studio conferma l’esistenza di un collegamento tra l’insonnia e maggiori pensieri o azioni suicide nonché aumento di ansia e depressione nei pazienti con schizofrenia. Il comunicato apparso sul sito della Augusta University, suggerisce che controllare come i pazienti schizofrenici dormono ed eseguire degli interventi quando il sonno è scarso o disturbato risulta molto importante per la loro salute mentale. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/insonnia-puo-aumentare-pensieri-suicidi-negli-schizofrenici-secondo-studio/

Bambini autistici, esercizio fisico può ridurre ripetizione di frasi o parole e battito delle mani

Pubblicato su Medicine & Science in Sports & Exercise un ulteriore studio conferma che l’esercizio fisico fa bene ai bambini con autismo. Secondo i ricercatori anche solo 10 minuti di esercizio a bassa intensità possono ridurre due dei comportamenti più comuni collegati all’autismo, ossia la ripetizione verbale di frasi o parole nonché il battito delle mani. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/bambini-autistici-esercizio-fisico-puo-ridurre-ripetizione-di-frasi-o-parole-e-battito-delle-mani/

 

Sveglie con suoni “melodici” facilitano risveglio e rendono subito più efficienti

Un articolo su The Conversation a firma di vari scienziati della RMIT University riporta che spesso quando ci si sveglia, soprattutto di colpo a seguito del suono di una sveglia, ci si sente un po’ storditi e il senso di attenzione verso quello che ci circonda e di “vigilanza” stenta ad arrivare. Questo momento subito dopo la sveglia si chiama “inerzia del sonno” e, in alcuni casi e in alcuni soggetti con disturbi del sonno o caratterizzati da sonno inadeguato, questa fase può durare addirittura delle ore, fino a quattro ore. Questi stessi scienziati hanno realizzato due studi scoprendo che un allarme-sveglia percepito come “melodico” può portare ad una fase di “inerzia del sonno” molto più ridotta e in generale può facilitare il risveglio. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/sveglie-con-suoni-melodici-facilitano-risveglio-e-rendono-subito-piu-efficienti/

 

 

RELAZIONE MENTE-INTESTINO E TIPOLOGIE DI SOCIALITÀ

E’ stato pubblicato su Frontiers in Psychiatry uno studio che ha cercato di esaminare il rapporto tra la diversità microbica alfa e beta con la solitudine e la saggezza, nonché i fattori psicosociali correlati, in un campione di individui che vivono in comunità durante la vita adulta ipotizzando che livelli più elevati di solitudine e livelli più bassi di saggezza, compassione, supporto sociale e impegno sociale sarebbero associati a una minore diversità microbica, necessaria per la salute. Lo studio ha incluso 184 adulti di età compresa tra i 28 e i 97 anni ed è emerso che la saggezza e la compassione erano associate sia alla diversità che alla struttura e composizione della composizione microbica. Psicoline  https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/relazione-mente-intestino-e-tipologie-di-socialita.html

 

Il disturbo bipolare non è legato ai comportamenti violenti

Pubblicata sul Journal of Psycopatology una ricerca coordinata dalle psichiatre Raffaella Zanardi e Cristina Colombo, docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele e direttrice del Centro Disturbi dell’Umore dell’Ospedale San Raffaele Turro. che  mostra come i rari episodi di aggressività nei pazienti bipolari siano prevalentemente concentrati nelle fasi acute della malattia e, nella quasi totalità dei casi, a un abuso di alcool o di sostanze stupefacenti. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/04/08/il-disturbo-bipolare-non-e-legato-ai-comportamenti-violenti_a6100785-06a9-427a-a78d-472f5696cbe7.html

Esiste legame genetico tra la forma del viso e del cervello?

Un gruppo di ricerca interdisciplinare capitanato da KU Leuven e Stanford ha individuato 76 posizioni genetiche sovrapposte che influenzano sia la forma del nostro viso che la forma del nostro cervello. Si tratta di una scoperta importante perché questa sovrapposizione genetica svela anche i tratti cognitivi comportamentali di individui con possibilità di contrarre il morbo di Alzheimer. Gaming today https://gamingtoday.it/news/hi-tech/esiste-legame-genetico-tra-la-forma-del-viso-e-del-cervello/

 

Chi vive dove ci sono più piante e uccelli gode di maggior benessere mentale

La biodiversità in una particolare regione o località è collegata ad un maggior benessere mentale degli esseri umani che abitano in quel luogo. È l’interessante conclusione a cui è giunto un nuovo studio condotto da ricercatori del Centro tedesco per la ricerca integrativa sulla biodiversità (iDiv), dell’Università
di Kiel e del Centro di ricerca sulla biodiversità e sul clima di Senckenberg (SBiK-F). Notizie scientifiche

https://notiziescientifiche.it/chi-vive-dove-ci-sono-piu-piante-e-uccelli-gode-di-maggior-benessere-mentale/

 

Gli interventi sullo stile di vita potenziano gli effetti dei farmaci ipolipemizzanti

Secondo uno studio pubblicato su eLife combinare diversi interventi mirati a ottenere uno stile di vita sano può ridurre il rischio di malattie cardiache attraverso effetti benefici sulle lipoproteine.  I ricercatori hanno misurato tramite spettroscopia 61 diversi marcatori lipidici in campioni di sangue provenienti da 4.681 partecipanti alla China Kadoorie Biobank, che includevano persone con ictus e malattia coronarica e individui sani. Gli esperti hanno studiato i marcatori lipidici nel sangue delle persone che avevano più abitudini di vita sane e li hanno confrontati con quelli degli altri partecipanti, e hanno trovato che ben 50 di tali marcatori erano associati a uno stile di vita sano. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32527106/gli-interventi-sullo-stile-di-vita-potenziano-gli-effetti-dei-farmaci-ipolipemizzanti/?tag=11107099676&tkg=1&cnt=1

 

 

Sbadiglio contagioso non solo in adulti ma anche nei bimbi

Uno studio pubblicato sulla rivista Developmental Psychobiology coordinata da tre etologhe dell’Università di Pisa, le dottoresse Giada Cordoni ed Eleonora Favilli del Museo di Storia Naturale di Calci e la professoressa Elisabetta Palagi del Dipartimento di Biologia rivela che Lo sbadiglio ‘contagioso’, come segno di empatia e legame sociale, non riguarda solo gli adulti ma è già presente nei bambini sin dai due anni e mezzo. La ricerca, frutto di un progetto di etologia umana più ampio intitolato ‘Ontogenesi del comportamento sociale, di gioco ed empatico nell’uomo: osservazioni etologiche su bambini in età pre-scolare’, è stata condotta in una scuola dell’infanzia di Viareggio (Lucca). Qui sono stati raccolti i video sui bambini dai due anni e mezzo ai cinque anni e mezzo durante lo svolgimento delle loro normali attività scolastiche e in presenza di insegnanti e compagni di classe. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/04/02/sbadiglio-contagioso-non-solo-in-adulti-ma-anche-nei-bimbi_4590f41f-cff2-429c-a347-7c56ba96742c.html

 

L’INTELLIGENZA EMOTIVA È IN GRADO DI RICONOSCERE LE FAKE NEWS

Pubblicato sulla rivista PLOS ONE lo studio, dei ricercatori della School of Psychological Sciences & Health e della School of Government & Public Policy di Strathclyde il risultato della ricerca  supporta l’idea che gli individui ad alto quoziente d’intelligenza emotiva sono  maggiormente  in grado di vedere oltre il contenuto emotivo di cui è carico l’articolo proposto dalla fake news, portando ad una più efficace valutazione critica della probabile veridicità del testo. Psicoline  https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/l-intelligenza-emotiva-e-in-grado-di-riconoscere-le-fake-news.html

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI MARZO

Tremore essenziale, cannabis terapeutica può rivelarsi utile secondo studio

Secondo un comunicato sul sito dell’Università di Copenaghen, che si rifà ad un nuovo studio apparso su Nature Neuroscience, la cannabis medica può rivelarsi utile per ridurre il tremore essenziale. I ricercatori hanno scoperto che il cannabinoide WIN55,212 iniettato nel  midollo spinale può attivare gli astrociti locali spingendoli a produrre l’adenosina, una sostanza che può ridurre l’attività nervosa e quindi questa agitazione indesiderata. Gli esperimenti sono stati fatti sui topi. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/tremore-essenziale-cannabis-terapeutica-puo-rivelarsi-utile-secondo-studio/

La scienza svela una tecnica per ridurre l’ansia del 65% senza farmaci

Un team di studiosi della società britannica Minlab Internetional ha condotto unoo studio che  ha analizzato le reazioni allo stress di un gruppo di soggetti volontari. Durante lo svolgimento del test i partecipanti ascoltavano varie canzoni. Nel mentre i ricercatori analizzavano la frequenza cardiaca, l’attività cerebrale e la frequenza respiratoria dei volontari.Grazie a questo esperimento si è scoperto che una canzone particolare dava risultati straordinari. Infatti durante l’ascolto i parametri analizzati hanno dimostrato che l’ansia dei partecipanti si riduceva del 65%.La canzone in grado di produrre questi risultati stupefacenti è intitolata “Weightless”, interpretata da un trio inglese che si chiama Marconi Union. il team di ricercatori ha stilato una classifica delle 10 canzoni più rilassanti al mondo. Sul secondo gradino del podio troviamo Electra”di Airstream. Il gradino più basso è occupato da Enya con “Filigrana”. Proiezioni di Borsa https://www.proiezionidiborsa.it/la-scienza-svela-una-tecnica-incredibile-per-ridurre-lansia-del-65-senza-farmaci/

Alzheimer e Sla, nuovi meccanismi alla base delle malattie

Pubblicato su EMBO Reports e Cell Stress & Chaperones i risultati dello studio con cui sono stati scoperti due meccanismi inediti che possono contribuire allo sviluppo di malattie neurodegenerative complesse come la Sla, l’Alzheimer, la demenza frontotemporale e alcune forme di miopatia. A scoprirli sono stati i ricercatori guidati dalla Prof.ssa Serena Carra dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.  In particolare, sono state identificate alcune proteine coinvolte nella risposta delle cellule a condizioni di stress, quali agenti ossidanti, aumento della temperatura, infezioni virali o esposizione a metalli pesanti. Quando sono esposte a un fattore di stress le cellule, infatti, riorganizzano rapidamente le loro funzioni al fine di rispondere e adattarsi al cambiamento. Italia Salute https://www.italiasalute.it/news.asp?id=8589

 

 

Parkinson. Mentire o dire la verità, il ruolo della dopamina nelle scelte di persone colpite dalla malattia

Un’analisi della rassegna scientifica pubblicata da NPJ Parkinson’s Disease, parte del gruppo Nature, ha valutato il ruolo della dopamina nella modulazione delle scelte morali di pazienti colpiti da malattia di Parkinson, in particolare sul mentire o dire la verità.L’analisi della letteratura scientifica ha evidenziato la presenza di due diverse tendenze comportamentali: l’iper-onestà, ossia la minor propensione a mentire rispetto ai gruppi di controllo, anche quando la menzogna comportava un guadagno economico, e l’ipo-onestà, quindi la maggior propensione a mentire rispetto ai gruppi di controllo. In particolare, la tendenza a mentire si è rivelata essere spesso associata alle ulteriori diagnosi di disturbo del controllo degli impulsi e di sindrome da dis-regolazione dopaminergica. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=94038&fr=n

Un’educazione troppo severa dei figli causerebbe danni al loro cervello

Arriva da uno studio universitario il monito a tutti i genitori troppo severi: la violenza anche verbale non fa bene ai vostri figli. Un eccesso di rigidità nell’educazione di bambini e ragazzi non avrebbe solo conseguenze psicologiche ed emotive, ma causerebbe vere e proprie modificazioni nella struttura cerebrale delle vittime, inibendo lo sviluppo di alcune aree. Lo studio è particolarmente interessante perché condannato in generale la severità eccessiva nell’educazione, non si parla solo di violenza fisica che è ovviamente da escludere per un’educazione sana e legittima, ma si fa riferimento alla violenza psicologica, ad approcci troppo bruschi con i bambini da allevare. La psiche non è un concetto astratto, ma avrebbe ripercussioni reali e materiali, anche sull’anatomia cerebrale. Radio 105 https://www.105.net/news/tutto-news/1282824/un-educazione-troppo-severa-dei-figli-causerebbe-danni-al-loro-cervello.html

UN PC AIUTA AD ALLEVIARE L’ANSIA NEI BAMBINI

Pubblicato sulla rivista, Applied Neuropsychology: Child uno studio dei  ricercatori del Charles E. Schmidt College of Science della Florida Atlantic University che utilizzando un programma computerizzato e fruibile da remoto,  hanno trovato un modo per alleviare le emozioni negative nei preadolescenti. Hanno esaminato la relazione tra ansia, controllo inibitorio ed elettroencefalografia a riposo (EEG) in una fascia di età critica per lo sviluppo sociale ed emotivo (età 8-12 anni).I risultati rivelano che la macchina computerizzata di inibizione delle aree deputate alla gestione dello stress aiuta a mitigare le emozioni negative nei bambini preadolescenti. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/un-pc-aiuta-ad-alleviare-l-ansia-nei-bambini.html

 

Aumento di peso in menopausa, anche disturbi del sonno hanno un ruolo secondo studio

I disturbi del sonno possono essere un’aggravante per quanto riguarda la suscettibilità all’aumento di peso nel corso della menopausa secondo uno studio presentato, in via virtuale, all’ENDO 2021, una conferenza annuale della Endocrine Society, secondo quanto rivela emesso dalla stessa società. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/aumento-di-peso-in-menopausa-anche-disturbi-del-sonno-hanno-un-ruolo-secondo-studio/

 

Scrivere su carta stimola cervello più che su schermo

Pubblicata su Frontiers in Behavioral Neuroscienceuna ricerca dell’Università  di Tokyo, scrivere su carta sollecita la memoria e l’apprendimento più  che farlo su uno schermo. Le informazioni uniche, complesse, spaziali e tattili associate alla scrittura a mano su carta fisica sono probabilmente ciò  che porta a una migliore memoria. Popular Science http://www.popsci.it/scrivere-su-carta-stimola-cervello-piu-che-su-schermo.html

Il 40% di Medici, Infermieri e Oss sono affetti da stress da pandemia.

La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientificaJournal of Environmental Research and Public Health ha raccolto e analizzato i dati di 184 partecipanti di 43 paesi, nel periodo tra il 1 maggio ed il 15 giugno 2020 (quindi nei primi mesi di pandemia),  lo studio condotto all’Università di Pisa ha rilevato che circa il 40% di Medici, Infermieri, OSS italiani risulta essere affetto da reazioni acute di stress dovute alla pandemia. Peggio le donne ed i lavoratori esposti alla morte di almeno un paziente. Roma City https://cityroma.com/il-40-di-medici-infermieri-e-oss-sono-affetti-da-stress-da-pandemia/

Sesso e realtà virtuale. Le carezze degli avatar fanno reagire il corpo come se fossero tocchi reali. Lo studio de La Sapienza

La ricerca è stata condotta su due gruppi di uomini e di donne con diverso orientamento sessuale valutando le reazioni indotte dalle carezze virtuali di avatar maschi e femmine. I risultati mostrano la capacità della realtà virtuale di suscitare reazioni reali quando toccano le zone intime. Per i ricercatori “il paradigma sviluppato potrebbe essere utile per indagare la sfera intima in alcune persone che preferiscono non essere toccate”, ad esempio persone con autismo o che hanno subito violenze. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=93746&fr=n

 

 

Dove nasce la comicità? Nel cervello Poco sopra l’orecchio destro

Dove nascono le irresistibili gag dei comici più bravi? L’hanno scoperto, tramite risonanza magnetica funzionale, ricercatori californiani delle Università di Los Angeles e Santa Barbara, diretti da Ori Amir, in uno studio i cui risultati sono stati pubblicati su Frontiers of Human Neuroscience: la fonte della creatività comica si trova a livello delle tempie poco sopra l’orecchio destro nell’area cerebrale nota con la sigla TOJ, acronimo di temporal-occipital junction, cioè giunzione temporo-occipitale. Nei comici di professione la TOJ appare più sviluppata. Ma ciò deriva dal continuo esercizio oppure perché comici si nasce? Corriere.it https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/21_marzo_17/dove-nasce-comicita-cervello-poco-sopra-l-orecchio-destro-b692d664-865d-11eb-90f0-a248214a3d06.shtml

 

Scoperto cosa rende latte materno uno scudo contro allergie

Un lavoro  pubblicato sulla rivista Allergy  dei ricercatori del Ceinge-Biotecnologie, in collaborazione con quelli dell’università di Salerno, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’Ospedale Evangelico Betania, svela che se il latte materno è il primo prezioso scudo contro le allergie nei bambini, è grazie ad un suo composto immunoregolatore che svolge un’azione protettiva molto potente: il butirrato. Analizzando una popolazione di 100 madri campane, che hanno donato un campione di latte nei primi mesi di allattamento, i ricercatori hanno sono riusciti a individuare il butirrato. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/03/16/scoperto-cosa-rende-latte-materno-uno-scudo-contro-allergie_a220e2e6-8bc4-4881-b1d4-f762264193ec.html

La natura come rimedio allo stress da pandemia

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences di Elsevier sostiene che La natura è un rimedio allo stress da pandemia. L’analisi effettuata dal team di psicologi e psichiatri parla chiaro: vedere il mondo in armonia con la natura significa attenuare gli effetti su corpo e psiche di quello che Covid sta facendo al mondo. Il team è coordinato da Brian Haas, professore associato del Dipartimento di Psicologia dell’Università della Georgia, negli Usa. “Pensare al mondo naturale in modo interconnesso e armonioso corrisponde a un miglioramento della salute psicologica, indipendentemente da dove ci si trova”. Salute e benessere https://www.notizie.it/salute-benessere/2021/03/14/natura-come-rimedio-stress-pandemia/

 

Attività motoria rimedio a ansia e depressione da lockdown

L’indagine ‘Io conto 2020’ condotta fra studenti e dipendenti delle università di Pisa, Firenze, Torino, Genova e Messina, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One rivela che se durante il lockdown dello scorso anno le persone avessero potuto mantenere gli stessi livelli di attività motoria, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/03/11/attivita-motoria-rimedio-a-ansia-e-depressione-da-lockdown_c9b26da2-6d2b-4ec2-94f1-06066c3e7c46.html

Associazione tra disturbi dello spettro schizofrenico e morbo di Parkinson: il ruolo del sistema dopaminergico

Secondo un recente studio, condotto da ricercatori dell’Università di Turku in Finlandia, soffrire di un disturbo dello spettro schizofrenico aumenta le possibilità di sviluppare, nel corso della vita, la malattia di Parkinson. Il ruolo del sistema dopaminergico e gli effetti dei farmaci antipsicotici sono fondamentali per comprendere l’associazione tra queste due patologie. State of Mind  https://www.stateofmind.it/2021/03/schizofrenia-parkinson-dopamina/

Asse intestino-cervello: il collegamento tra disturbo depressivo maggiore e microbioma intestinale

Sono sempre più numerose le prove scientifiche di un profondo legame tra cervello e intestino, molti studi evidenziano l’esistenza di influenze reciproche tra questi due organi (Borelli 2017). Una recente ricerca ha dimostrato un collegamento tra microbioma intestinale e Disturbo Depressivo Maggiore (MDD o disturbo  unipolare) ed ha aperto così la strada all’utilizzo dell’analisi del microbioma intestinale per la diagnosi del MDD. State of Mind 
https://www.stateofmind.it/2021/03/depressione-microbioma/

 

Sviluppato un nuovo nanovettore per i farmaci antitumorali

I ricercatori di vari istituti cinesi e della Columbia University hanno sviluppato un nuovo nano-materiale capace di fungere da vettore di farmaci antitumorali, una strategia promettente per la precisa somministrazione delle terapie contro il cancro.    I vettori di farmaci sono composti capaci di agganciarsi alle molecole dei principi attivi per un rilascio mirato della terapia. Popular science http://www.popsci.it/sviluppato-un-nuovo-nanovettore-per-i-farmaci-antitumorali.html

8 marzo: esperta, per il 73% delle donne ansia e stress da Covid

Secondo un sondaggio promosso dall’EURODAP (Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico) a cui hanno risposto 532 donne, tra smart-working e didattica a distanza, la pandemia ha stravolto gli equilibri familiari. Mettendo a segno un duro colpo per il sesso femminile. Per il 73% la pandemia da Covid ha complicato la vita, aumentando gli impegni e lo stress.  Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/03/07/8-marzo-esperta-per-il-73-delle-donne-ansia-e-stress-da-covid_241526c1-1f21-457b-9d69-d94a6e9d5246.html

Videogames e benessere psicologico – Report dall’European Conference on Digital Psychology ECDP 2021

Il secondo giorno di lavori del congresso ECDP 2021, si apre con un approfondimento sull’utilizzo dei videogames, tema al quale vengono dedicate le due relazioni tenute, rispettivamente, dalla dott.ssa Carissoli e dalle dott.sse Mancini e Sibilla. Nel primo intervento la relatrice si chiede se i videogiochi possano essere utilizzati per promuovere il benessere delle persone, proponendosi di approfondire gli aspetti positivi dell’esperienza di gaming.Nel secondo intervento della mattinata la dott.ssa Tiziana Mancini e la dott.ssa Federica Sibilla approfondiscono la comprensione delle implicazioni psicologiche dei videogiochi, chiedendosi quando essi rappresentino una minaccia per la salute e quando, al contrario, uno strumento per il benessere.
State of mind: https://www.stateofmind.it/2021/03/ecdp-2021-report-videogames-benessere-psicologico/


 

 

La genetica dei disturbi alimentari

Secondo uno studio pubblicato su International Journal of Eating Disordersci sono importanti somiglianze genetiche tra anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, ma anche differenze notevoli. “Le somiglianze risiedono nell’associazione con rischi psichiatrici: anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata condividono il rischio genetico con alcuni disturbi psichiatrici, in particolare per la schizofrenia e la depressione, confermando così la forte componente psichiatrica di questi disturbi”, commenta Nadia Micali, Professore presso il Dipartimento di Psichiatria della Facoltà di Medicina dell’UNIGE. Popular science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/la-genetica-dei-disturbi-alimentari.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Sensori “intelligenti” indossabili rilevano gravità delle ferite senza rimuovere bende

Sensori “intelligenti” per il bendaggio delle ferite che possono monitorare lo stesso stato delle ferite e accelerare e migliorare la guarigione sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori della Skoltech e dell’Università del Texas ad Austin.
Questo sensore indossabile è particolarmente indicato per la guarigione di piaghe, ulcere e ferite cutanee di tipo cronico e permette, in molti casi, di non rimuovere neanche le bende per controllare lo stato di gravità delle ferite stesse. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/sensori-intelligenti-indossabili-rilevano-gravita-delle-ferite-senza-rimuovere-bende/

GIOVANI DEPRESSI = FUTURI ADULTI PROBLEMATICI

I ricercatori della Karolinska Institutet, in Svezia, dopo avere svolto uno studio di osservazione su un campione composto da 1,5 mln tra ragazze e ragazzi, con lo scopo di confermare e quantificare l’associazione della depressione giovanile con successive diagnosi di numerose malattie somatiche e di mortalità, confermano l’esistenza di tale correlazione.Lo studio ha rilevato che i bambini e gli adolescenti con depressione hanno un rischio maggiore di essere diagnosticati su 66 delle 69 condizioni mediche esaminate e prese in considerazione, tra cui disturbi del sonno, diabete di tipo 2, epatite virale e malattie renali ed epatiche. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/giovani-depressi-futuri-adulti-problematici.html

Adolescenti: la terapia cognitivo-comportamentale aiuta a evitare l’insonnia

Secondo uno studio condotto a Hong Kong e pubblicato da Pediatrics La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare gli adolescenti con storia familiare di insonnia a evitare di sviluppare il disturbo. I ricercatori hanno randomizzato 218 adolescenti con insonnia sotto la soglia e anamnesi genitoriale di insonnia a ricevere sedute di gruppo – di un’ora a settimana per quattro settimane – che promuovevano l’igiene del sonno con un approccio modificato alla terapia cognitivo-comportamentale o a far parte di un gruppo di controllo che non riceveva questo intervento. Popular Science http://www.popsci.it/adolescenti-la-terapia-cognitivo-comportamentale-aiuta-a-evitare-linsonnia.html

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI FEBBRAIO

COME LA PSICOTERAPIA MODIFICA I TRATTI DI PERSONALITÀ

Una nuova meta-analisi pubblicata nella rivista “Psychological Bullettin” ha esaminato 207 studi sulla psicoterapia e studi correlati pubblicati tra il 1959 e il 2013, che hanno coinvolto più di 20.000 partecipanti, con misure di personalità prese ripetutamente nel tempo. L’analisi ha rilevato che solo poche settimane di psicoterapia sono associate a cambiamenti significativi e duraturi nella personalità dei clienti, in particolare alla riduzione del tratto di nevroticismo e all’aumento di estroversione. Psicoline https://www.psiconline.it/articoli/il-lavoro-della-psicologia/come-la-psicoterapia-modifica-i-tratti-di-personalita.html

 

Insonnia: provaci col Tai Chi

Uno studio su Jama Open Network dimostra che la pratica di questa disciplina orientale può essere d’aiuto per contrastare l’insonnia specie negli over 60, lo studio riporta una ricerca dell’Università di Hong Kong.  La Repubblica Salute https://www.repubblica.it/salute/2021/02/25/news/tai_chi_il_movimento_che_migliora_il_sonno_negli_over_60-288679163/?rss

Terapia antitumorale prende di mira le cellule che dipendono dall’assorbimento del colesterolo

Pubblicati sul Journal of Biological Chemistry I risultati di una terapia sviluppata dai ricercatori della Northwestern Medicine il cui obiettivo è mettere a dieta le cellule tumorali, dando loro l’illusione di mangiare uno cibi di cui sono più ghiotte, cioè il colesterolo.Questo ‘inganno’ realizzato dal farmaco può innescare la loro distruzione. DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32526553/terapia-antitumorale-prende-di-mira-le-cellule-che-dipendono-dall-assorbimento-del-colesterolo/?tag=11072001835&tkg=1&cnt=1

L’ORIENTAMENTO SESSUALE SI MODIFICA DURANTE LA CRESCITA?

UNO STUDIO PUBBLICATO SUL JOURNAL OF SEX RESEARCH METTE IN LUCE ALCUNI NUOVI ASPETTI DELLA SESSUALITÀ, EVIDENZIANDO COME L’ORIENTAMENTO SESSUALE SUBISCA DEI MUTAMENTI ANCHE DURANTE LA GIOVANE ETÀ ADULTA. All’interno dello studio, i ricercatori hanno analizzato un sondaggio compiuto da circa 20.000 studenti e adulti e hanno rilevato che cambiamenti sostanziali nelle attrazioni, nei partner e nell’identità sessuale sono comuni dalla tarda adolescenza fino ai quaranta anni, indicando che lo sviluppo dell’orientamento sessuale continua molto tempo dopo l’adolescenza. I risultati mostrano anche distinti percorsi di sviluppo per uomini e donne, con un accento sulla sessualità femminile che sembrerebbe essere più fluida nel tempo. Psicoline https://www.psiconline.it/articoli/sessuologia/l-orientamento-sessuale-si-modifica-durante-la-crescita.html

 

I neuroni dell’appetito coinvolti nella depressione

Un’articolo pubblicato dalla rivista Molecular Psichiatry  riporta che una piccola popolazione di neuroni, importanti per l’appetito, sembra svolgere anche un ruolo nella depressione che deriva da uno stress cronico e imprevedibile. Si tratta dei neuroni AgRP, che risiedono nella parte inferiore dell’ipotalamo chiamata nucleo arcuato. Studi precedenti hanno mostrato che questi neuroni sono stimolati dai segnali della fame e inibiti dalla sazietà. Quando sono attivati stimolano l’appetito, mentre la loro inibizione fa passare lo stimolo della fame. Popular Science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/mm-umore-i-neuroni-dellappetito-coinvolti-nella-depressione.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

INTERNET, UNIVERSITARI E CURE GENITORIALI

Si parla sempre più spesso di internet dipendenza, uno studio condotto dalla Turkish University ha indagato le possibili cause di tale dipendenza con particolare attenzione alle cure genitoriali. Nello studio è stata indagata la dipendenza da Internet in studenti universitari in base agli stili di attaccamento e al livello di istruzione dei loro genitori. Il campione composto da 402 ragazzi fra i 17 e i 25 anni non ha mostrato particolare differenza di genere nell’utilizzo di Internet a dispetto di quanto mostrato in studi precedenti. Sulla base dei risultati dello studio, sembra che gli atteggiamenti iperprotettivi dei genitori e il modo in cui vengono percepiti dai giovani durante la loro infanzia siano particolarmente efficaci nell’aumentare il rischio di dipendenza da Internet tra i giovani. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/internet-universitari-e-cure-genitoriali.html

 

Efficienza della memoria nella Sindrome di Noonan

Un gruppo di esperti italiani ha eseguito uno studio per valutare l’efficienza della memoria di riconoscimento in bambini e in adolescenti con la Sindrome di Noonan. I risultati hanno fatto formulare agli autori l’ipotesi che la mutazione all’origine della malattia possa avere un effetto diretto sull’area del cervello dove si formano e si consolidano i ricordi.   Fondazione Serono https://www.fondazioneserono.org/malattie-rare/ultime-notizie-malattie-rare/efficienza-memoria-sindrome-noonan/

 

La Fibromialgia: efficacia dell’Attachment-Based Compassion Therapy

La fibromialgia (FM), con una prevalenza del 2.9% nella popolazione europea (Branco et al., 2010), è una malattia reumatica, cronica e debilitante che include dolore persistente ed affaticamento, spesso associati a problematiche psicologiche. Gli sudi sull’ Attachment-Based Compassion Therapy, hanno dimostrato la sua efficacia nel migliorare il dolore e la tendenza a catastrofizzarlo, l’ansia e la depressioneportando i pazienti con FM all’accettazione incondizionata della propria esistenza e ad un maggiore benessere. State of Mind https://www.stateofmind.it/2021/02/fibromialgia-abct-efficacia/

 

 

 

 

Flavonoli del cacao migliorano test di memoria in soggetti anziani

Uno  studio della Columbia University e della New York University pubblicato su Scientific Reports evidenzia che I flavonoli contenuti nelle fave di cacao possono essere di grosso aiuto per le persone più anziane per migliorare le prestazioni della memoria. I ricercatori hanno svolto lo studio su 211 soggetti senza particolari patologie con un’età compresa tra i 50 e i 75 anni. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/flavonoli-del-cacao-migliorano-test-di-memoria-in-soggetti-anziani/

Carcinoma uroteliale muscolo-invasivo. Trattamento adiuvante con nivolumab dimostra miglioramento sopravvivenza

Bristol Myers Squibb annuncia i risultati dello studio di fase 3 CheckMate -274 I pazienti trattati con nivolumab dopo la chirurgia hanno quasi raddoppiato la sopravvivenza senza recidiva di malattia rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo. Con i risultati positivi dello studio CheckMate -274, nivolumab ha mostrato un beneficio in studi di fase 3 per quattro diversi tipi di tumori operabili in stadio iniziale. I dati dello studio CheckMate -274 presentati per la prima volta al Genitourinary Cancers Symposium 2021. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=92525

 

 

Pressione più alta di notte aumenta il rischio Alzheimer

Una ricerca della Uppsala University, in Svezia, pubblicata sulla rivista Hypertension rivela che Valori di pressione massima più alti di notte rispetto al giorno possono essere un campanello di allarme che indica un maggiore rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer negli uomini anziani. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32526632/pressione-piu-alta-di-notte-aumenta-il-rischio-alzheimer-/?tag=11076036153&tkg=1&cnt=1

 

 

Autismo e pandemia. Supporto terapeutico online vincente durante il primo lockdown

I dati di uno studio del gruppo Autismo del Policlinico Tor Vergata, pubblicato sulla rivista internazionale Children, hanno dimostrato l’importanza della terapia a distanza online, sia per i ragazzi ma anche per i genitori e la necessità di strutturare servizi specializzati di telemedicina, nonché la importanza della presenza di un genitore a casa in smart working. Quotidiano sanità http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=92472

 

Correre fa diventare più intelligenti secondo i ricercatori dell’Università di Calgary

un recente studio dell’Università di Calgary ha scoperto che correre ha anche benefici cognitivi. Lo studio è stato pubblicato dall’American Academy of Neurology (AAN) e ha dimostrato che la corsa e l’esecuzione di altri esercizi aerobici su base regolare per soli sei mesi possono aumentare la funzione cerebrale del 5,7%. Lo studio suggerisce che i nuovi corridori di tutte le età dovrebbero sperimentare almeno alcuni miglioramenti dopo aver aggiunto un esercizio coerente ai loro programmi settimanali. Atletica Notizie https://atleticanotizie.myblog.it/2021/02/11/correre-fa-diventare-piu-intelligenti-secondo-i-ricercatori-delluniversita-di-calgary/

La radice dei neuroblastomi deriva dai simpaticoblasti

 Lo studio, pubblicato su Science Advances illustra come è stato scoperto un nuovo segreto del neuroblastoma: tutte le sue forme derivano dai simpaticoblasti, un particolare tipo di cellule embrionali. I ricercatori del Wellcome Sanger Institute, del Great Ormond Street Hospital (Gosh) e del Princess Máxima Center for Pediatric Oncology  hanno individuato proprio in queste cellule i probabili bersagli farmacologici di nuove terapie. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32526617/la-radice-dei-neuroblastomi-deriva-dai-simpaticoblasti/?tag=11075166638&tkg=1&cnt=1

Covid: meno disturbi cognitivi in chi è stato intubato

Uno studio condotto dall’ospedale San Raffaele di Milano sui malati in riabilitazione, che erano stati ricoverati in terapia intensiva e nei reparti di medicina Covid ha verificato che i problemi cognitivi e di depressione sono diffusi in chi è guarito dal Covid-19, ma sono meno frequenti in chi è stato intubato e sedato rispetto a chi ha ricevuto supporto solo con la ventilazione non invasiva, come il casco cpap, rimanendo sempre cosciente. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/02/09/covid-meno-disturbi-cognitivi-in-chi-e-stato-intubato_248bf760-5710-47ca-b4b3-1dcb5a3fa47f.html

Le psicosi e l’organizzazione della mente secondo McLean e Freud: il ruolo della neuropsicanalisi

Cercare di comprendere le cause degli stati psicotici ha diviso, da sempre, gli studiosi in due gruppi, quello a cui appartengono coloro che credono che i disordini mentali siano causati da disfunzioni celebrali e quello di chi sostiene che le psicosi siano il risultato di una lotta dinamica tra le istanze psichiche dell’individuo. La nascita della neuropsicanalisi sta attualmente cercando di colmare il divario tra le due scuole di pensiero.
State of mind  https://www.stateofmind.it/2021/02/psicosi-mclean-freud/

IL CERVELLO DI MC LEAN E LE PSICOSI a cura di Erenia Nardino.  https://www.medicinaxtutti.it/2020/05/03/2289/  post 125

Le lingue con meno distinzioni grammaticali impegnano di più il cervello

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Plos Biology del Centro svizzero delle competenze nella ricerca (Nccr), sviluppato dall’Università di Zurigo spiega che costruire una frase, al cervello, costa. Ma non è vero, come si potrebbe supporre, che le grammatiche più complesse possano costare di più. Sebbene un linguaggio possa sembrare a prima vista più facile, in realtà richiede più lavoro da parte dei neuroni. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32526556/le-lingue-con-meno-distinzioni-grammaticali-impegnano-di-piu-il-cervello-/?tag=11072665599&tkg=1&cnt=2

I geni del disturbo da stress post traumatico

Secondo un articolo pubblicato daNature genetics esiste una condizione biologica  sottostante al disturbo da stress post-traumatico, alla sua relazione con ansia concomitante e disturbi depressivi.Dopo aver analizzato i genomi di oltre un quarto di milione di veterani militari, un team di scienziati, guidato da ricercatori dell’Università della California di San Diego, Veterans Affairs San Diego Healthcare System (VASDHS), Yale University e West Haven VA, ha identificato 18 posizioni specifiche e fisse sui cromosomi che appaiono associate al disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Popular science http://www.popsci.it/canali-medicina/disturbi-umore/i-geni-del-disturbo-da-stress-post-traumatico-2.html?tck=FBE29D9A-E25C-4F97-9CFB-94C494019C03

Lo studio. Azzardo, chi è dipendente non «vede» il suo futuro

Pubblicato su  Addictive Disorders and Their Treatment uno studio condotto dalla Sissa di Trieste (Scuola Internazionale Superiori di Studi Avanzati) e Università di Roma Tre che ha analizzato per la prima volta in dettaglio le parole e le costruzioni linguistiche usate dai giocatori compulsivi. I ricercatori hanno identificato così alcuni marcatori linguistici e narrativi caratteristici del loro stato emotivo e cognitivo nei diversi stadi della malattia.Le persone con dipendenza patologica da azzardo non vedono il futuro e parlano di sé in forma passiva, come se fossero dominati dal demone del gioco. Avvenire https://www.avvenire.it/attualita/pagine/azzardo-chi-dipendente-non-vede-il-suo-futuro

 

Flavanoli contro flavonoidi: dalla verdura al cacao pur di prevenire la demenza

Sulla rivista Neurology è stato pubblicato uno studio prospettico di coorte  che ha scoperto che coloro che consumano più flavanoli (un tipo di polifenoli presente nel thè, nella frutta, nella verdura e nel vino) hanno circa la metà del rischio di sviluppare demenza, rispetto chi ne consuma meno. I bioattivi negli alimenti (che sarebbero specificamente flavanoli presenti in cavoli, spinaci, pomodori, tè, olio d’oliva, mele, pere e oltre 20 altri alimenti) – hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che hanno il potenziale per proteggere dai danni cellulari dovuti allo stress ossidativo e all’infiammazione prolungata. Medicomunicare https://www.medicomunicare.it/2021/02/04/flavanoli-contro-flavonoidi-dalla-verdura-al-cacao-pur-di-prevenire-la-demenza/

Studenti con DSA. Programmazione e didattica inclusiva evidence based – Report dall’evento

Report dell’evento online Studenti con DSA. Programmazione e didattica inclusiva evidence based organizzato da Erickson in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia. In Italia si stima che circa il 3-5% degli studenti sia affetto da DSA, se non addirittura una percentuale superiore al 5%. Quali sforzi sono stati fatti fino ad ora per aggiornare i metodi di insegnamento nelle scuole così da rendere la didattica realmente inclusiva? E quale impatto sta avendo in questo periodo la didattica a distanza (DAD) sull’apprendimento degli studenti con DSA? Questi sono alcuni dei temi affrontati durante l’evento STUDENTI CON DSA organizzato da Erickson in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia il 12 dicembre 2020.
State of Mind  https://www.stateofmind.it/2021/01/dsa-didattica-inclusiva-report/

 

Test dell’olfatto per le lesioni cerebrali

Uno studio apparso su Nature evidenzia la capacità di un test dell’olfatto come fattore predittivo della sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con gravi lesioni cerebrali.
«Un semplice ed economico sniff test potrebbe aiutare i medici a diagnosticare e trattare i pazienti con disturbi della coscienza», scrivono gli autori. Italia Salute http://www.italiasalute.it/news.asp?id=1153

Gli alberi lungo le strade diminuiscono la depressione

Secondo una ricerca tedesca pubblicata su Scientific Reports la presenza di alberi  lungo le strade ed in particolare intorno a casa (a meno di 100 metri) riduce il rischio di prescrizione di farmaci antidepressivi.   I ricercatori hanno analizzato i dati di quasi 10.000 abitanti di Lipsia, in Germania, e sono stati in grado di identificare l’associazione tra le prescrizioni di antidepressivi e il numero di alberi piantati lungo le strade e le relative diverse distanze dalle abitazioni. Ansa https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/02/01/gli-alberi-lungo-le-strade-diminuiscono-la-depressione_d9bd5be1-11fe-49e3-93ff-04fecf0ce5e9.html

A SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI GENNAIO

Intolleranze e allergie alimentari negli studenti universitari: esiste una relazione con ansia e depressione?

Per gli studenti con una malattia cronica, come un’allergia o un’intolleranza alimentari, il periodo di transizione rappresentato dall’università può comportare responsabilità aggiuntive, relative all’autogestione della malattia, che possono avere un impatto negativo sul benessere generale. State of mind  https://www.stateofmind.it/2021/01/intolleranze-allergie-alimentari/

 

Obesità e sovrappeso possono esacerbare effetti dell’Alzheimer secondo studio

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease Reports L’obesità e il sovrappeso possono rendere più gravi gli effetti della malattia di Alzheimer.Secondo i ricercatori l’obesità può infatti rendere più vulnerabile il tessuto neurale. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/obesita-e-sovrappeso-possono-esacerbare-effetti-dellalzheimer-secondo-studio/

“Psico-pandemia” da lockdown, problemi di concentrazione, memoria e salute psicologica

Lo studio, appena pubblicato sulla prestigoiosa rivista «Plosone», è stato condotto da ricercatori dell’Università di Padova in collaborazione con l’IRCCS Santa Lucia di Roma.Le misure di contenimento del contagio da COVID-19 hanno esposto la popolazione ad uno stress collettivo senza precedenti, avendo un forte impatto sul benessere psichico a livello globale, fenomeno denominato ‘psico-pandemia’. Tuttavia, nessuno fino a oggi aveva ancora indagato gli effetti del lockdown sul funzionamento cognitivo, in particolare sulle abilità mentali – come memoria, attenzione, concentrazione – nella vita quotidiana. Le donne, i giovani (età inferiore ai 45 anni), gli individui disoccupati o chi lavorava da casa sono stati identificati come i gruppi di popolazione che più hanno risentito di questo peggioramento nelle abilità cognitive e nella salute mentale. Le Scienze https://www.lescienze.it/news/2021/01/28/news/_psico-pandemia_da_lockdown_problemi_di_concentrazione_memoria_e_salute_psicologica-4878299/?rss

Luna piena influenza sonno umano secondo studio

secondo uno studio pubblicato su Science Advances, realizzato da un team di ricercatori dell’Università di Washington dell’Università Nazionale di Quilmes in Argentina e dell’Università di Yale I cicli lunari sembrano essere collegati con i cicli-sonno-veglia delle persone. Secondo i ricercatori una spiegazione c’è: nelle sere che precedono la luna piena c’è più luce naturale disponibile a seguito del tramonto. Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/luna-piena-influenza-sonno-umano-secondo-studio/

 

Aspetti psicologici della genitorialità nella sclerosi multipla

Uno studio italiano (Lavorgna L, Esposito S, Lanzillo R, et al. Factors interfering with parenthood decision-making in an Italian sample of people with multiple sclerosis: an exploratory online survey) ha esplorato, attraverso un’analisi delle narrative, i significati personali relativi alla maternità e alla malattia in donne con diagnosi disclerosi multipla.Coerentemente con gli studi precedenti, emerge come l’attenzione all’eventuale desiderio di maternità debba essere necessariamente parte integrante dell’intervento sulle donne che hanno sclerosi multipla, andando a costituire un ulteriore imprescindibile elemento di complessità nel trattamento di questa malattia: infatti, al decorso della malattia, già caratterizzato da variabilità interindividuale, si aggiunge l’unicità dell’esperienza di maternità o di desiderio di genitorialità di ogni donna. Fondazione Serono https://www.fondazioneserono.org/sclerosi-multipla/ultime-notizie-sclerosi-multipla/aspetti-psicologici-genitorialita-sm/

Stress e depressione gestazionale influenzerebbero lo stato fisico e psichico del nascituro

La letteratura indica che le condizioni psichiche delle donne durante la gravidanza possono influire sulla comparsa di quadri patologici, sia fisici che psichici, del nascituro. Molti studi hanno indagato gli effetti che possono avere lo stress e la depressione durante la gestazione sullo stato di salute dei futuri bambini.Un gruppo di ricercatori canadesi ha analizzato i dati dello studio All Our Families (AOF), uno studio di coorte di gravidanza, progettato per indagare le relazioni tra il periodo prenatale e la prima infanzia e gli esiti per bambini e madri. La ricerca ha evidenziato che esiste un legame tra i sintomi depressivi della madre, comparsi sia durante la gravidanza che nel primo anno dopo il parto, e la percentuale di disturbi del comportamento internalizzanti (sintomi emotivi / ansiosi e sintomi di ansia da separazione) ed esternalizzanti (iperattività / disattenzione, aggressività fisica) dei bambini all’età di tre anni.
State of Mind  https://www.stateofmind.it/2021/01/gravidanza-stress-depressione/

 

Il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche blocca la sclerosi multipla

Pubblicato sulla rivista Neurology lo studio coordinato dall’ Ospedale Policlinico San Martino e dal Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili dell’Università di Genova.L’intensa immunosoppressione seguita da trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche blocca la progressione della malattia della sclerosi multipla. Dott Net  https://www.dottnet.it/articolo/32526460/il-trapianto-autologo-di-cellule-staminali-ematopoietiche-blocca-la-sclerosi-multipla/?tag=11067701296&tkg=1&cnt=1

Il cervello ‘ricicla’ i neuroni per riconoscere lettere e parole

Secondo uno studio  pubblicato su Current Biology il cervello umano non ha ancora avuto il tempo di sviluppare un’area specificamente dedicata alla lettura: per riconoscere lettere e parole riutilizza dei neuroni che si sono anticamente evoluti per rielaborare altri tipi di stimoli visivi. Questa scoperta potrà avere risvolti importanti anche per l’intelligenza artificiale. Notizie Virgilio  https://notizie.virgilio.it/ansatop/il-cervello-ricicla-i-neuroni-per-riconoscere-lettere-e-parole-1461340

Come invertire il declino cognitivo legato all’età

Uno studio  sui topi  riportato dalla rivista Le Scieze  ha dimostrato che gli individui più anziani possono recuperare le capacità cognitive grazie alla manipolazione del metabolismo dei macrofagi, un’importante popolazione di cellule immunitarie. Il risultato apre interessanti prospettive di ricerca sulle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Le Scienze https://www.lescienze.it/news/2021/01/22/news/declino_cognitivo_demenza_recupero-4874714/?rss

 

Scoperto il meccanismo del dolore addominale dopo i pasti

Pubblicata sulla rivista scientifica Nature una ricerca dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio che ha identificato il meccanismo biologico del maggiore dolore addominale quando si mangia un determinato cibo.  Il risultato apre la strada a un trattamento più efficace della sindrome dell’intestino irritabile e di altre intolleranze alimentari.   Tutto ruota attorno all’attivazione dei mastociti, le cellule immunitarie che rilasciano l’istamina (una importante componente del sistema immunitario), che causa dolore e disagio. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32526439/scoperto-il-meccanismo-del-dolore-addominale-dopo-i-pasti/?tag=11066849273&tkg=1&cnt=1

 

Parkinson, individuato potenziale biomarcatore precoce

Un team di ricercatori ha potuto dimostrare per la prima volta un significativo aumento della chemochina Prochineticina 2 (PK2), un peptide chemochino-simile, nel siero di pazienti affetti da malattia di Parkinson. I risultati di questo studio pilota, condotto da Cinzia Severini, dell’Istituto di Biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), da Nicola Biagio Mercuri e Tommaso Schirinzi, della Clinica neurologica dell’Università di Roma Tor Vergata, e da Roberta Lattanzi e Daniela Maftei, del Dipartimento di Fisiologia e farmacologia della Sapienza Università di Roma, sono stati pubblicati su Movement Disorders. Nurse Times https://www.nursetimes.org/parkinson-individuato-potenziale-biomarcatore-precoce/112422

 

Collegamento tra consumo di alcol, anche a dosi basse, e fibrillazione atriale trovato da studio

Secondo un nuovo studio pubblicato sull’European Heart Journal Le persone che bevono anche una modesta quantità di alcol ogni giorno mostrano un collegamento con un rischio aumentato di fibrillazione atriale  rispetto alle persone che non assumono alcol. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/collegamento-tra-consumo-di-alcol-anche-a-dosi-basse-e-fibrillazione-atriale-trovato-da-studio/

Fame emotiva e abbuffate: gli effetti negativi su salute mentale e comportamento alimentare del lockdown

Pubblicato nella rivista «Appetite» uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, rivela l’aumento di disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata durante il primo lockdown del 2020. Le Scienze https://www.lescienze.it/news/2021/01/18/news/fame_emotiva_e_abbuffate_gli_effetti_negativi_su_salute_mentale_e_comportamento_alimentare_del_lockdown-4871212/?rss

 

 

Menopausa, alti livelli di colesterolo HDL possono non essere cardioprotettivi

Stando ai dati dello studio SWAN Heart, pubblicati online su Menopause, elevati livelli di colesterolo HDL, da soli, potrebbero non essere cardioprotettivi per le donne di mezza età, in quanto l’estradiolo può influenzare il rischio di malattie cardiovascolari.  Nurse Times https://www.nursetimes.org/menopausa-alti-livelli-di-colesterolo-hdl-possono-non-essere-cardioprotettivi/112146

Chi soffre di schizofrenia più a rischio di Parkinson secondo studio

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Turku, Finlandia, le persone che soffrono già di un disturbo dello spettro schizofrenico possono essere caratterizzate da un rischio maggiore di incorrere anche nella malattia di Parkinson nel corso della vita. I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 25.000 pazienti affetti da Parkinson provenienti dalla Finlandia. I dati sono stati raccolti dal 1996 al 2019.Notizie scientifiche https://notiziescientifiche.it/chi-soffre-di-schizofrenia-piu-a-rischio-di-parkinson-secondo-studio/

La meditazione quotidiana può aumentare la durata della tua vita, scrive il tabloid Express con riferimento ad uno studio di ricercatori americani.

Gli esperti hanno selezionato 202 volontari di età compresa tra 66 e 81 anni.Dopo tre mesi i partecipanti che hanno meditato hanno riportato riduzioni significative della pressione sanguigna. Nessun effetto simile è stato osservato nell’altro gruppo. Sputinik https://it.sputniknews.com/virale/2021011410005801-una-particolare-abitudine-potrebbe-allungare-la-vita/

Non tutto il grasso è uguale: quello bruno protegge dalle malattie croniche

Secondo nuovo studio, pubblicato su Nature Medicine gli individui con quantità superiori di grasso bruno hanno meno probabilità di soffrire di malattie metaboliche o cardiache, tra cui diabete 2 e malattie delle arterie coronariche. Corriere della Sera https://www.corriere.it/salute/cardiologia/21_gennaio_12/non-tutto-grasso-uguale-quello-bruno-protegge-malattie-croniche-a34716b4-54ef-11eb-89b9-d85a626b049f.shtml

 

Cibo di fast-food collegato a più disturbi del sonno nei ragazzi

Secondo uno studio condotto da Asad Khan, ricercatore della UQ School of Health and Rehabilitation Sciences dell’Università del Queensland un consumo troppo alto del cosiddetto “cibo spazzatura” può interferire con la qualità del sonno degli adolescenti. Lo studio ha esaminato le diete malsane da “fast-food” in collegamento con vari disturbi del sonno tutti a loro volta collegati con lo stress negli studenti delle scuole superiori provenienti da 64 paesi per un totale di 175.261 studenti di età compresa tra 12 e 15 anni. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/cibo-di-fast-food-collegato-a-piu-disturbi-del-sonno-nei-ragazzi/

 

Capacità motorie fini: quali circuiti neuronali le controllano?

Descritto nella rivista Nature il modo in cui il cervello padroneggia i movimenti fini. Un team di ricercatori dell’Università di Basilea e dell’Istituto Friedrich Miescher per la ricerca biomedica ha creato  una mappa dei circuiti del tronco cerebrale che  rivela quali neuroni controllano le capacità motorie fini del braccio e della mano. Nurse Times https://www.nursetimes.org/capacita-motorie-fini-quali-circuiti-neuronali-le-controllano/111680

 

 

Infusioni di ketamina riducono sintomi del disturbo da stress post-traumatico cronico

Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, per combattere con efficacia il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) cronico potrebbe rivelarsi molto utile fare infusioni ripetute di ketamina per via endovenosa. Secondo i ricercatori della Scuola di Medicina Icahn del Mount Sinai, infatti, una somministrazione ripetuta e controllata di ketamina sembra essere un trattamento promettente come rivelano i risultati che hanno raggiunto. Notizie Scientifiche https://notiziescientifiche.it/infusioni-di-ketamina-riducono-sintomi-del-disturbo-da-stress-post-traumatico-cronico/

Cancro alla prostata, dieta mediterranea utile per contrastarne progressione secondo studio

Pubblicati  sulla rivista Cancer i risultati di una ricerca di un team di ricercatori dell’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas. La dieta mediterranea può essere un’ottima arma di contrasto per la progressione del cancro alla prostata. Notizie scientifiche  https://notiziescientifiche.it/cancro-alla-prostata-dieta-mediterranea-utile-per-contrastarne-progressione-secondo-studio/

I NEUROSCIENZIATI HANNO MONITORATO IL CERVELLO DEI TIFOSI DI BASKET MENTRE GUARDAVANO LE PARTITE PER STUDIARE COME VIENE ELABORATA LA SORPRESA

In uno studio  apparso su Neuron i ricercatori hanno scoperto che i cambiamenti nel modello di attività nelle aree cerebrali di alto livello si verificano solo nei momenti in cui le convinzioni degli osservatori, su quale squadra ha  maggiori probabilità di vincere, vengono contraddette. Psicoline https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/il-basket-nel-cervello-i-neuroscienziati-usano-lo-sport-per-studiare-la-sorpresa.html

 

Per il recupero del cervello è indispensabile il sonno.

Uno studio pubblicato sulla rivista SLEEP dimostra che il sonno è necessario più del riposo per migliorare le prestazioni. I ricercatori del Medical Center – Università di Friburgo forniscono informazioni importanti per pianificare periodi di apprendimento o formazione intensivi. Medicina in Biblioteca https://blogpinali.wordpress.com/2021/01/07/per-il-recupero-del-cervello-e-indispensabile-il-sonno/

Scoperti quattro batteri con un un ruolo chiave nel diabete 2

Pubblicato su Nature Communications, uno studio secondo cui quattro specie di batteri sembrano influenzare il metabolismo del glucosio: si tratta del Lactobacillus johnsonii, del Lactobacillus gasseri, del Romboutsia ilealis e del Ruminococcus gnavus. “I primi due microbi sono considerati potenziali ‘miglioratori’ del metabolismo del glucosio, gli altri due potenziali ‘peggioratori'”, ha detto Natalia Shulzhenko, co-coordinatrice della ricerca. Lo studio è stato condotto sui topi, nutriti con l’equivalente di una dieta “all’occidentale”. DottNet  https://www.dottnet.it/articolo/32526293/scoperti-quattro-batteri-con-un-un-ruolo-chiave-nel-diabete-2/?tag=11059356751&tkg=1&cnt=2

 

Dopo la guarigione da Covid segnalati casi  di psicosi

Lo rivelano due studi pubblicati su Lancet Psychiatry e Psychiatry research per un piccolo numero di pazienti, che non ha mai sofferto prima di problemi di salute mentale, sono infatti stati segnalati sintomi psicotici settimane dopo aver contratto il virus, di solito in forma lieve.I casi sono stati riportati in varie parti del mondo, tra cui Usa e Spagna. DottNet  https://www.dottnet.it/articolo/32526289/dopo-la-guarigione-da-covid-segnalati-casi-gravi-di-psicosi/

 

Rischio sindrome metabolica anche per bimbi e ragazzi

Non solo unproblema legato all’età adulta: la sindrome metabolica e’ un rischio in agguato anche tra bambini e adolescenti. Ad evidenziarlo è il dottor Giuseppe Ventriglia, medico chirurgo, docente al Master di Clinical Pharmacy alle Università di Milano-Cagliari-Granada. “Si tratta di una condizione – spiega Ventriglia – nella quale esiste un aumento della probabilità di sviluppare complicazioni sia a livello cardiovascolare (quindi con precoce aterosclerosi e maggior rischio di infarto, ma non solo) sia a livello metabolico con maggiore rischio di sviluppare un diabete mellito. Con tutto quello che ne consegue in termini di danno a carico di tutto l’organismo: cuore, cervello, occhi, reni, fegato. Dott Net https://www.dottnet.it/articolo/32526263/rischio-sindrome-metabolica-anche-per-bimbi-e-ragazzi/?tag=11057226706&tkg=1&cnt=3

Programmi tv per i piccoli: inadatto l’80% degli spot alimentari

Lo rivela uno studio realizzato da ricercatori dell’Istituto Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health (Iiph) di Milano. Oltre l’80% delle pubblicità di alimenti trasmesse dalle Tv italiane durante i programmi per bambini non soddisfa le linee guida emanate dall’Oms (Who-Enpm) e da un consorzio fra le principali aziende europee leader del settore alimentare (Eu-Pnc). DottNet https://www.dottnet.it/articolo/32526267/programmi-tv-per-i-piccoli-inadatto-l-80-degli-spot-alimentari/?tag=11057226706&tkg=1&cnt=1

 

L’impatto psicologico del COVID-19 sul paziente oncologico

Lo studio di Schellekens e Van der Lee (2020) ha preso in esame l’impatto del COVID-19 sul paziente oncologico e sui familiari attraverso un’intervista semistrutturata condotta dopo sette settimane di lockdown. La ricerca ha avuto lo scopo di evidenziare i fattori di vulnerabilità e di protezione a seguito delle misure restrittive emanate per arginare l’impatto pandemico, sia nel paziente oncologico che nel familiare. State of Mind
https://www.stateofmind.it/2020/12/covid19-paziente-oncologico/

 

 

SPARX, un serious games per gli adolescenti che soffrono di depressione

SPARX si serve di strategie di apprendimento attive e divertenti, basate sulla terapia cognitivo-comportamentale (CBT).  Dai clinical trial effettuati (Merry et al., 2012; Fleming et al., 2012, 2019; Perry et al., 2017; Poppelaars et al., 2016; Yokomitsu, 2020) è emerso che SPARX è risultato essere efficace nel ridurre i sintomi depressivi, ansiosi ed i sentimenti di disperazione, oltre a migliorare la qualità della vita dei ragazzi tra i 12-19 anni. È risultato inoltre che tali risultati emergevano di fronte al completamento di almeno quattro livelli di gioco. I cambiamenti registrali sono stati mantenuti per una media di tre mesi. State of Mind  
https://www.stateofmind.it/2020/12/sparx-adolescenti-depressione/

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI DICEMBRE

Psichiatra, italiani sollevati dal vaccino ma il problema è l’economia

All’indomani del V-Day, il giorno in cui ha avuto inizio la vaccinazione contro il Covid Massimo Di Giannantonio, presidente della Società italiana di psichiatria spiega “Da un lato vi è una possibile tranquillizzazione sul futuro della vita individuale, familiare e collettiva dal punto di vista sanitario, mentre le preoccupazioni dal punto di vista economico, macrosociale, interpersonale e progettuale restano”.  DottNet  28 dicembre 2020 https://www.dottnet.it/articolo/32526239/psichiatra-italiani-sollevati-dal-vaccino-ma-il-problema-e-l-economia-/?tag=11056440238&tkg=1&cnt=3

 

Come fa il cervello ad orientarsi? Fondamentale la posizione degli altri: lo studio

Pubblicato su Nature lo studio degli esperti dell’Universita’ della California, Los Angeles (UCLA) Il cervello e’ in grado di orientarsi attraverso lo spazio fisico tenendo traccia della posizione degli altri, e la sua attivita’ si caratterizza con onde cerebrali specifiche dell’orientamento. La ricerca ha utilizzato l’applicazione di tecnologie innovative in grado di creare una comprensione dinamica della funzione cerebrale. MeteoWeb 29 dicembre 2020 http://www.meteoweb.eu/2020/12/come-si-orienta-cervello/1527733/

 

Spray nasale al testosterone per trattare disturbi d’ansia

Un nuovo trattamento per i disturbi d’ansia che vede l’utilizzo di uno spray nasale al testosterone è stato o brevettato per la prima volta in Europa, dopo che è stato autorizzato anche negli Stati Uniti. Il trattamento è indicato soprattutto per le donne: come ricerche in passato hanno dimostrato, con arrivo della pubertà può seguire una fase di disturbi d’ansia nelle ragazze che può coinvolgere queste ultime in misura maggiore rispetto ai ragazzi. E dato che le ragazze sono caratterizzate da una quantità di testosterone che è un decimo di quella dei ragazzi, i ricercatori hanno pensato che una concentrazione più alta di testosterone del corpo potesse avere un effetto protettivo contro l’ansia e i disturbi collegati. Notiziescientifiche 27 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/spray-nasale-al-testosteroneper-trattare-disturbi-dansia/

 

 

Endometriosi, un test salivare potrebbe svelare la malattia nel suo stadio iniziale

In Italia sono 3 milioni le donne affette da endometriosi, Il numero delle pazienti, secondo quanto spiega Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi (Fie) “è sottostimato”, ma un test potrebbe in futuro permettere una diagnosi precoce. DottNett  22 dicembre 2020 https://www.dottnet.it/articolo/32526204/endometriosi-un-test-salivare-potrebbe-svelare-la-malattia-nel-suo-stadio-iniziale/?

 

Cadmio collegato a maggiore gravità di influenza e polmonite

Uno studio  apparso su Environmental Health Perspectives prodotto da ricercatori dell’Università del Michigan che hanno collaborato con colleghi dell’Università della California meridionale e dell’Università di Washington collega il cadmio a più gravi infezioni diinfluenza e di polmonite. Notizie scientifiche 16 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/cadmio-collegato-a-maggiore-gravita-di-influenza-e-polmonite/

 

Stimolazione elettrica del midollo spinale con realtà virtuale riduce ancora di più dolore

Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista PAIN La stimolazione del midollo spinale (SCS) per trattare il dolore cronico può rivelarsi più efficiente se viene integrata con un sistema di realtà virtuale di tipo immersivo. Secondo i ricercatori, infatti, la realtà virtuale permetterebbe al paziente di sentire maggiormente l’effetto della stimolazione elettrica tramite un’immagine virtuale del proprio corpo e ciò tenderebbe ad aumentare la stessa efficacia della stimolazione. Notiziescientifiche 24 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/stimolazione-elettrica-del-midollo-spinale-con-realta-virtuale-riduce-ancora-di-piu-dolore/

 

RICORDI CREANO “IMPRONTE DIGITALI” CHE RIVELANO COME È ORGANIZZATO IL CERVELLO

Publicato sulla rivista Nature Communications uno studio che ha coinvolto 26 partecipanti a cui è stato chiesto di ricordare scenari comuni, come guidare, partecipare a un matrimonio o mangiare fuori in un ristorante. Utilizzando i dati fMRI e le descrizioni verbali e le valutazioni del soggetto, i ricercatori sono stati in grado di isolare i modelli di attività cerebrale associati alle esperienze di quell’individuo. Il team è stato anche in grado di osservare come i modelli di attivazione all’interno di queste reti differissero a livello individuale a seconda dei dettagli dei ricordi e dell’immaginazione di ogni persona. Psicoline 18 dicembre 2020 https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/i-ricordi-creano-impronte-digitali-che-rivelano-come-e-organizzato-il-cervello-2.html

UNA FAME DI CONTATTO SOCIALE

Un nuovo studio del MIT comparso su Nature Neuroscience rileva che dopo un giorno di isolamento totale, la vista di persone che si divertono insieme attiva la stessa regione del cervello che si accende quando qualcuno che non ha mangiato tutto il giorno vede la foto di un piatto di pasta al formaggio. Il team di ricerca ha raccolto i dati per questo studio nel 2018 e nel 2019, molto prima della pandemia di coronavirus e dei conseguenti blocchi. Psicoline 23 dicembre 2020 https://www.psiconline.it/news-di-psicologia/una-fame-di-contatto-social.html

 

Il robot umanoide Icub in clinica per aiutare i bambini autistici

Il robot umanoide iCub, realizzato all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), è entrato per la prima volta al mondo in una struttura riabilitativa per prender parte a un trattamento sperimentale nell’ambito di una ricerca sui disturbo dello spetto autistico. Il team Social Cognition in Human-robot Interaction di IIT, con a capo la ricercatrice Agnieszka Wkowska, collaborerà insieme all’equipe riabilitativa del Centro Boggiano Pico di Genova. Quest’ultimo è un polo specializzato nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo dell’Opera Don Orione, che si occupa di testare l’efficacia dell’utilizzo dei robot nel trattamento di bambini affetti da disturbo dello spettro autistico in un contesto ambulatoriale.HuffPost  22 dicembre 2020 https://www.huffingtonpost.it/entry/il-robot-umanoide-icub-in-clinica-per-aiutare-i-bambini-autistici_it_5fe1d81dc5b6ff74797d478a

 

Invecchiamento cerebrale, Disturbo da Stress Post Traumatico e gene Klotho

di Lucilla Castrucci

Anziani con PTSD che presentano un invecchiamento epigenetico accelerato nel tessuto cerebrale sembrano possedere una particolare variante del gene Klotho.Un gruppo di ricercatori del National Center for PTSD del VA Boston Healthcare System e della Boston University School of Medicine ha recentemente condotto una ricerca che ha portato a concludere che il  disturbo da stress post traumatico può interagire con una variante del gene Klotho favorendo una prematura neurodegenerazione . State of Mind 20 dicembre 2020
https://www.stateofmind.it/2020/12/invecchiamento-ptsd-gene-klotho/

 

Malattia della valvola aortica calcifica, scienziati sviluppano nuovo farmaco

Una squadra di scienziati del Gladstone Institutes presenta un nuovo farmaco per una delle più diffuse malattie della valvola cardiaca, come riferisce un comunicato apparso sul sito dello stesso istituto. La malattia della valvola aortica calcifica è infatti una delle malattie valvolari più comuni ed è la terza malattia cardiaca per quanto riguarda la diffusione. Notiziescientifiche  14 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/malattia-della-valvola-aortica-calcifica-scienziati-sviluppano-nuovo-farmaco/

‘INFLUENZA GENITORIALE SULLE AMICIZIE INFANTILI

I risultati, pubblicati sul Journal of Family Psychology, mostrano che tra i bambini con genitori clinicamente depressi, il rischio di una dissoluzione dell’amicizia aumenta fino al 104%. Anche i bambini con genitori psicologicamente controllanti hanno mostrato un effetto simile, sebbene non del tutto altrettanto drammatico. “I genitori depressi e psicologicamente controllanti creano un clima affettivo che è dannoso per il benessere dei bambini, con problemi che si riversano nel mondo sociale con il gruppo dei pari”, ha affermato Brett Laursen, coautore dello studio e professore nel dipartimento di psicologia del Charles E.Schmidr College of Science presso la Florida Atlantic University. Psicoline 11 dicembre 2020 https://www.psiconline.it/articoli/relazioni-coppia-famiglia/l-influenza-genitoriale-sulle-amicizie-infantili.html

 

 

Tendenza a dimenticare è sinonimo di efficienza del cervello

Una ricerca della Bond University, pubblicata Frontiers in Psychology rivela che la tendenza a dimenticare può essere sintomo di efficienza del cervello, che prova così a risparmiare fatica ed energia, almeno fino a che sulle cose non acquisisce informazioni aggiuntive. Ansa 15 dicembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/12/15/tendenza-a-dimenticare-e-sinonimo-di-efficienza-del-cervello_e5b3dd30-b386-4bcb-a21a-a0b2be19f210.html

Ipertensione accelera declino cognitivo a qualsiasi età e indipendentemente da quanto tempo ne si è affetti

L’ipertensione sembra accelerare i declini cognitivi e lo conferma un nuovo studio apparso sulla rivista Hypertension. Il nuovo studio, però, ci rende edotti anche di un dettaglio interessante: la stessa ipertensione può accelerare il declino cognitivo indipendentemente dall’età del soggetto e dalla quantità di tempo durante il quale si soffre della condizione. Notiziescientifiche 14 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/ipertensione-accelera-declino-cognitivo-a-qualsiasi-eta-e-indipendentemente-da-quanto-tempo-ne-si-e-affetti/

 

 

Formaggio, un po’ di vino rosso e agnello possono proteggere funzioni cognitive

Pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, lo studio di un team di ricercatori  che è giunto alla conclusione che alcuni alimenti possono essere protettivi e contrastare i declini cognitivi collegati all’età, anche in un’età abbastanza tarda. Tra questi alimenti, secondo i risultati conseguiti dai ricercatori, ci sarebbero il formaggio, il vino rosso e un consumo settimanale di agnello. Notiziescientifiche  11 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/formaggio-un-po-di-vino-rosso-e-agnello-possono-proteggere-funzioni-cognitive/

 

 

Alzheimer: scoperti i meccanismi delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione

Uno  studio pubblicato su The Journal of Neuroscience, dal titolo “Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer’s neuropathology”, frutto della collaborazione tra la University of Texas Medical Branch, l’Oregon Health & Science University e l’Università degli Studi di Roma Tre, contribuisce a chiarire gli eventi molecolari alla base della malattia di Alzheimer (Alzheimer’s Disease, AD), sottolineando il ruolo delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione in soggetti che invece presentano placche amiloidi e grovigli neurofibrillari nel cervello, tratti istopatologici caratteristici della malattia di Alzheimer. Si sono affrontati i meccanismi per cui un particolare gruppo di individui, indicato come Non-Demented with Alzheimer Neuropathology (NDAN), resiste alla demenza, nonostante i depositi amiloidei e della proteina Tau siano invece indicativi di una sintomatologia di Alzheimer. Clip Salute https://www.clipsalute.it/2020/12/11/alzheimer-scoperti-i-meccanismi-delle-difese-antiossidanti-contro-la-neurodegenerazione/

 

 

Inquinamento, studio rileva presenza di microplastiche nella placenta umana

Un nuovo studio, condotto dagli esperti dell’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, ha evidenziato per la prima volta la presenza di microplastiche e microparticelle pigmentate in campioni di placenta umana, fornendo così “un nuovo punto di vista sull’impatto dell’inquinamento da plastica sulla salute umana”, come si legge proprio sul sito dell’ateneo marchigiano. Nurse Times 10 dicembre 2020 https://www.nursetimes.org/inquinamento-studio-rileva-presenza-di-microplastiche-nella-placenta-umana/108971

 

Interruzioni del sonno aumentano rischio di depressione in adolescenti

Uno studio pubblicato su Behavioral Brain Research indica che Il sonno scarso può essere causa di aumento di rischio dell’insorgenza di depressione nel corso dell’adolescenza. L’autrice senior dello studio, Nafissa Ismail, professoressa della scuola di psicologia dell’Università di Ottawa, ricorda che, in tutto il mondo, sono 264 milioni soggetti che soffrono di depressione. La depressione è un disturbo dell’umore che può ridurre la qualità della vita e può portare a diversi sintomi tra cui una riduzione della libido, un malessere generale, disturbi del sonno e, nei casi più gravi, anche tendenza al suicidio. Notiziescientifiche 8 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/interruzioni-del-sonno-aumentano-rischio-di-depressione-in-adolescenti/

Malattia di Crohn nei bambini, scoperta importante differenza nell’epitelio intestinale

Uno studio pubblicato  sulla rivista Developmental Cell. ha individuato specifiche funzioni cellulari che sembrano riattivarsi nell’intestino dei bambini affetti da malattia di Crohn. I ricercatori hanno monitorato,  con dettagli senza precedenti, le fasi più precoci dello sviluppo dell’intestino già all’interno del feto, dunque ancor prima della nascita, e hanno comparato  queste osservazioni con quelle effettuate sui bambini con malattia di Crohn. Notizie scientifiche  7 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/malattia-di-crohn-nei-bambini-scoperta-importante-differenza-nellepitelio-intestinale/

 

Forbici su Dna contro anemia e talassemia, primo paziente italiano trattato al Bambin Gesù

La tecnica CRISPR/Cas9, la cosiddetta forbice molecolare del Dna, può correggere i difetti genetici alla base di talassemia e anemia falciforme. Lo affermano i risultati preliminari di una sperimentazione, che ha appena visto il primo paziente trattato anche in Italia, all’ospedale Bambino Gesù, presentati al Congresso della Società Americana di Ematologia. “L’editing rappresenta potenzialmente una rilevante opzione curativa per i pazienti con emoglobinopatie – spiega Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia del Bambino Gesù – Normalmente questi pazienti trovano nel trapianto di midollo la principale soluzione”. Huffpost 7 dicembre 2020 https://www.huffingtonpost.it/entry/forbici-su-dna-contro-anemia-e-talassemia_it_5fcdfe1cc5b626e08a2b99ed

Tocofobia è la paura irrazionale del parto, ecco come si può alleviare

La tocofobia può portare ad azioni estreme, per “azione estreme” gli autori dell’articolo, che hanno realizzato un nuovo studio pubblicato sul Journal of Reproductive and Infant Psychology, intendono un utilizzo ossessivo della contraccezione onde prevenire la stessa gravidanza e, qualora la stessa gravidanza sia già iniziata, tentativi di interromperla e altre azioni che possono danneggiare il corso stesso della gravidanza, dalla mancata frequentazione di appuntamenti presso operatori sanitari per i controlli di routine fino ad azioni dettate da veri e propri disturbi della salute mentale. I ricercatori parlano anche di varie opzioni di trattamento, una volta che la presenza della condizione è stata acclarata tramite screening dedicati. notiziescientifiche 5 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/tocofobia-e-la-paura-irrazionale-del-parto-ecco-come-si-puo-alleviare/

Perché l’alcol rende molto difficile la concentrazione

Pubblicato sulla rivista Nature Communications, uno studio condotto dagli esperti dell’Health Science Center presso l’Università del Texas che dimostra che Bere alcol rende più complicato focalizzare l’attenzione perché le sostanze alcoliche inibiscono la produzione di noradrenalina fondamentale per la concentrazione. Il team ha dimostrato che la noradrenalina si lega ai recettori delle cellule chiamate Glia di Bergmann, degli astrociti che si trovano nel cervelletto. Genteditalia 4 dicembre 2020 https://www.genteditalia.org/2020/12/04/perche-lalcol-rende-molto-difficile-la-concentrazione/

Diabete, sviluppata nuova insulina che si autoregola in base a livelli di zucchero nel sangue

Un nuovo tipo di insulina composto da molecole che possono autoregolarsi in base ai livelli di zucchero presenti nel sangue. È quello che hanno ideato alcuni ricercatori dell’Università di Copenaghen, collaborando con un’azienda biotecnologica Gubra, per migliorare la vita quotidiana di decine di milioni di persone che soffrono di diabete di tipo 1. Un concept rivoluzionario che in futuro potrebbe migliorare di non poco la vita dei diabetici che debbono iniettarsi quotidianamente l’insulina nel corpo. Notizie scientifiche  3 dicembre 2020 https://notiziescientifiche.it/diabete-sviluppata-nuova-insulina-che-si-autoregola-in-base-a-livelli-di-zucchero-nel-sangue/

 

Sulle tracce delle “cellule della memoria”

La formazione e il recupero dei ricordi richiedono cambiamenti nella struttura della cromatina, il complesso di DNA e proteine che forma i cromosomi, e questo permette di identificare le “cellule engramma” che li custodiscono. La scoperta è avvenuta nei topi e se sarà confermata negli esseri umani potrà aprire la strada a nuove terapie dei disturbi della memoria. MIND (LE SCIENZE) 3 dicembre 2020 https://www.lescienze.it/mind/2020/12/01/news/recupero_ricordi_rinforzo_memoria_cellule_engramma_cambiamento_cromatina_dna-4844186/?rss

 

 

La dieta mediterranea allunga la vita di 9 anni: la ricerca a Bari

Lo studio dell’Irccs ‘Saverio de Bellis’ di Castellana Grotte avviato 35 anni fa su 5.000 pugliesi pubblicato su ‘International Journal of Epidemiology’. “La dieta mediterranea allunga la vita di 9 anni”. “Per la prima volta – informa una nota dell’ospedale – quantifica scientificamente l’aspettativa di vita legata al noto regime alimentare, grazie a un lungo studio su due gruppi di popolazione di Castellana Grotte e Putignano”, città nel Barese. La Repubblica 2 dicembre 2020 https://bari.repubblica.it/cronaca/2020/12/02/news/la_dieta_mediterranea_allunga_la_vita_di_9_anni_la_ricerca_a_bari-276714360/?rss

Il ruolo degli ormoni tiroidei nelle alterazioni del tono dell’umore

Depressione e tiroide: l’associazione tra alterazioni del tono dell’umore e disfunzioni tiroidee è nota fin dal 1825, quando il medico inglese Caleb Hillier Parry per primo descrisse la maggiore incidenza di “disturbi nervosi” nei soggetti con affezioni della tiroide. Gli attuali studi scientifici hanno portato a ritenere che esista un rapporto causa-effetto a doppio senso fra depressione e disfunzioni della tiroide. State of Mind 1 dicembre 2020 https://www.stateofmind.it/2020/12/depressione-tiroide-umore/

La selezione delle notizie di novembre

Connessione tra batterio e sindrome dell’intestino irritabile con diarrea scoperta da scienziati

Un team di ricercatori dell’università svedese di Göteborg ha scoperto un’importante connessione esistente tra il genere di batteri Brachyspira e la sindrome dell’intestino irritabile, in particolare con una delle sue forme che causa principalmente la diarrea. Notizie scientifiche 29 novembre 2020 https://notiziescientifiche.it/connessione-tra-batterio-e-sindrome-dellintestino-irritabile-con-diarrea-scoperta-da-scienziati/

Trovato un rimedio contro l’asfissia neonatale

Pubblicato sul New England Journal of Medicine uno studio che mostra che una maschera laringea rappresenta un’alternativa sicura e facile da usare insieme ad altri metodi in caso di asfissia alla nascita. l’asfissia neonatale è una delle cause più comuni di morte neonatale. I ricercatori del Karolinska Institutet e altri hanno ora valutato un metodo di rianimazione mai usato prima dalle ostetriche. Quotidiano.Post 28 novembre 2020 https://www.quotidianpost.it/trovato-un-rimedio-contro-lasfissia-neonatale/

 

Fumare di notte incide su durata e qualità del sonno

Secondo un nuovo studio apparso sulla rivista Sleep Health, fumare sigarette di notte compromette la qualità del sonno.
“Anche se molte persone fumano si sera per rilassarsi, bisogna ricordare che la nicotina è uno stimolante. Perciò, chi fuma, specialmente di notte, può soffrire di insonnia o dormire molto poco”, dice Michael Grandner della University of Arizona College of Medicine di Tucson.
Una cattiva qualità del sonno è associa a una serie di problemi di salute e l’insonnia determina costi sanitari elevati, in termini di giorni di lavoro persi. Quotidianosanità 28 novembre 2020 http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=90416

Con pandemia ansia raddoppiata tra giovani, quasi per 1 su 4

Un maxi-studio condotto presso l’Università di Bristol e pubblicato sul British Journal of Psychiatry rivela che i livelli di ansia sono raddoppiati in era Covid nei giovani adulti: ne soffre quasi uno su 4, mentre prima della pandemia i casi di disturbi d’ansia si assestavano intorno a uno su 8 giovani di 27-29 anni. Ansa 26 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/26/con-pandemia-ansia-raddoppiata-tra-giovani-quasi-per-1-su-4_24e79649-3bd6-4fd6-9c84-d0eee9fa62a3.html

Dagli antiossidanti del cioccolato un aiuto per la mente

Lo suggerisce uno studio sulla rivista Scientific Reports, basato sull’analisi degli effetti del consumo di una bevanda a base di cacao, arricchita con flavonoidi. Secondo quanto visto con la risonanza magnetica i flavonoidi agiscono migliorando circolazione sanguigna e livelli di ossigenazione del cervello.  Naturalmente, ricordano gli autori del lavoro, i flavonoidi sono molto abbondanti specie in frutta e verdura, alimenti globalmente più sani del cioccolato. Dott Net 24 novembre 2020 https://www.dottnet.it/articolo/32536/dagli-antiossidanti-del-cioccolato-un-aiuto-per-la-mente/?tag=11037006607&tkg=1&cnt=1

Scoperte due proteine cruciali per la formazione dei tumori

Pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) uno studio dell’Istituto Regina Elena di Roma e l’Istituto di genetica e biologia molecolare di Strasburgo, con il sostegno della Fondazione Airc. Scoperte due nuove proteine che fanno ‘scegliere’ alle cellule se invecchiare precocemente o trasformarsi in cellule tumorali. Un meccanismo di divisione cellulare che potrebbe essere usato come bersaglio per lo sviluppo di terapie antitumorali. Le due proteine in questione si chiamano Csa e Csb, sono note come fattori di riparazione del Dna. DottNet  23 novembre 2020 https://www.dottnet.it/articolo/32516/scoperte-due-proteine-cruciali-per-la-formazione-dei-tumori/?tag=11036268088&tkg=1&cnt=2

Per 1su 5 disturbi psiche dopo diagnosi Covid

Pubblicata sulla rivista The Lancet Psychiatric un’ampia ricerca con uno studio su 69 milioni di cartelle cliniche delle quali 62.354 con diagnosi di Covid-19, condotta dal Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Oxford (USA).Circa una persona su cinque ha disturbi psichiatrici tra 14 e 90 giorni dopo la diagnosi di Covid-19. Ansa 23 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/22/per-1su-5-disturbi-psiche-dopo-diagnosi-covid_f145acfa-de5a-4d4d-bf09-e9c9c0a84ef2.html

Social e giochi al telefono provocano disturbi autocontrollo/ Studio su 101 volontari

I ricercatori della Libera Università di Berlino hanno scoperto un collegamento fra un utilizzo frequente dello smartphone, l’impulsività, l’alterazione dell’autocontrollo e il desiderio di ottenere immediata gratificazione. Inoltre, queste tendenze sono emerse maggiormente nelle persone che utilizzano i social network e i giochi al cellulare. Da tempo gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando di studiare gli effetti negativi degli smartphone, non soltanto a livello fisico ma anche sulla psiche, sul comportamento delle persone, e i risultati emersi a Berlino fanno senza dubbio riflettere. Nel dettaglio sono stati reclutati 101 volontari per cui sono stati raccolti i dati sull’utilizzo dei loro smartphone per 10 giorni di fila; dopo di che, gli stessi si sono sottoposti ad una serie di test e di attività per valutare l’autocontrollo. La ricerca ha così svelato che le persone utilizzavano gli smartphone per ottenere gratificazioni modeste ma immediate, rispetto a grandi ma più in la nel tempo.Il sussidiario  21 novembre 2020 https://www.ilsussidiario.net/news/social-e-giochi-al-telefono-provocano-disturbi-autocontrollo-studio-su-101-volontari/2096191/

 Imparare una lingua cambia il funzionamento del cervello

Secondo uno studio, pubblicato su The Journal of Neuroscience l’apprendimento di una nuova lingua da adulto cambia il modo in cui gli emisferi cerebrali contribuiscono all’elaborazione del linguaggio. tecnoandroid 21 novembre 2020 https://www.tecnoandroid.it/2020/11/21/neurologia-imparare-una-lingua-cambia-il-funzionamento-del-cervello-827114

Universo è sorprendentemente simile al cervello umano, ecco le incredibili somiglianze

Un nuovo interessante studio è stato pubblicato sulla rivista Frontiers of Physics.Non si tratta della prima volta che si paragona il cervello umano all’universo ma probabilmente è la prima volta che questa somiglianza viene studiata in maniera analitica ed approfondita con tanto di studio scientifico revisionato. I ricercatori Franco Vazza, un astrofisico dell’Università di Bologna, e Alberto Feletti, un neurochirurgo dell’Università di Verona, hanno analizzato in particolare le somiglianze che occorrono tra la rete di neuroni del cervello degli esseri umani e la rete e delle galassie, con i suoi vari ammassi sempre più grandi e dei intricati.
In uno studio che è una sorta di incrocio tra astronomia e neurobiologia, i ricercatori propongono diverse caratteristiche che in effetti fanno assomigliare la rete galattica dell’universo osservabile e la rete neuronale dei nostri cervelli sorprendentemente simili. Notizie scientifiche 17 novembre 2020 https://notiziescientifiche.it/universo-e-sorprendentemente-simile-al-cervello-umano-ecco-le-incredibili-somiglianze/

Luce artificiale disturba cicli sonno, studio Australia

Pubblicata su Scientific Reports la ricerca dell’Università Monash di Melbourne, indica che l’illuminazione media nelle case australiane è così forte da sopprimere la melatonina per quasi il 50%. L’illuminazione con le nuove lampadine a efficienza energetica, promosse dai governi, è ancora più forte. E la luce più forte della media prima di dormire è associata con sonno di cattiva qualità. Ansa 20 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/20/luce-artificiale-disturba-cicli-sonno-studio-australia_425c3bf8-1be7-410e-b55a-738ad235b59f.html

 

Trovata nel cervello una molecola chiave che induce a bere

Reso noto sulla rivista Neuropsychopharmacology, il traguardo è stato messo a segno da Pietro Cottone e Valentina Sabino della Boston University School of Medicine (BUSM). Si tratta di una piccola proteina, un peptide chiamato PACAP, che agisce su un’area cerebrale implicata nella paura, nell’ansia e nella risposta allo stress (BNST). Fermando PACAP si può fermare il consumo compulsivo di alcol, spiega Cottone all’ANSA sulla base dei risultati ottenuti per ora in uno studio su animali. Gli esperti hanno constatato che quando i topolini sono in astinenza da alcol (che si manifesta con comportamenti e sintomi d’ansia) nella regione neurale BNST aumentano le concentrazioni di PACAP e di conseguenza consumano alcol per sedare la propria ansia. DottNet 17 novembre 2020 https://www.dottnet.it/articolo/32469/trovata-nel-cervello-una-molecola-chiave-che-induce-a-bere/?tag=11032509153&tkg=1&cnt=2

Consumo di latticini e metabolismo: uno studio sperimentale per sindrome metabolica e diabete

In uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition  i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno esaminato l’impatto dei latticini sulla regolazione dei livelli di zucchero nel sangue nelle persone con sindrome metabolica. Questo progetto è stato motivato da precedenti studi osservazionali, che suggerivano che le persone che mangiavano più yogurt o latticini ricchi di grassi tendevano ad avere un minor rischio di diabete di tipo 2. I risultati del nuovo studio hanno mostrato che la capacità del corpo di regolare i livelli di zucchero nel sangue non era direttamente influenzata dal fatto che i partecipanti consumassero o meno latticini. Medicomunicare Magazine 18 novembre 2020 https://www.medicomunicare.it/2020/11/18/consumo-di-latticini-e-metabolismo-uno-studio-sperimentale-per-sindrome-metabolica-e-diabete/

 

Nuovo meccanismo che controlla dimensioni della corteccia cerebrale scoperto da ricercatori

In uno studio su Nature viene descritto un nuovo meccanismo che controlla le dimensioni e lo sviluppo della corteccia cerebrale. I ricercatori hanno fatto questa scoperta analizzando geneticamente i bambini nati con microcefalia primaria, nello specifico gli scienziati hanno scoperto che i soggetti avevano una mutazione in tutte e due le copie del gene RRP7A. Notiziescientifiche 15 novembre 2020 https://notiziescientifiche.it/nuovo-meccanismo-che-controlla-dimensioni-della-corteccia-cerebrale-scoperto-da-ricercatori/

 

Cancro al seno, scienziati scoprono che inibire particolare proteina può essere efficace

Pubblicato su Science Advances uno studio secondo cui gli inibitori dell’LMTK3 (Lemur tyrosine kinase 3) possono essere usati in maniera efficace per trattare il tumore al seno (e forse anche altre tipologie di cancro). Secondo i ricercatori, nuovi tipi di farmaci antitumorali, anche somministrati per via orale, potrebbero prendere di mira proprio l’LMTK3 e renderlo in qualche modo inattivo.
Quest’ultimo è infatti una proteina che ha un ruolo per quanto riguarda lo sviluppo e la progressione di molti tumori maligni così come di altre malattie. Notizie scientifiche 15 novembre 2020 https://notiziescientifiche.it/cancro-al-seno-scienziati-scoprono-che-inibire-particolare-proteina-puo-essere-efficace/

Bambini nati molto prematuri più a rischio di depressione secondo studio

I bambini nati estremamente prematuri hanno possibilità più alte, fino a tre volte più grandi, rispetto ai bambini nati normalmente, o comunque nel periodo della data prevista per il parto, di andare incontro a depressione secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Turku. Notiziescientifiche 12 novembre 2020

https://www.utu.fi/en/news/press-release/children-born-extremely-preterm-are-more-likely-to-be-diagnosed-with-depression

https://notiziescientifiche.it/bambini-nati-molto-prematuri-piu-a-rischio-di-depressione-secondo-studio/

 

ovid: con la quarantena più rischio demenza per gli anziani

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychiatry del laboratorio Laserc (Epidemiologia e Ricerca Clinica), coordinato dalla psicologa Simona Di Santo, nell’ambito dell’attività di ricerca in neuroscienze e neuroriabilitazione della Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma dimostra che la quarantena riduce la possibilità di fare attività fisiche, sociali e cognitive, modifica la dieta e aumenta la quota di tempo trascorsa ‘passivamente’. Comportamenti che mettono a rischio la salute degli anziani, a tal punto che per chi ha il Mild Cognitive Impairment (il lieve deterioramento cognitivo) e il Declino cognitivo soggettivo, possono aumentare la possibilità di sviluppare forme di demenza. Ansa 13 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/12/covid-con-la-quarantena-piu-rischio-demenza-per-gli-anziani_df6f6331-3e73-4eef-aa24-8f4f7d5fa582.html

 

 

Disturbo bipolare, il pessimismo predice le ricadute

Pubblicata sulla rivista eLife La ricerca  condotta da Paolo Ossola (primo autore) e Carlo Marchesi, rispettivamente ricercatore e docente di Psichiatria al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo, da Tali Sharot, docente di Neuroscienze cognitive al Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’University College London e da Neil Garrett, ricercatore al Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford, La tendenza ad avere una visione pessimistica del futuro predice quando un soggetto con disturbo bipolare avrà una ricaduta. Ansa 13 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/13/disturbo-bipolare-il-pessimismo-predice-le-ricadute_2074387e-dd92-4e30-acac-d6f6709325ef.html

Lo stress da pandemia peggiora il dolore cronico nel 50% dei pazienti

Di questo tema si è discusso al webinar “L’impatto sociale del dolore ai tempi del Covid-19 e la ricerca di una visione integrata, personalizzata e sostenibile”, promosso da “Formiche”, con il contributo non condizionato di Neopharmed Gentili. Oltre al Covid-19 c’è un’altra emergenza sanitaria che coinvolge più di 5 milioni di italiani affetti da patologie osteoarticolari, costretti a fare i conti con una forma di dolore cronico benigno, e che necessitano di essere rassicurati e monitorati nella prosecuzione delle cure. Monitorati perché il dolore cronico deve essere trattato tutti i giorni per evitare che peggiori in maniera irreversibile; rassicurati perché è dimostrato che almeno il 50% dei pazienti vive un peggioramento significativo della propria condizione dolorosa a causa di situazioni particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo, come nel caso della pandemia che stiamo vivendo. Ansa 11 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/11/lo-stress-da-pandemia-peggiora-il-dolore-cronico-nel-50-dei-pazienti-_5b662364-a6e8-4100-bd23-26dd483ad1d1.html

La solitudine causa un caso di depressione su 5 tra over-50

Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Psychiatry e condotto presso la University College di Londra, coinvolgendo oltre 4200 individui il cui stato di salute è stato monitorato per un tempo medio di 12 anni rivela che  la solitudine causa quasi un caso su 5 di depressione tra gli over-50. Ansa 10 novembre 2020 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/10/la-solitudine-causa-un-caso-di-depressione-su-5-tra-over-50_116d008a-c5d6-4a9a-84c0-78f50d877ff0.html

Non riconoscere gli altri dal volto, succede a oltre un terzo delle persone con autismo senza disabilità intellettiva

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Autism da alcuni ricercatori l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), Fondazione Santa Lucia Irccs, Harvard University e University of Cambridge, è un importante tassello per la ricostruzione del background genetico dell’autismo. ilValoreItaliano  10 novembre 2020 https://www.ilvaloreitaliano.it/non-riconoscere-gli-altri-dal-volto-succede-a-oltre-un-terzo-delle-persone-con-autismo-senza-disabilita-intellettiva/

La rosacea colpisce tre milioni d’italiani. Forte impatto sulla qualità di vita

È considerata la Cenerentola della malattie della pelle. La rosacea – soprannominata “sindrome di Rembrandt” dal celebre pittore olandese che ne soffriva impatta sulla qualità di vita ma è spesso sottovalutata. A puntare i riflettori su questa malattia infiammatoria e cronica della pelle che in Italia colpisce oltre 3 milioni di persone,sono i dermatologi della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, al 94esimo congresso, in versione digitale. Le cause della rosacea sono ancora poco chiare e l’unico segno distintivo alla base è l’infiammazione. Esistono diverse armi in grado di migliorare la condizione clinica. DottNett  5 novembre 2020 https://www.dottnet.it/articolo/32368/la-rosacea-colpisce-tre-milioni-d-italiani-forte-impatto-sulla-qualita-di-vita-/?tag=11024830131&tkg=1&cnt=1

 

La grave secchezza oculare riduce attività e produttività lavorativa

Le persone con una forma grave di secchezza oculare vanno spesso incontro a una forte compromissione delle attività quotidiane, con ripercussioni anche sulla produttività in ambito lavorativo. L’evidenza emerge da uno studio della University of Pennsylvania di Philadelphia, pubblicato da Ophthalmology. Quotidiano sanità 8 novembre 2020 http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=89677

La didattica a distanza riduce l’ansia: lo studio inglese

Uno studio divulgato dal sito Healthline condotto da gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol dimostra che l’ansia per lo studio è diminuita durante il lockdown, per gli studenti intervistati, che hanno utilizzato la didattica a distanza, questa esperienza è stata un momento meno pesante del previsto. TheWam 6 novembre 2020 https://thewam.net/didattica-a-distanza-ansia-scuola-primaria/

 

 

Psoriasi, una graphic novel per raccontare emozioni dei pazienti

La psoriasi non segna solo la pelle, ma ferisce anche la psiche. Dalle storie delle persone colpite da questa malattia, circa 2,5 milioni in Italia, emerge un disagio e una sofferenza profondi. Un vissuto emotivo raccontato in una graphic novel, presentata nell’ambito del 94° Congresso nazionale della Società italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), che quest’anno si svolge in formato digital. Andkronos  5 novembre 2020 https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2020/11/05/psoriasi-una-graphic-novel-per-raccontare-emozioni-dei-pazienti_Tf9ZdgO96jUjuH0cOxywkI.html

 

 

Dieta ricca di flavanoli per ridurre la pressione

Pubblicato sulla rivista  Scientific Reports uno studio realizzato dall’Università di Reading che dimostra che seguire una dieta con cibi e bevande ricchi di flavanoli, che si trovano nel tè, nelle mele, nei frutti di bosco, nel cacao, può portare ad un abbassamento della pressione sanguigna. I flavanoli sono sostanze nutritive di origine vegetale e svolgono un’altissima funzione antiossidante naturale. Appartengono alla grande famiglia dei flavonoidi, che a sua volta rientra nel gruppo dei polifenoli. Impronta Unika 5 novembre 2020 https://notiziescientifiche.it/dieta-ricca-di-flavonoli-puo-abbassare-pressione-sanguigna/

Origine della dislessia, una nuova ipotesi di una ricerca della Milano Bicocca

La ricerca, dal titolo “Timing anticipationin adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism”, è stata coordinata da Maria Teresa Guasti, alle origini della dislessia ci sarebbe una difficoltà a elaborare il ritmo. Già vari ricercatori si erano accorti che il ritmo ha un ruolo nella dislessia, ma ora sono stati analizzati i motivi. La risposta che emerge dallo studio coordinato dall’Università di Milano-Bicocca è che il ritmo ci permette di prevedere il futuro immediato (circa mezzo secondo) e quindi di prepararci ad agire al momento giusto, requisito fondamentale per leggere fluentemente. Milano Bliz 4 novembre 2020 https://www.milanobiz.it/origine-dislessia-milano-bicocca/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=origine-dislessia-milano-bicocca

Ipertensione durante sonno fattore di rischio per malattie cardiache secondo studio

secondo uno studio pubblicato sulla rivista Circulation I soggetti con ipertensione durante la fase del sonno hanno probabilità maggiori di incorrere in malattie cardiovascolari. Quella dell’ipertensione notturna non rilevata è in effetti una problematica che spesso non viene tenuta di conto. Notiziescientifiche 2 novembre 2020 https://notiziescientifiche.it/ipertensione-durante-sonno-fattore-di-rischio-per-malattie-cardiache-secondo-studio/

Disturbo da stress post-traumatico legato alla pandemia da Covid-19: gli effetti della sovraesposizione mediatica e delle fake news

👤di Lucilla Castrucci

La pandemia da Covid -19 ha fatto crescere il disagio mentale in tutto il mondo. Dopo il lockdown è aumentato concretamente il rischio della comparsa nella popolazione di sintomi da stress post-traumatico. Tra i vari fattori che hanno generato ansia e preoccupazione nei cittadini ci sono anche la sovraesposizione mediatica e le notizie contraddittorie diffuse da vari mezzi d’informazione. State of mind 2 novembre 2020  https://www.stateofmind.it/2020/11/covid19-ptsd-fake-news/

 

LA SELEZIONE DELLE NOTIZIE DI OTTOBRE

Più si ha accesso agli spazi “verdi”, maggiori sono le probabilità di smettere di fumare

Pubblicato su Social Science & Medicine l’interessante risultato raggiunto da un team di ricercatori che hanno usato un database sanitario del Regno Unito, l’accesso al cosiddetto “spazio verde”, ossia quelle aree di solito cittadine che contengono una percentuale di vegetazione più alta, può essere collegato ad un tasso di successo maggiore per quelle persone che vogliono smettere di fumare. Notizie scientifiche 31 ottobre 2020 https://notiziescientifiche.it/piu-si-ha-accesso-agli-spazi-verdi-maggiori-sono-le-probabilita-di-smettere-di-fumare/

 

 

LA SOLITUDINE AUMENTA IL RISCHIO DI DEMENZA

Pubblicato sul Journal of Gerontology: Psychological Sciences un nuovo studio della Florida State University College of Medicine che coinvolge i dati di 12.000 partecipanti raccolti in 10 anni  e che conferma il pesante tributo che la solitudine può avere sulla salute: aumenta il rischio di demenza del 40%. Psicoline 28 ottobre 2020 https://www.psiconline.it/articoli/benessere-e-salute/la-solitudine-aumenta-il-rischio-di-demenza.html

 

QUALI SONO GLI EFFETTI DEGLI SMARTPHONE SUL CERVELLO?

In uno studio presentato alla Radiological Society of North America, i ricercatori hanno scoperto che i giovani che fanno utilizzo quotidiano dello smartphone e di internet presentano squilibri chimici nel cervello rispetto ad un gruppo di controllo.Un altro studio pubblicato sul Journal of Association for Consumer Research ha rilevato che la capacità cognitiva è significativamente ridotta ogni volta che uno smartphone è a portata di mano, anche quando il telefono è spento. Psicoline 30 ottobre 2020 https://www.psiconline.it/articoli/benessere-e-salute/quali-sono-gli-effetti-degli-smartphone-sul-cervello.html

 

 

 

Caffè a digiuno dopo aver dormito male: meglio di no

Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, se si è dormito male, non è una buona idea bere un caffè a digiuno per “svegliarsi”. Sì, perché il caffè a digiuno riduce la tolleranza al glucosio. Meglio, quindi, fare prima colazione. Nurse time 28 ottobre 2020 https://www.nursetimes.org/caffe-a-digiuno-dopo-aver-dormito-male-meglio-di-no/105045

Le mandorle fanno bene al cuore: la conferma da una nuova ricerca

Una panoramica dei più recenti studi condotti dai ricercatori del King’s College di Londra suggerisce che fare uno spuntino con le mandorle non solo migliora i livelli di colesterolo LDL ma può anche migliorare la salute vascolare, oltre a essere associato a una dieta più salutare, a un BMI più basso e a una minore circonferenza vita. Affari italiani.it  27 ottobre 2020 https://www.affaritaliani.it/medicina/le-mandorle-fanno-bene-al-cuore-la-conferma-da-una-nuova-ricerca-702394.html?ref=rss

 

 

IL POTERE DELLE IMMAGINI NELLE PRATICHE DI AUTOLESIONISMO

Secondo un recente studio pubblicato da O’Connor, Rasmussen e Hawton, il 18% degli studenti di scuola secondaria è stata influenzato a praticare autolesionismo dopo aver navigato su specifiche pagine internet.La letteratura ha identificato numerosi fattori di rischio associati all’autolesionismo nei giovani, con una ricerca sempre più attenta al ruolo svolto dagli spazi online. Psicoline 12 0ttobre 2020 https://www.psiconline.it/articoli/il-lavoro-della-psicologia/il-potere-delle-immagini-nelle-pratiche-di-autolesionismo.html

 

 

Dieta ricca di flavonoli può abbassare pressione sanguigna

Secondo uno studio presentato su Scientific Reports una dieta ricca di flavonoli può portare ad abbassare la pressione sanguigna I ricercatori hanno infatti seguito e analizzato più di 25.000 soggetti nell’area di Norfolk, Regno Unito. Si sono soffermati in particolare sulla loro dieta e sull’acquisizione dei flavonoli tramite gli alimenti. Non hanno usato però, come nella maggior parte dei casi quando si eseguono queste tipologie di ricerca, dei questionari o dei diari che gli stessi soggetti dovevano aggiornare di giorno in giorno. Piuttosto hanno analizzato l’acquisizione di flavonoli tramite gli alimenti analizzando vari biomarcatori nutrizionali attraverso le analisi del sangue. Notizie scientifiche 21 ottobre 2020 https://notiziescientifiche.it/dieta-ricca-di-flavonoli-puo-abbassare-pressione-sanguigna/

 

Potrebbero interessarti anche...