L’ELABORAZIONE DEL LUTTO E LE PERDITE DIFFICILI DA ELABORARE
Il lutto non è una malattia, ma è un’esperienza carica di sofferenza. Questo termine indica, generalmente, la perdita di una persona cara. Tuttavia può essere legato ad altri tipi di perdite come la scomparsa di una parte della nostra identità, di una nostra capacità, o di una possibilità. Oppure di una relazione, di un animale o di un oggetto importante. Con il termine cordoglio, che deriva dal latino cor-dolium, cioè cuore che duole , si indicano l’insieme delle reazioni ed il travaglio interiore sperimentato da chi vive una perdita. Il cordoglio coinvolge la sfera emotiva, cognitiva e comportamentale della persona. Superare il dolore connesso alla perdita fa parte di del processo chiamato elaborazione del lutto. Si tratta di un processo mentale, lungo e complesso, che conduce a rassegnarsi. L’elaborazione del lutto permette al passato di diventare davvero passato. Tutto ciò non riguarda solo gli adulti, ma coinvolge in anche i più piccoli, la differenza sta nella loro difficoltà a comunicare le loro sensazioni, a far comprendere l’origine della loro sofferenza. Durante l’elaborazione del lutto le reazioni possono essere di differenti tipi. C’è chi riesce a gestire con le proprie forze il cambiamento di vita e chi resta nello smarrimento e nello sconforto. Alcuni cercano l’aiuto di uno psicologo, uno psichiatra o un sacerdote, altri trovano sollievo nella condivisione della sofferenza con altre persone che hanno sperimentato un dolore simile.
Le fasi dell’elaborazione del lutto
Come il processo dell’attaccamento richiede i suoi tempi, così li richiede quello del distacco. Sono necessari mediamente nove mesi per elaborare il dolore che accompagna la morte di un proprio caro.
Esistono vari fattori che incidono sull’elaborazione di una perdita tra questi:
- Fattori circostanziali, quali il tipo di perdita, i ruoli interpretati dal defunto e le implicazioni pratiche per i superstiti;
- Fattori personali, quali il sesso e l’età dei superstiti, l’auto- immagine, gli atteggiamenti assunti dinanzi al distacco, le risorse cui attingere: materiali, psicologiche, spirituali ecc.
- Fattori socio-culturali che, da una parte, includono le forme di supporto esterno a disposizione dei superstiti (ad esempio, famiglia, amici, contesti di appartenenza sociale, ruoli professionali ecc.), dall’altra elementi culturali che possono aiutare l’elaborazione del lutto.
La reazione alla perdita è soggettiva, ma molti studi hanno individuato una sequenza tipica che le persone attraversano a seguito di una perdita. Kubler-Ross, una psichiatra svizzera, è stata la prima a teorizzare l’esistenza di tappe nell’elaborazione del lutto.
la negazione
Con la perdita della persona cara si perdono le espressioni, i gesti e le abitudini che erano ad essa legate . Si ha un sovvertimento del mondo interiore , per questo si potrebbe non essere in grado di accettare l’accaduto. La realtà è talmente intollerabile da essere costretti a negarla. Per rendere più chiaro questo concetto è utile fare un esempio pratico: chi vive il lutto potrebbe ritrovarsi ad apparecchiare la tavola per chi non c’è più; aspettarsi di vederlo comparire da un momento all’altro, come se la sua morte non fosse reale, ma solo un brutto sogno.
il patteggiamento
il patteggiamento è sorretto dall’illogica speranza che sia possibile far rivivere il passato. Ma rappresenta comunque un passo in avanti nell’elaborazione perché è una condizione che non presuppone la negazione della perdita.
la rabbia
Nel lutto, la rabbia sopraggiunge dopo che fallisce ogni tentativo di patteggiamento. Mentre le settimane passano e le speranze si rivelano ingannevoli, diventa chiaro che attendere non serve, che ogni azione è vana. La casa continua a restare vuota, chi se n’è andato non tornerà. Allora non c’è più possibilità di negare la perdita, né di illudersi che sia solo momentanea. La rabbia, rispetto al patteggiamento, è un ulteriore passo in avanti: è il segno che si è iniziato a comprendere davvero la realtà e l’irrimediabilità della perdita.
la depressione
Ci si sofferma su tutto ciò che non si può più condividere la persona defunta, in questo modo involontariamente si amplifica il livello di sofferenza. Si genera un circolo vizioso che induce ad uno stato di depressione. Sintomi tipici sono aumento o perdita del peso corporeo, incapacità di concentrarsi, irritabilità, insonnia o eccessiva sonnolenza, rabbia, frustazione, tristezza persistente e volontà di isolarsi.
l’accettazione
E’ l’ ultima fase e coincide con la conclusione del processo di elaborazione del lutto. Nonostante possano essere ancora presenti gli stati emotivi di rabbia e depressione, la persona è pronta a dare un senso a quanto è successo, a inscriverlo nell’ordine naturale delle cose, ad accettare la perdita e a considerare la possibilità di un progetto di vita autonomo, guardando al futuro con rinnovato entusiasmo.
Il lutto complicato
E’ un prolungamento del normale processo del lutto che produce effetti negativi sulla salute fisica e mentale influenzando fortemente la qualità della vita dei soggetti. Gli studi epidemiologici indicano una prevalenza, per il lutto complicato, nella popolazione generale che varia tra il 3,7% e il 4,8%. Sebbene i meccanismi che ne sono alla base risultino ancora non completamente chiariti, gli studi hanno evidenziato vari potenziali fattori di rischio quali: la struttura di personalità, i meccanismi di difesa, gli stili di attaccamento e la qualità della relazione con il morente o con la persona deceduta. Dal punto di vista psichiatrico, il lutto complicato si può associare ad un comportamento disorganizzato, ad abuso di sostanze ed a comportamenti autodistruttivi con un alto tasso di ideazione suicidaria o a ripetuti tentativi di suicidio, in particolare nei soggetti con disturbo bipolare. Le manifestazioni sintomatologiche del lutto complicato possono essere distinte dal punto di vista psicologico in due gruppi
- sintomi relativi al distress da separazione, con intenso struggimento, desiderio della persona cara, sentimenti dolorosi, persistente stato di preoccupazione collegato al ricordo della persona amata;
- sintomi da distress post-traumatico, con pensieri ripetuti e intrusivi riguardo alla persona scomparsa, incredulità sulla morte avvenuta, rabbia e amarezza, continua tendenza all’evitamento dei ricordi accomunati dal dolore della perdita subita. Gli individui che sperimentano un lutto complicato possono sentirsi imprigionati in un insieme di sintomi che finisce per diventare il focus della loro vita e che li rende incapaci di coinvolgersi su altro ed impegnarsi in attività compensatorie.
I sintomi somatici che si possono presentare in questi casi sono molto variabili : sintomi dolorosi, gastrointestinali, respiratori, pseudoneurologici, urinari e sessuali.
Lutti difficili da elaborare
Ci sono alcuni lutti particolarmente difficili da elaborare, tra questi c’è la perdita di un figlio un evento innaturale che comporta la morte di una parte del genitore che gli sopravvive. https://www.medicinaxtutti.it/2020/03/24/la-morte-in-culla-limportanza-della-prevenzione/
In questo momento, in cui si sta vivendo la pandemia da Covid-19, per le condizioni nelle quali avvengono i decessi, i sopravvissuti hanno forti difficoltà nell’elaborazione del lutto. La fase della negazione, come indicano alcuni studi, viene superata grazie anche alla presenza dei riti di distacco. I funerali costringono a prendere atto dell’evento ed agevolano la possibilità di proseguire nell’elaborazione del lutto. Un altro aspetto negato dall’epidemia, è la possibilità di condividere il dolore con le altre persone e trovare conforto. Notevole influenza emotiva ha inoltre la mancata possibilità di condividere gli ultimi attimi con la persona morente.
Conclusioni
Il lutto è un’esperienza inevitabile nella vita degli esseri umani, la sua elaborazione è processo complicato e doloroso. La maggior parte delle persone in lutto non va incontro a complicazioni, almeno la metà raggiunge uno stato di accettazione e completa resilienza. Ma il lutto non è un processo unico e non esiste una reazione normale, i livelli di sofferenza prolungata, la difficoltà a recuperare un buon funzionamento psico-sociale richiedono interventi di sostegno psicologico per favorire il processo di elaborazione e ridurre la sofferenza personale.