LA SINDROME DI SAVANT: L’IDIOTA SAPIENTE
di Lucilla Castrucci · Pubblicato · Aggiornato
Dott.ssa Lucilla Castrucci https://www.buonmedico.it/medico-lucilla-castrucci_259460.html
La sindrome di savant, anche detta la sindrome dell’idiota sapiente, è piuttosto rara ma è divenuta molto famosa per la commovente interpretazione che ne ha dato Dustin Hoffman nel film Rain man.
Fu descritta per la prima volta nel 1789 quando Benjamin Rush , uno psichiatra americano, si occupò del caso di Thomas Fuller. Si trattava di un ragazzo che, pur avendo difficoltà nella comprensione delle regole matematiche, riusciva in maniera rapida a fare calcoli molto impegnativi. Le persone che presentano questa sindrome hanno strabilianti destrezze pur essendo individui con capacità deficitarie. Secondo Treffert D.A. (2011), uno dei maggiori studiosi ed esperti di questa sindrome, essi posseggono “isole di genio”. I primi studi sui savant, come ricorda Andrea Tagliolini giornalista scientifico, risalgono al 1887 quando Langdon Down, lo studioso che lega il suo nome all’omonima sindrome (Sindrome di Down), descrisse dieci casi clinici e denominò i soggetti da lui studiati “idiot savant”.
Definizione e incidenza
Oggi, si definisce “idiota sapiente” un soggetto con basso quoziente intellettivo ed elevate capacità di memoria. Il quoziente intellettivo (QI) in questa sindrome è compreso tra 40 e 70, anche se sono stati descritti casi con un QI maggiore. Si manifesta maggiormente nel sesso maschile con un rapporto di 5:1 rispetto a quello femminile. La sindrome può essere congenita o manifestarsi nel corso della vita a seguito di una lesione cerebrale Generalmente, i soggetti che ne sono affetti non sono in grado di compiere i normali atti quotidiani senza un aiuto, ma riescono, specializzandosi in un area ristretta del sapere, a ricordare un’enorme mole di dati.
La sindrome di savant si presenta in associazione con l’autismo nel 10% dei casi. Tuttavia, circa il 50% dei savant non è autistico ma presenta altri disturbi di natura psicologica o psichiatrica. Colpisce circa 1 su 2000 individui con danni cerebrali o ritardo mentale. Esistono casi in cui la sindrome si lega a gravi disabilità mentali e casi in cui i disturbi associati sono di grado lieve o lievissimo. In quest’ultima ipotesi, i savant si presentano come soggetti “normali” ma con strabilianti capacità di memoria
Gli idioti sapienti sono molto abili nei calcoli ed eccellono nell’arte, nella musica e nella meccanica. Tutte queste attività si collegano prevalentemente alle funzioni dell’emisfero cerebrale destro. Alcuni soggetti affetti da savantismo sono divenuti famosi e sono considerati come dei veri prodigi come Alonzo Clemenson, scultore di eccezionale talento che vive in Colorado o Stephen Wiltshire che abita a Londra ed è in grado, dopo una semplice occhiata, di ridisegnare un edificio nei minimi dettagli.
Eziopatogenesi
La letteratura scientifica è concorde nel ritenere che la causa della sindrome di savant sia da ricercare in una lesione dell’emisfero cerebrale sinistro. Gli insulti patologici riguardano spesso l’area frontale e/o l’area di WernicKe (area coinvolta anche nel linguaggio). Normalmente, queste zone cerebrali intervengono nell’elaborazione degli schemi ripetitivi e nell’interpretazione delle informazioni che giungono dal mondo esterno. Una lesione in queste aree può spiegare il perché i savant non siano in grado di compiere le semplici azioni quotidiane e non riescano, pur memorizzandoli, a comprendere una numerosa serie di concetti
Miller, un neurologo dell’Università della California ha riportato in un suo studio (1998), cinque casi di anziani con demenza frontotemporale sinistra che, con il progredire della malattia, avevano iniziato a dipingere splendidamente Si ritiene che le straordinarie capacità dei soggetti affetti dalla sindrome di savant siano legate ad un meccanismo di compensazione emisferica. Dato il danno dell’emisfero sinistro, il cervello delega molte funzioni all’emisfero destro, anche detto emisfero della creatività. Le funzioni di quest’ultimo sono meno vincolate all’immagazzinamento delle informazioni secondo precisi schemi. In questa compensazione tra i due emisferi, si potrebbero attivare aree cerebrali generalmente poco utilizzate e questo potrebbe spiegare le capacità eccezionali dei savant
Mortimer Mishkin, neuropsicologo americano, ha pubblicato un suo studio sul Le Scienze, nel maggio 1996, in cui analizzava i vari substrati neurobiologici della memoria. Questo studioso ha ipotizzato che la memoria eccezionale dei savant utilizzi un circuito neuronale sul quale si basi la memoria procedurale di tipo primitivo (cortico-striatale) che si fonda sull’abitudine.
Secondo Allan Snyder, studioso del Centro Mentale dell’Università di Sidney, l’eccezionale memoria che caratterizza la sindrome è legata al fatto che i soggetti che ne soffrono hanno un accesso diretto alle informazioni senza che queste debbano essere processate o possano essere smarrite.
Recentemente, come riportato su Scientific American Blogs, alcuni studiosi hanno formulato una teoria secondo cui un eccesso di testosterone, durante la vita fetale, è in grado di provocare un’anomala migrazione di cellule cerebrali dall’emisfero sinistro verso quello di destra. Questo fenomeno sarebbe la causa della comparsa della sindrome di savant e sarebbe la spiegazione della maggiore incidenza nei maschi.
Caratteristiche peculiari della sindrome di savant
Le caratteristiche tipiche della sindrome dell’idiota sapiente sono:
- memoria eccezionale ma specializzata in un particolare ambito
- diagnosi di sindrome di Down, di Tourette o di Asperger
- difficoltà a svolgere le azioni quotidiane;
- difficoltà nella comprensione dei concetti astratti;
- grandi abilità creative.
Treffert D.A., che ipotizza l’esistenza di una causa genetica per il savantismo, nella sua opera “Island of genius” distingue tre categorie di savant:
- la prima è formata dai soggetti con abilità “frammentarie” che riescono a memorizzare dati poco significativi;
- la seconda si riferisce ai savant detti “talentuosi” che stupiscono per il paradossale contrasto tra il loro grado di handicap e le loro abilità in un particolare settore;
- la terza si compone di “prodigi”, cioè di soggetti con capacità sorprendenti se non fossero associate ad alcuna invalidità.
Conclusioni
Attualmente i meccanismi neurobiologici alla base della sindrome di savant non sono del tutto noti. Non esiste una terapia specifica se non quella di sostegno e questo perché, pur possedendo strabilianti capacità, i savant sono affetti da handicap intellettivi di vario grado che ne compromettono l’autonomia. Per comprendere questa sindrome la ricerca deve riuscire a conoscere in modo dettagliato i meccanismi di funzionamento e di adattamento del sistema nervoso centrale. Vincere questa sfida rappresenta una risorsa non solo per i savant, ma anche per sviluppare un nuovo approccio alla cura di malattie degenerative come l’Alzaimerhttps://www.medicinaxtutti.it/2020/04/18/halzheimer-diagnosi-precoce-e-prevenzione/. L’esistenza di casi di savant che si sviluppano a seguito di danni cerebrali e in cui compaiono abilità straordinarie precedentemente assenti fa supporre che vi siano, nel cervello umano, risorse non utilizzate che si attivano in particolari condizioni.
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Referenze
Munoz-Yunta et al., 2003. Savant or idiot savant
Treffer DA, 2010 Island of genius. The boutiful mind of the autistic acquired, and sudden savant. Jessika Kingsley Publishers
Treffer D.A., 1998. The idiot savant: a review of the syndrome. American Journal of Psychiatry, 145:563-571.
Tammet DP., 2007. Born on blue day: Inside the extraordinary mind of an autistic savant. Free press, New York
Le scienze, 2002, ed. italiana Isole di genio. Scientific American 01 luglio
Snyder AW: et al., 2006. Savant-like numerosità skills revealed in normal people by magnetic pulses. Perception, 35(6): 837-845
Wilding JM, Valentini ER.,1997. Superior memory. Psychology Press
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Baron-Choen et al., 2007. Savant memory in a Man with four color form-number synesthesia and Asperger syndrome. Journal of Conscious Studies 14 (9-10):237-251